Joan Jonas: Good Night Good Morning è il titolo della grande retrospettiva in arrivo al MoMA che con un’ampia selezione di opere ripercorre 50 anni della carriera dell’artista dal 1968 a oggi. L’esposizione è organizzata dalla curatrice Ana Janevski. Diverse le opere esposte che spaziano tra fotografia, disegno, scrittura, video, performance e installazioni, molte delle quali reinterpretate dall’artista in occasione di questa mostra. Inoltre sarà presente un vastissimo materiale d’archivio e creazioni riguardante l’arte femminista, con alcune storie orali recenti che testimoniano l’eredità duratura dell’artista anche per la generazione più giovane d’artisti futuri. Le installazioni multimediali presenti affrontano temi a lei assai cari, come il cambiamento climatico e la conseguente crisi ecologica. Troveremo un’opera già presente nella collezione permanente del MoMA, Reanimation (2010/2012/2013), una delle tante collaborazioni di Jonas con il musicista jazz Jason Moran, e Moving Off the Land II del 2019.
«Nonostante il mio interesse per la storia, il mio lavoro si svolge sempre nel presente. Ho sempre voluto esplorare la tecnologia come mezzo riflettente, mi interessa il modo in cui interagisce col sé e con l’immaginazione» ha affermato l’artista.
La retrospettiva è organizzata cronologicamente e con quattro temi principali presenti, che fungono da chiave di lettura per il percorso: performance, tecnologia, letteratura ed ecologia. La mostra presenterà anche l’utilizzo da parte di Jonas delle tecnologie innovative in voga negli anni ’70 come la fotocamera la Sony portapak che l’artista ha usato nella performance Organic Honey’s Visual Telepathy del 1972, dedicata al tema dell’identità femminile. Nonostante il progresso negli anni dei mezzi multimediali, l’approccio dell’artista nel tempo è rimasto il medesimo, ossia una relazione al mezzo come strumento di risposta visiva.
Nata a New York nel 1936, Joan Jonas si dedica dalla fine degli anni ’60, dopo degli studi in arte e danza, a performance e azioni in spazi aperti, utilizzando sempre il corpo e il movimento come mezzi espressivi della sua arte. Fin da subito manifesta interesse per i codici che rappresentano l’identità e la gestualità femminile, dimostrandosi un artista innovativa ed eclettica nell’avanguardia newyorkese degli anni ’70. Nella sua pratica utilizza principalmente specchi e video, apportando negli anni una vera e propria ricchezza visiva e innovativa al mondo della performance, da lei interpretato come teatro del corpo e dell’inconscio.
L’instancabile artista durante la sua pratica è solita lavorare con materiali inconsueti: maschere, animali impagliati, statuette, oggetti di scena. L’aspetto spirituale e simbolico ha sempre influenzato la sua arte, in cui realtà e mondo fiabesco riescono sempre a coesistere. Da sempre Jonas interagisce con elementi quali il suono e l’immagine, spesso con melodie realizzate appositamente per lei da artisti internazionali come Alvin Curran, Alvin Lucier e Jason Moran. Arriva in Italia negli anni 1972 per un festival di musica e danza americana organizzato a Roma dalla galleria L’Attico ed entrando così in contatto con diversi artisti dell’arte povera. I suoi lavori sono ancora oggi una preziosa eredità per la generazioni di artisti futura: ogni sua opera risulta sempre attuale e precisa, un invito pacato a fermarsi un attimo, fare un passo indietro e riflettere su tematiche che spesso tendiamo a dimenticare.
Good Night Good Morning
dal 17 marzo al 6 luglio 2024
MoMA, New York
info: moma.org