La Fondazione Menna lancia la seconda edizione di “Arte di sera”. Si parte con Vincenzo Agnetti

Il ciclo di proiezioni di "Arte di sera II" conta quattro appuntamenti dedicati ad artisti e artiste presenti nella collezione di Filiberto e Bianca Menna a Salerno

La Fondazione Filiberto e Bianca Menna – Centro Studi d’Arte Contemporanea ha annunciato Arte di sera II – In collezione, la seconda edizione di un’iniziativa ideata per la prima volta nel 2006. Con quattro appuntamenti previsti tra il 17 novembre e il 15 dicembre, di cui il primo su Vincenzo Agnetti, Arte di sera II dedica nella sua sede salernitana un ciclo di proiezioni ad artisti e artiste presenti nella collezione della Fondazione.

Nata da un’idea di Stefania Zuliani, direttrice artistica della Fondazione a Salerno, Arte di sera ha contato 56 appuntamenti dal 2006 al 2014. Arte di sera II – In collezione è allora il rilancio di quella che è stata un’iniziativa storica della Fondazione, ora in una nuova forma. Il nuovo ciclo, annunciato dalla stessa Zuliani e dalla Presidente Letizia Magaldi, ha già alle spalle altri eventi.

Oltre al lancio della seconda edizione, nello stesso 2023, con due serate dedicate a Dino Buzzati Le storie dipinte, #1 Visioni e #2 Schermo Buzzati – presentate da Massimo Maiorino e Stefania Zuliani, si è già svolto un primo ciclo di proiezioni. Curato da Gianpaolo Cacciottolo e Massimo Maiorino, il programma prevedeva serate dedicate a Giulio Turcato, Pietro Consagra, Bice Lazzari, Carlo Alfano, Dadamaino, Ketty La Rocca, Maria Lai e Fabio Mauri, comprese tra il 1° aprile e il 16 giugno.

Una nuova serie di appuntamenti si prepara quindi a chiudere il 2023 con i nomi di grandi artisti e artiste del secondo Novecento. Ad aprire il nuovo palinsesto, il 17 novembre, sarà Vincenzo Agnetti (1926-1981), con la visione del documentario Vincenzo Agnetti: Tempo e memoria e di Performance n. 3 (il corpo del reato), azione realizzata dall’artista per la Settimana Internazionale della Performance (Arte Fiera Bologna, giugno 1977). L’incontro metterà al centro il percorso autonomo di Agnetti nella scena artistica del suo tempo, alla luce del dialogo tra esperienza concettuale e sperimentazione crossmediale con al centro temi come il tempo, la memoria e il linguaggio.

Gli artisti scelti raccontano delle strategie critiche e delle scelte della Fondazione. A proposito di Agnetti, nel 1977 Filiberto Menna ha scritto che nell’artista “investigazione linguistica e apertura ideologica giocano entrambe un ruolo determinante: i diritti del linguaggio sono tutti riaffermati in un’opera come Mass-media (1977) in cui la fotografia di una cascata reca la didascalia «La comunicazione è il mondo» e la fotografia di un secchio pieno d’acqua è commentata dalla legenda «Adesso l’acqua sa di secchio». Non meno attiva è la componente ideologica che rende le posizioni linguistiche dell’artista sensibilmente diverse da quelle più rigorosamente analitiche dell’arte concettuale in senso stretto”.

In seguito all’appuntamento di venerdì 17 novembre, in cui interverrà Germana Agnetti, figlia dell’artista e direttrice dell’Archivio Vincenzo Agnetti, gli incontri proseguiranno fino al 15 dicembre. La serata del 24 novembre sarà dedicata a Emilio Isgrò, con la proiezione del documentario Emilio Isgrò – Come cancellare l’inutile con il successivo intervento del regista Guido Talarico, mentre al centro della serata del 1° dicembre ci sarà Carla Accardi con Artisti allo specchio: Carla Accardi, oltre all’intervento di Francesco Impellizzeri dell’Archivio Accardi Sanfilippo. Infine, l’appuntamento del 15 dicembre sarà dedicato a Sol LeWitt con la proiezione di About Sol. Seguiranno gli interventi del regista Gabriele Gianni, di Imma Tralli e Roberto Pontecorvo, di Marea Art Project.