La Fondazione Sandretto Re Rebaudengo ha annunciato le curatrici per la diciottesima edizione del Young Curators Residency Programme, che si terrà a Torino da febbraio a maggio 2024. Il programma si configura come caso esemplare di promozione di arte italiana attraverso la formazione. La prestigiosa giuria composta da Francois Piron e Zasha Colah ha selezionato la cinese Jiayue He, Aigerim Kapar dal Kazakistan e la svedese Andria Nyberg Forshage e a coordinare il progetto è Michele Bertolino.
Jiayue He incentra la sua ricerca sulle analisi delle infrastrutture delle istituzioni culturali pubbliche e sul significato dell’archivio contemporaneo, al fine di individuare diverse strategie per connettersi alle sue radici; Aigerim Kapar è una curatrice indipendente fortemente impegnata nelle tematiche sociali che riguardano il suo paese, come il de-colonialismo e l’attivismo ambientale; Andria Nyberg Forshage è una scrittrice, poetessa e curatrice indipendente che incentra la sua ricerca artistica sull’estetica transfemminista.
L’obiettivo del Young Curators Residency Programme, che consiste in una residenza di ricerca in Italia, è quello di creare dialogo e collaborazione con artiste e artisti italiani, galleristi, collezionisti, per far conoscere anche all’estero le ricerche artistiche contemporanee del nostro paese. Oltre alla già presente collaborazione con i più rinomati programmi internazionali per curatori, a partire da questa edizione è presente una nuova partnership. Si tratta dell’Indipendent Curators International, fondato nel 1975, che nomina curatori attivi in alcuni stati africani con lo scopo di abbattere barriere sociali, politiche e culturali e costruire condivisioni di conoscenza.
Infine, l’approfondito progetto di ricerca si concluderà come ogni anno, con una mostra a Palazzo Re Rebaudengo, dimora storica settecentesca sita a Guarene e sede dell’omonima fondazione dal 1997. Il programma si configura come mezzo di supporto dell’arte contemporanea internazionale e delle pratiche curatoriali emergenti per creare profonde connessioni tra sistemi artistici di paesi differenti ma con linguaggi affini.