Il Bello che interroga il Tempo in Recuenco e Moya 

Al St. Regis Venice la presentazione del lavoro artistico del duo spagnolo e la collaborazione con Berengo Studio

Lo scorso 1° febbraio, il St. Regis Venice ha presentato al pubblico il suo ultimo progetto d’arte: Terrazza 365º Azzarret, un’esplorazione visiva e sensoriale sul concetto di tempo, frutto della collaborazione con gli artisti spagnoli Eugenio Recuenco e Juan Carlos Moya. L’evento ha coinvolto i suoi ospiti in un viaggio nel Bello contemporaneo, confermando il rinomato hotel nel suo ruolo di punto di riferimento per la scena internazionale e l’artigianato locale.

Recuenco. Photo credit Garage Row

Terrazza 365º Azzarret

La nuova installazione artistica dà vita al noto progetto fotografico “365°” del duo spagnolo, attraverso una serie di opere site-specific pensate per l’Arts Bar, il cuore della vocazione artistica dell’hotel. Per questa operazione, il fotografo, regista e artista eclettico Recuenco, insieme al designer e direttore artistico Moya, hanno scelto un linguaggio accessibile e giocoso, costruendo un’esperienza estetica che invitava i suoi fruitori a riflettere sul concetto di tempo e spazio. Una parte dell’installazione è costituita dalla serie “Dodici mesi, dodici cuscini”, che trasforma dodici fotografie della vasta raccolta “365°” in altrettanti cuscini decorativi, uno per ogni mese dell’anno. L’altra parte dell’installazione si intitola “Wellcome 365°” ed è composta da un display a ribalta simile a quelli che si vedono negli aeroporti, che accoglie gli ospiti con un messaggio e una grafica diversi a seconda dell’ora del giorno, oltre che con un diario visivo integrale del progetto “365°”. 

Esattamente come l’ambiziosa raccolta originale, “Terrazza 365º Azzarret” presenta un immaginario surreale di grande intensità e ironia, che invita gli spettatori a mettere in discussione la propria prospettiva sulla società, questionando la storia, le convenzioni e la cultura occidentale con umorismo e critica. La fusione di arte, cinema, moda e pubblicità che caratterizza l’opera degli artisti spagnoli si integra con successo allo scenario dell’Arts Bar, offrendo nuovi livelli di interpretazione e puntando al coinvolgimento multisensoriale del fruitore. 

Infatti, per l’occasione il duo ha anche collaborato con i vetrai veneziani di Berengo Studio alla produzione di un’opera di design unica nel suo genere: un bicchiere di finissima arte vetraria, ispirato alle fotografie del “365°” e, al contempo, a Venezia come “città degli innamorati”. Al suo interno, è stato offerto il cocktail “Willful Dart”, una miscela creata dal team di barmen dell’albergo appositamente per l’occasione: si è trattato di una rivisitazione dell’horchata, la popolare bevanda rinfrescante spagnola, eseguita però con ingredienti e tecniche scelti per richiamare l’opera di Recuenco e Moya. 

L’arte del vetro di Berengo Studio

La presentazione di “Terrazza 365º Azzarret” ha offerto l’occasione di approfondire la conoscenza di questo interessante partner artistico: Berengo Studio, realtà veneziana che da tre decenni rivoluziona la maestria artigianale della laguna e porta l’arte vetraria a una nuova espressione. Fin dalla sua nascita, nel 1989, Berengo Studio si è dedicato a esplorare i confini dell’arte del vetro e a promuovere questa antica forma di artigianato nel mondo dell’arte contemporanea. Negli anni, il suo fondatore, Alessandro Berengo, ha invitato a Murano importanti artisti internazionali a collaborare con i suoi artigiani alla realizzazione di grandi opere d’arte. Figure del calibro di Ai Weiwei, Tracey Emin, Thomas Schütte e Laure Prouvost, hanno abitato con la propria creatività Berengo Studio, stimolando i suoi abili artigiani a sviluppare tecniche innovative per riuscire a mettere in pratica appieno ogni visione artistica. Non a caso, molte delle opere frutto di queste collaborazioni sono entrate a far parte di collezioni pubbliche e private in tutto il mondo. 

È poi sorta la Fondazione Berengo, che affianca lo Studio nella promozione dell’arte del vetro a livello internazionale, e che è diventata uno dei collaboratori chiave della Biennale d’Arte di Venezia. Nel 2009, infine, Berengo ha dato vita alla mostra collaterale della Biennale “Glasstress”, la cui importanza cresce a ogni edizione e che, nel tempo, ha visto sue iterazioni in spazi espositivi di grande rilevanza, dalla Wallace Collection di Londra, al Makslas Muzejs “Rigas Birža” a Riga, al Museum of Arts and Design (MAD) di New York, al Millesgården Museum di Stoccolma. Oggi, l’universo Berengo è un punto di riferimento mondiale per qualsiasi artista voglia esplorare l’arte vetraria, oltre che la fucina di una vasta gamma di opere originali realizzate con grande maestria artigianale, come abbiamo potuto saggiare durante una visita presso la sede di Berengo Studio a Murano. 

La Collezione del St. Regis Venice

Ma la presentazione al St. Regis ci ha regalato anche l’opportunità di ammirare nuovamente la suggestiva Collezione di opere d’arte contemporanea dell’albergo, fra le quali “Terrazza 365º Azzarret” si integra armoniosamente, rappresentando solo l’ultimo di una lunga serie di felici incontri tra l’alta ospitalità e il mondo dell’arte che caratterizzano la struttura e la stessa Marriott International. Il St. Regis riconferma quindi la sua posizione di Musa delle Arti, guadagnata grazie a collaborazioni con artisti di spicco come Gisela Winkelhofer, Ai Wei Wei, Gregor Hildebrandt, Olivier Masmonteil, e molti altri. Il connubio tra le nuove installazioni e le opere già presenti ha acceso un’atmosfera notevolmente ispirante, non solo per gli amanti dell’arte. E, dal canto suo, Venezia, è stata una cornice ideale, che ha contribuito a far emergere il Bello in tutte le sue sfaccettature.