Lo scorso 22 gennaio è stato presenta a Palazzo delle Esposizioni il progetto del padiglione Italia a Osaka. L’Expo 2025 si terrà dal 13 aprile al 13 ottobre e Mario Vattani, dal 2021 ambasciatore a Singapore, è il Commissario generale per la sezione del nostro paese. A inaugurare la presentazione, che ha ospitato anche personalità di spicco del mondo giapponese come il ministro Otsuka Kengo, è stato Marco Delogu presidente dell’azienda speciale PalaExpo.
In anteprima è stato svelato programma del padiglione concepito dall’architetto bolognese di fama internazionale Mario Cucinella. Il tema proposto è Progettare le società future per le nostre vite, un tema che mira a guidare una partecipazione collettiva e mondiale, volta a creare una società sostenibile e a migliorare il benessere della vita di ognuno.
L’architetto si è affidato a tre principali concetti che partono dall’uomo e dalla sua esistenza: teatro della vita, città ideale e pensare con le mani. Il padiglione Italia per Expo 2025 è pensato con un approccio estremamente umanistico e antropocentrico, inevitabilmente ispirato alla città ideale del Rinascimento. La struttura è in legno, ovviamente made in Italy e occuperà una superficie di 3626 mq. In linea con i principi i sostenibilità, il padiglione è sviluppato secondo l’economia circolare e sarà totalmente riciclabile.
Il disegno urbanistico finale è di grande impatto visivo, spazi costruiti come una città e un grande teatro contenitore all’interno, simbolo per eccellenza dell’età rinascimentale. Saranno presenti diverse “botteghe” italiane dedicate a svariati temi, come energia e innovazione. Il tetto è stato trasformato in un giardino all’italiana, emblema del controllo dell’uomo sulla natura e ospiterà un ristorante del nostro paese. Mario Cucinella ha affermato infatti che «il tema del giardino è fondamentale nella nostra cultura ma anche in quella del Giappone. Sarà un luogo di incontro tra i due immaginari di entrambi i paesi».
Insomma, un vero e proprio viaggio immersivo tra gusto, vista e tatto, che è riuscito a raccontare di una bellezza passata e di una attuale. Novità assoluta poi, la presenza all’interno del padiglione della Città del Vaticano, presente per la prima volta in una esposizione universale.
Una vera sfida di globalizzazione, un vero e proprio progetto inclusivo: non solo aiuterà a far conoscere maggiormente cultura e arte italiana, ma anche le numerose imprese in crescita, a volte poco conosciute, che arricchiscono il nostro paese.