DIADI: alla Fondazione Nicola del Roscio la mostra curata dal collettivo Luiss Art Management 

La mostra è l’esito di un anno di ricerca alla Luiss con il coordinamento di Achille Bonito Oliva, parla una delle curatrici

Il titolo Diadi è già di per sé abbastanza esplicativo e allude a diverse dottrine filosofiche, da Platone a Nietzsche. La diade è infatti principio di molteplicità, disordine che confluisce in ordine, continuo confronto tra l’armoniosità dell’apollineo e il delirio dionisiaco. Un concetto di doppio che inevitabilmente ci porta a porre quesiti e che nell’arte crea ambiguità e libere interpretazioni. L’esposizione che durerà circa un mese, presso la Fondazione Nicola del Roscio, è il risultato finale del percorso didattico di Art Management della Luiss Business School. La curatela del progetto, coordinata dal critico Achille Bonito Oliva, è l’esito di un anno di ricerca del collettivo curatoriale del master, che quest’anno ha contato ben ventinove iscritti, affiancato dai professori esperti del settore.

La Fondazione Nicola del Roscio è uno spazio assai versatile e che ben si adatta a mostre di arte contemporanea. Il dinamismo spaziale e l’ampia superficie che la caratterizzano collimano perfettamente con l’incessante dialogo di caos e logos: un percorso circolare consente poi al visitatore di non avere un punto di inizio o una fine e di essere sempre costantemente in dialogo con lo spazio circostante.  

Fra le opere esposte figurano quelle di importanti artisti storicizzati italiani e non, come Carla Accardi, Luigi Ontani, Julian Schnabel, Wihelm von Gloeden e Jannis Kounellis e di artisti più giovani e contemporanei come Diego Miguel Mirabella, Lulù Nuti, Loris Cecchini, Antonia Freisburger, David Casini, Giulia Cenci e Edoardo Piermattei. Tra gli autori in mostra anche i tre finalisti del Premio Internazionale Generazione Contemporanea: il concorso è indetto annualmente dalla Luiss Business School per dar voce ai talenti emergenti ed il vincitore tra Jacopo Naccarato, Roberto Maria Lino e Nicola Ghirardelli sarà annunciato proprio il 20 dicembre in occasione dell’inaugurazione.

Il percorso espositivo si arricchisce anche di un breve docu-catalogo con diverse interviste e brevi scorci che raccontano l’ideazione di questo giovane percorso formativo, che un domani – chissà – darà spazio alla nuova generazione di professionisti del settore. Dalla concettualità espressiva dei due mosaici di Diego Miguel Mirabella in dialogo fra loro l’uno di fronte all’altro, alla potenza espositiva della scultura di Lulù Nuti posta al centro dello spazio sino all’imponente sipario rosso di Edoardo Piermattei e alla vivacità cromatica del dipinto ad olio della Freisburger: il visitatore è immerso totalmente nella circolarità creata dalle opere, in grado di crearsi un percorso espositivo autonomo e la sua personale storia sulla diade.

Tutto si integra perfettamente nella trama narrativa della mostra regalandoci un pungente dialogo tra l’apollineo e il dionisiaco che ci permette di comprendere attivamente l’atto creativo. Diadi è riuscita a includere e interconnettere il figurativo e l’astratto, la scultura e la fotografia presentando la diversità dell’arte di oggi e del passato senza banali ed immotivate distanze, ma in maniera innovativa, pungente e più vicina che mai. 

DIADI
a cura del collettivo Luiss Art Management 
dal 20 dicembre 2023 al 25 gennaio 2024
Fondazione Nicola del Roscio, via Francesco Crispi 7, Roma
info: fondazionenicoladelroscio.it