Olivo Barbieri, la percezione dello spazio in luoghi in continua trasformazione

Gli scatti più celebri per una retrospettiva che racconta un mondo in continua e angosciosa trasformazione

Il 7 novembre si è inaugurata a Villa Bardini a Firenze la mostra Olivo Barbieri. Pensieri Diversi, retrospettiva delle opere di Olivo Barberi visitabile fino all’11 febbraio 2024. La mostra curata da Marco Pierini, con il coordinamento scientifico di Alessandro Sarteanesi e  promossa dalla fondazione CR Firenze, espone opere del fotografo databili in un arco temporale di venti anni che comprendono alcune opere inedite.

Pensieri diversi è il titolo ripreso da un’opera di Ludwing Wittgenstein in cui il filosofo si interroga sulla realtà e sui vari aspetti diversi che la compongono. Allo stesso modo Barbieri indaga in maniera personale le sfaccettature di una realtà che alle volte si presenta caotica, altre volte invece ordinata e armonica, composta da forme regolari e ripetute come in un motivo decorativo.

Ne sono un esempio le opere della serie Site Specific_ in cui la visuale dall’alto – vengono infatti prodotte fotografando da un elicottero – fa emergere la grandezza e la complessità di metropoli in continua evoluzione che tutti noi viviamo, ma che con l’opera di Olivo Barbieri diventano luoghi sconosciuti e stranianti come i non-luoghi descritti dall’antropologo Marc Augè.

L’attenzione al tema della percezione è qui massima. Ogni luogo è diverso a seconda di come lo viviamo, dall’angolazione da cui lo osserviamo. L’occhio che osserva altera totalmente il soggetto rappresentato. Contesti urbani che ci appartengono, in cui di solito siamo completamente immersi,  sono luoghi estranei che a volte sembrano provenire da un universo parallelo.

Gli spazi sono spazi fantascientifici, con forme e colori potenziati dalla macchina fotografica. Non è però una vera e propria alterazione, poiché anche quando i colori sono ostentatamente deformati dall’oscurità della notte e dalle luci artificiali, rimangono visioni possibili di uno stesso reale che non riusciamo a percepire. Le fotografie a volte ritraggono posti che, attraverso la tecnica della messa a fuoco selettiva, sembrano totalmente artificiali come modellini di un plastico fatto di oggetti in miniatura. Paesaggi e costruzioni fotografati da grande distanza ricordano quadri astratti fatti unicamente di forme e colori.

Serve quindi l’opera di Barbieri per metterci di fronte a qualcosa che c’è ma di cui non ci rendiamo conto. Siano questi i mercati caotici in Cina, le abitazioni americane abbandonate e decadenti, gli affollatissimi centri commerciali, le immense montagne innevate della Alpi su cui l’uomo è solo un minuscolo puntino o le architetture degli stadi e dei tribunali di Roma.

Oltre questo, gli spazi raffigurati sembrano in procinto di modificarsi davanti ai nostri occhi, proprio per la scelta dell’artista di mostrare scatti che rappresentano sia un intero paesaggio visto dall’alto, sia un solo particolare ingigantito.

L’intento dell’artista è quindi forse quello di farci riflettere sulla realtà, sullo spazio e di conseguenza sulla nostra stessa identità, allontanandoci da una percezione consumata e viziata dalla banalità delle  troppe immagini che ci passano di fronte quotidianamente e che hanno finito per farci credere che non esiste un altro modo di osservare o di “pensare” il mondo che ci circonda.

Olivo Barbieri. Pensieri Diversi
fino all’11 febbraio 2024
Villa Bardini – Costa San Giorgio 2, Firenze
info: www.villabardini.it.

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