Roma sfreccia verso il futuro: alla Camera è stato presentato il Distretto del Contemporaneo

Includendo le aree del quartiere Flaminio, del Foro Italico e della Farnesina, il Distretto del Contemporaneo si pone come punto di partenza per una nuova fase trasformativa della capitale

Roma e il contemporaneo. Se ne parla ormai da tempo, e il legame sembra acquisire una maggiore concretezza con il Distretto del Contemporaneo, un’idea lanciata dall’ambasciatore Umberto Vattani e presentata alla Camera dei Deputati il 25 ottobre, ma a cui la Triennale di Milano aveva già dedicato un incontro il 13 settembre.

Con l’introduzione del Vicepresidente della Camera Fabio Rampelli, il convegno del 25 ottobre ha visto la partecipazione di molte figure istituzionali e accademiche. Il primo a prendere parola è stato il Presidente del Comitato scientifico Distretto del Contemporaneo Umberto Vattani, che ha riportato anche i messaggi del Ministro degli Esteri Antonio Tajani, della Ministra del Turismo Daniela Santanchè e del Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, oltre a quello del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Presente anche il Presidente della Regione Lazio Francesco Rocca.

«L’area a cui si riferisce il Distretto del Contemporaneo non appare nelle mappe consegnate ai turisti e nemmeno in molti uffici del Comune, perché l’attenzione è rivolta solo a quella parte di Roma compresa nelle Mura Aureliane. Lo conferma il fatto che le migliaia di guide dalla città non fanno che descrivere la Roma imperiale, la prima Roma, quella dei re, dei consoli, degli imperatori, a cui ha fatto seguito la seconda Roma dei Papi». Queste le parole di Vattani alla Camera nell’illustrare il presupposto del Distretto.

Tra gli intervenuti anche il Prof. Andrea Bruschi del Dipartimento di Architettura e Progetto dell’Università La Sapienza di Roma, il Presidente della Fondazione MAXXI Alessandro Giuli, l’On. Fabio Rampelli, Vicepresidente della Camera dei Deputati e l’On. Federico Mollicone, Presidente della Commissione Cultura della Camera dei Deputati.

Il progetto, esposto le prime volte nel corso del 2022, si propone di riqualificare un settore urbano dal ricco patrimonio culturale e ambientale in vista di una sua promozione e valorizzazione. Pur nella loro disorganicità, le aree del quartiere Flaminio, del Foro Italico e della Farnesina costituiscono un nucleo di importanti opere architettoniche, costruite sulle due sponde del Tevere dall’inizio del Novecento in poi. La valorizzazione e l’investimento in questo settore urbano, ora definito Distretto del Contemporaneo, sono i presupposti con cui fornire Roma di un volto contemporaneo da affiancare a quello antico, rinascimentale e barocco.

«L’arrivo del Ministero degli Esteri nel 1960 in quest’area non l’ha modificata. Gli ospiti illustri e le delegazioni straniere che la attraversavano non si rendevano conto di dove fossero e quando entravano nel Palazzo della Farnesina, viste le sue linee architettoniche imponenti, non potevano che riferirsi al passato, un passato importante, quello del ventennio. Ma trovandolo vuoto non avevano nessuna idea dell’Italia di oggi. Per questo – 25 anni – fa per il ministro Lamberto Dini occorreva introdurre una nuova narrativa e fare in modo che, con l’arrivo di opere d’arte contemporanea, il Palazzo diventasse un simbolo dell’Italia contemporanea», ha continuato Vattani.

Organizzato attorno all’asse nord-sud di via Flaminia, il Distretto del Contemporaneo è delimitato da via del Foro Italico, le pendici di Monte Mario, via Fracassini, viale Maresciallo Pilsudski e viale della Moschea. L’area, pure dai confini labili, offre una rappresentazione architettonica della città nelle fasi più recenti della sua storia, dagli anni del regime fascista a quelli del primo periodo repubblicano.

Nel quadro di una città che vive del proprio passato, il Distretto del Contemporaneo è allora un punto di partenza imprescindibile per integrare nel tessuto urbano quelle aree in grado di proiettare Roma sulla scena internazionale. Il progetto punta a svincolare la capitale dall’immagine di città-museo e a restituirla tanto ai cittadini quanto ai turisti nelle sue forme più attuali, mettendone in evidenza la tensione rigenerativa.

Molti i progetti che concorrono alla valorizzazione e al consolidamento di questo polo con una serie di interventi di vario tipo. Una linea d’azione è certo quella della riqualificazione urbana, in relazione alla Casa delle Armi e allo Stadio Flaminio, ma anche l’installazione di nuove opere d’arte, oltre alla realizzazione di nuove infrastrutture per la mobilità, alla sistemazione e cura degli spazi aperti d’uso pubblico, alla creazione di un diverso e più stretto rapporto con il fiume.

Anche i progetti del Museo della Scienza e del Grande MAXXI contribuiscono alla costruzione dell’immagine di una Roma più internazionale, competitiva e progressiva, in armonia con il suo Genius loci. In questo senso, la novità Distretto del Contemporaneo sta proprio nel riconoscere questa necessità di incrementare il volto della città. Il progetto si presenta così come un punto di partenza, una domanda da cui costruire il nuovo.

info: romadistrettodelcontemporaneo.it