EU Mies Award, un solo progetto italiano tra i finalisti

Sono 40 le opere in finale per EU Mies Award, il premio biennale europeo di architettura contemporanea. Tra questi, il Bivacco Fanton

Istituito nel 1987, giunge quest’anno alla sua diciannovesima edizione EU Mies Award, il più importante riconoscimento biennale europeo nel settore dell’architettura contemporanea. Delle 362 candidature esaminate dalla Commissione presieduta da Frédéric Druot ne sono state selezionate 40 come finaliste. Tra queste, una sola italiana.

All’inizio i progetti italiani erano 13. Composta da Martin Braathen, Pippo Ciorra, Tinatin Gurgenidze, Adriana Krnáčová, Sala Makumbundu e Hrvoje Njiric, la Commissione ha scelto il Bivacco Fanton ad Auronzo di Cadore come unico progetto italiano. Proposto dallo studio di architettura DEMOGO, il Bivacco Fanton è tra i 40 finalisti, accanto ad altri come la Biblioteca Gabriel García Márquez progettata dallo studio SUMA arquitectura per Barcellona e il Munch Museet di estudioHerreros a Oslo.

La Commissione si è riunita in un incontro di tre giorni a Barcellona per selezionare le opere finaliste. «Abbiamo ritenuto importante mostrare, attraverso questa selezione di progetti, la diversità di temi, portate e approcci all’architettura; l’atteggiamento e il posizionamento degli architetti nei confronti del trattamento della complessità del mondo e la corrispondenza dei loro pensieri e delle loro identità con le proposte», ha dichiarato Frédéric Druot.

«Questa selezione è un’immagine di ciò che l’architettura è oggi in relazione alla società», ha affermato Pippo Ciorra, membro della Commissione. Valorizzando il meglio dell’architettura contemporanea, al EU Mies Award concorrono soprattutto progetti di housing collettivo e di edifici ad uso educativo e culturale. Altri riguardano invece uno spettro più ampio di finalità, dalla ristorazione all’hospitality, dal paesaggio al tempo libero.

Tra questi, il Bivacco Fanton risponde a più necessità. Situata a 2667 metri nel gruppo dolomitico delle Marmarole, la struttura costituisce sì un riparo, ma rappresenta un progetto innovativo che si inserisce nel dibattito sul tema della progettazione ad altitudini elevate. L’edificio, omogeneo dall’esterno, è ancorato al suolo con dei pilastri, pur innestandosi su una montagna irregolare. A caratterizzare la struttura è quindi la sua capacità di abitare uno spazio obliquo e impervio, stabilendo un nuovo equilibrio con l’ambiente, adattandosi a esso.

Agli inizi di febbraio EU Mies Award rivelerà i cinque finalisti, mentre a metà aprile verrà annunciato il progetto vincitore della sezione Architettura e Talenti emergenti. La cerimonia di premiazione si terrà il 13 e 14 maggio a Barcellona.