Triennale Milano ha un nuovo Cuore

Tra esemplari d'archivio e centro di divulgazione, il Cuore di Triennale Milano è l'esito del recupero dell'architettura di Giovanni Muzio

Il 14 febbraio Triennale Milano ha aperto al pubblico il suo Cuore, un nuovo spazio dedicato alla ricerca, alla divulgazione e ai suoi archivi, che contano oltre 300mila fra oggetti, disegni, video, foto, libri e opere di vario genere. Cuore è l’esito di un lavoro di progettazione e ripristino che ha riportato alla luce l’architettura originale di Giovanni Muzio del 1933, offrendo così la possibilità di scorgere, dall’ingresso del palazzo dell’Arte, la scala a raggiera, ora non più nascosta.

«L’idea è di avere un luogo dove rendere generativa la storia. Triennale – ha spiegato il presidente Stefano Boeri – sarà sempre più aperta». Cuore sarà aperto tutti i giorni gratuitamente e presenta una selezione dei volumi della biblioteca e dei tesori dell’archivio, mentre nelle bacheche al centro della sala sono stati collocati esemplari provenienti da archivi ‘ospiti’, come quello Castiglioni o il Casva, il centro di Alti Studi sulle Arti Visive di Milano.

Unendo il recupero degli spazi progettati da Muzio con una nuova proposta per il pubblico, l’iniziativa ha portato a un ripensamento spaziale del palazzo dell’Arte. Il processo è iniziato nel 2018, prima con il restauro del Teatro dell’Arte, poi con la curva al primo piano e, infine, con la caffetteria e i servizi. A sviluppare il progetto di Cuore è stato Luca Cappelletti, che ha innescato un percorso di ritorno al progetto originale con la sostenibilità con risparmio energetico e uso di tecnologie all’avanguardia, permettendo così il ripristino del vetrocemento. Un fatto che non solo consente di sfruttare la luce naturale, ma nella sera permette avere una nuova illuminazione della facciata del Palazzo, che sarà illuminata dall’interno come una sorta di lanterna.