Una lontana e fugace avventura amorosa può ancora tormentare e farsi chiedere come sarebbero potute andare le cose? È il punto di domanda alla base di Come fosse successo, graphic novel scritto da Lorenzo Coltellacci e disegnato e colorato da Tamara Tantalo. Edito da Tunué, il volume (cartonato, 128 pagine a colori, 19 euro) approda in Italia dopo essere stato pubblicato originariamente in Francia, lo scorso settembre, per le Éditions Sarbacane con il titolo Comme si c’était arrivé. Così, dopo l’ottima accoglienza nel mercato transalpino, questo delicato e poetico libro a fumetti approda dalle nostre parti, per raccontare quegli attimi che sono in grado di mutare il corso di un’esistenza.
Lo fa presentando la storia di Francesco che, appena andato in pensione, viene a conoscenza della morte di Sophie, una nota fumettista francese con la quale in gioventù ha avuto una breve (ma indimenticabile) storia d’amore. L’uomo così si abbandona ai ricordi agrodolci: dal primo incontro con Sophie, quando erano giovanissimi, al loro primo appuntamento allo splendido weekend trascorso insieme sulla costa francese. Un ricordo dopo l’altro, Francesco ripercorre le tappe di questo rapporto (che mai amore è realmente stato, poiché non si è mai declinato in una relazione sentimentale nel senso più tradizionale del termine), immaginando cosa sarebbe potuto accadere se non si fosse adagiato su una vita certamente più comoda, ma senza Sophie. Se non si sono mai avuti non potranno mai perdersi. Come fosse successo, però.
«Questa è una storia che mi ronzava in testa da anni – spiega Coltellacci – ma a cui mancava sempre un pezzo. Era come un puzzle che non riuscivo a mettere in ordine. Poi, all’improvviso, complice anche la quarantena del Covid, ho deciso di metterci mano, sul serio. E piano piano, confrontandomi anche con altri colleghi fumettisti, i pezzi si sono incastrati al posto giusto. E il tassello finale – il disegnatore – è arrivato come una piccola epifania. Tamara ha dato la forma perfetta alla storia». Quindi lo sceneggiatore romano, classe 1991, precisa come si è svolto il lavoro a quattro mani con Tantalo (nata a Roma nel 1995, nel 2014 si è diplomata in Cinema d’animazione e fumetto al liceo artistico “Scuola del libro” di Urbino). «Tamara è riuscita da subito a trovare le giuste atmosfere e dare la forma ideale ai personaggi. Aveva carta bianca sul loro aspetto e quando me li ha “presentati” erano quelli che avevo sempre immaginato nella mia testa. I suoi disegni, in generale, sono riusciti non solo a valorizzare, ma a migliorare la mia sceneggiatura. Attendevo con enorme curiosità ogni invio di nuove tavole perché per me erano sempre una scoperta».
Una storia, quella raccontata in Come fosse successo, «che è universale. Tutti abbiamo vissuto un amore mancato. Per questo, volevo che le emozioni fossero più verosimili possibile, senza cadere nel melenso e nella retorica. Così ho dovuto scavare molto dentro di me per restituire al lettore delle emozioni autentiche, senza alcun filtro narrativo. Ho voluto scrivere una storia d’amore che almeno in parte sfidasse i cliché e risultasse – nel bene e nel male – autentica», continua Coltellacci.
Risvegliare le emozioni. E con esse, i ricordi. A questo proposito lo sceneggiatore capitolino – che per Tunué ha pubblicato altri graphic novel, come Escher, mondi impossibili (2022) – considera il ricordo «quello che fa di noi ciò che siamo. Il problema, però, è che spesso i ricordi sono distorti, bisogna stare attenti. Perché tendiamo a ricordare solo le parti più belle, soprattutto quando pensiamo agli amori passati. La vera sfida, invece, è riuscire ad avere uno sguardo distaccato e ricordare le cose per quello che sono state e non per come le abbiamo vissute. Quando riusciamo a ricordare così, questo ci permette di crescere e di non fare più errori, evitando di vivere nuovi rimorsi».
E quando gli facciamo presente che Come fosse successo sarebbe perfetto per una trasposizione sul grande schermo, Coltellacci non si limita ad esprimere la propria soddisfazione («credo sia il sogno di ogni scrittore») ma aggiunge che «il merito di questa percezione ritengo sia in parte da attribuire a Tamara che, lavorando anche come storyboarder, ha saputo dare un taglio cinematografico alle tavole. E in altra parte alle influenze di questa storia, che non vengono solo dal fumetto, anzi. Ho attinto molto dal cinema, vedasi La 25esima ora di Spike Lee o, più in generale, dalle atmosfere dei film di Sorrentino. Speriamo di ritrovarci al cinema, a questo punto».
info: www.tunue.com