Arte a San Leonardo raccontata dal Marchese Guerrieri Gonzaga

Un dialogo tra grande vino e sguardo d’artista. L’Attesa non è tempo sprecato, il titolo della prima edizione con Simone Berti

Esistono numerosi punti di contatto tra il processo di realizzazione di un’opera d’arte e la produzione di un vino d’eccellenza: unicità, ciclicità, capacità di coniugare ricerca e innovazione con artigianalità. Infatti, il mondo della viticoltura e quello dell’arte contemporanea si stanno incontrando sempre più frequentemente, dando vita a progetti eccezionali. Come nel caso di Arte a San Leonardo, progetto nato dal desiderio di Anselmo Guerrieri Gonzaga e Ilaria Tronchetti Provera di far dialogare la storia e l’identità della propria tenuta con i linguaggi dell’arte contemporanea e lo sguardo degli artisti. La prima edizione, tenutasi quest’anno, ha visto il coinvolgimento dell’artista Simone Berti per la realizzazione di un Libro d’artista in edizione numerata e di un’Etichetta d’artista, concepita per il San Leonardo 2018, vino simbolo della tenuta. Abbiamo avuto il piacere di parlarne con il Marchese Guerrieri Gonzaga.

Arte a San Leonardo è un primo esperimento unico nel suo genere sotto tanti punti di vista, come ho potuto saggiare anche durante l’evento di presentazione. Vi va di raccontarci com’è nato e come si è svolto?
La passione per l’arte è antica presso la nostra famiglia. Sin dall’inizio del mio lavoro a San Leonardo ho sempre avuto il desiderio di far dialogare la pratica artistica con il nostro vino. Ma è stato l’incontro con mia moglie, anche lei appassionata d’arte e membro del consiglio d’amministrazione di Pirelli HangarBicocca, museo di arte contemporanea tra i più attivi a livello nazionale e internazionale, l’occasione per meglio comprendere le dinamiche e le sfumature di un mondo complesso e affascinante come il mondo dell’arte contemporanea. Da qui, grazie anche all’incontro con persone di grande competenza e passione come Giovanna Amadasi, curatrice di Arte a San Leonardo, quello che era inizialmente solo un’ambizione è divenuto un progetto che ha trovato forma e spessore. In quanto coppia di collezionisti conoscevate già il mondo dell’arte contemporanea.

Com’è stato traghettare la vostra passione nel mondo della produzione viticola e nella lunga e nobile storia della tenuta San Leonardo?
Non siamo collezionisti ma appassionati e curiosi e l’incontro tra San Leonardo e l’arte contemporanea è stato frutto di un percorso estremamente naturale e coinvolgente. Come dice mia moglie, il processo di creazione di un grande vino ha dinamiche che per certi aspetti si avvicinano a quelle della creazione artistica.

Che dialogo avete costruito con l’artista Simone Berti?
Con Simone Berti il dialogo è stato immediato. Come comun denominatore abbiamo trovato il profondo amore per la natura, tema che accompagna la pratica di Simone e che è insito nel nostro mestiere. Simone è un artista con cui ci siamo sentiti subito a nostro agio e che è riuscito a creare un’opera che si sposa perfettamente con l’amore per la nostra terra.

E che ruolo ha avuto nello sviluppo del progetto la curatrice Giovanna Amadasi?
Siamo estremamente grati a Giovanna Amadasi, persona di grande competenza e spessore con una conoscenza profonda del mondo dell’arte che riesce a trasmettere in modo diretto ed efficace.
Il suo ruolo è stato fondamentale. Giovanna ha individuato nel Libro d’artista il medium più vicino al carattere di San Leonardo e il più efficace per esprimere l’incontro, il dialogo, tra mondi e punti di vista apparentemente lontani. Incontro che si esprime e sintetizza anche attraverso la creazione di un’Etichetta d’Artista.

La chiave tematica scelta per questa prima edizione è “L’Attesa non è tempo sprecato”. Come e perché avete operato questa scelta?
Il tema è stato scelto da Simone Berti. Il progetto, infatti, si fonda sulla libera espressione creativa dell’artista e del suo personale punto di vista sulla realtà di San Leonardo. Quando Simone ci ha presentato la sua idea non potevamo che trovarci perfettamente in sintonia, essendo il tempo uno degli elementi fondamentali che concorrono a plasmare un grande vino.

Che tipo di riscontri avete raccolto?
Arte a San Leonardo ha avuto grande successo tra i nostri appassionati e collezionisti ma abbiamo avuto un bellissimo riscontro anche dal mondo dell’arte che ha apprezzato il lavoro di Simone e la solidità e originalità del progetto. Del San Leonardo 2018 sono state prodotte 54.800 bottiglie: di queste, le 999 con l’etichetta d’Artista sono state vendute esclusivamente online e per soli due giorni (21 e 22 marzo ndr) su Honest Grapes in un’asta.

Vorreste raccontarci il perché di questa scelta e che risultati ha prodotto?
In realtà è stata una vendita a tempo, ossia senza possibilità di rilancio. È stato un modo per poter “distribuire” in maniera più democratica possibile ai collezionisti e agli appassionati di San Leonardo il nostro vino. Solo se sei davvero un appassionato di San Leonardo e ci segui saprai come riuscire a trovare e ad acquistare le bottiglie con l’etichetta d’Artista. Non è un’asta speculativa con la finalità di far lievitare il prezzo, infatti, il costo è di poco superiore a quello della bottiglia “tradizionale”.

Avete già avuto qualche intuizione sulla prossima edizione del progetto?
Certamente! Già a marzo dopo la presentazione del progetto ci siamo mossi per realizzare l’edizione N°2, ma è presto per svelare sia il nome che il tema! La presentazione sarà il 14 Marzo dell’anno prossimo e non vediamo l’ora!