La nuova pagina dell’M9 di Mestre: con la nuova direttrice un 2024 all’insegna di Banksy e Burtynsky

Creare rete con i musei nazionali dedicati al Novecento è una delle strategie di Serena Bertolucci, nuova direttrice dell'M9 di Mestre

Con l’accoglienza nell’istituzione da parte del presidente della Fondazione M9, Michele Bugliesi, la nuova direttrice dell’M9 di Mestre si è insediata all’inizio dell’anno. Con un mandato triennale alla guida del museo, Serena Bertolucci è approdata nella città veneta dopo cinque anni – dal 2018 al 2023 – alla direzione del Palazzo Ducale di Genova.

Originaria di Camogli, la storica dell’arte prende le redini di un museo relativamente giovane, avendo da poco festeggiato i primi cinque anni di attività, affrontati sotto la guida di Luca Molinari. Una realtà recente, insomma, dedicata alla storia del Novecento, ma che ha già tagliato diversi traguardi: in particolare, nel 2023 ha contato ben 100mila presenze (+43% rispetto alle 70mila del 2022). Di queste, 45mila dipendono dalle mostre organizzate dal museo: tra queste, Rivoluzione Vedova ha rappresentato un grande successo per l’istituzione, pure al suo primo confronto con l’arte contemporanea. A contribuire al rafforzamento dell’identità del polo museale, anche M9Edu, che tra laboratori didattici, attività e percorsi guidati ha stabilito un legame diretto con il pubblico, e M9 Orizzonti, uno spazio espositivo immersivo.

«M9 è un luogo che racconta la storia di tutti e, per questo motivo, ha una responsabilità particolare: ascoltare e includere, in un processo di dialogo continuo. Lo faremo nel territorio e nei territori, progettando nuove forme di coinvolgimento per le comunità locali e parlando al pubblico nazionale con grandi mostre che possano fornire gli strumenti per leggere il tempo presente e quello che verrà». Queste le parole di Serena Bertolucci all’inizio del mandato, che ha illustrato il duplice impegno che lo contraddistinguerà: «uno verso il pubblico di prossimità, per restituire un museo più accogliente, più amichevole, in cui le persone si riconoscano, grazie a proposte accessibili. Dall’altra parte, c’è l’intenzione di posizionare M9 come merita in ambito nazionale». E una strategia, per Bertolucci, è quella di creare una rete con le altre istituzioni nazionali che si dedicano al Novecento.

Lo scopo è quello di rafforzare la duplice anima dell’M9, come «luogo dove trovano spazio la Storia e le singole storie. Abbiamo la possibilità e la responsabilità di aprire la strada, rendere accessibile il patrimonio storico, lavorare su fatti del passato che solo se trovano comprensione possono aiutarci a leggere il presente». In particolare, ogni mese M9 darà risalto a un capolavoro d’arte o design della sua collezione permanente.

Già annunciato, in più, il programma di esposizioni temporanee per il 2024, un anno all’insegna dell’artista britannico Banksy e al fotografo canadese Edward Burtynsky. Se nel secondo caso, con BURTYNSKY: Extraction/Abstraction, dal 21 giugno 2024 al 12 gennaio 2025, in anteprima italiana, il museo propone un percorso in cui la fotografia reinterpreta il presente, come pure della storia, nel primo – Banksy. Painting Walls, dal 23 febbraio al 2 giugno 2024 – c’è anche l’intento di sottolineare la vicinanza tra Mestre e Venezia, dove Banksy ha realizzato la celebre Migrant Child, «superando la narrazione che le mette in antitesi, per vederle invece compartecipare a un progetto di lettura del territorio e decodificazione dell’arte pubblica», ha dichiarato Serena Bertolucci.

Tra strategie e creazione di reti, la nuova direttrice si propone di far parlare all’M9 «una lingua che riesce a coinvolgere pubblici diversi».

info: m9museum.it