Roma Arte in Nuvola, la nuova edizione verso nuovi orizzonti

Le novità della fiera romana in conferenza stampa: una vocazione sempre più internazionale con lo sguardo rivolto al tessuto urbano 

Terzo anno di Roma Arte in Nuvola e non si parla più di novità. La fiera della capitale è ormai consolidata e continua il suo piano di valorizzazione del Centro e Sud Italia, colmando le lacune di un sistema che da tempo andava rimesso al passo con i tempi. E i tempi impongono un nuovo sguardo sull’arte, un panorama più eterogeneo di gallerie, un diverso profilo di collezionista che in questi tre anni ha circolato nel gigantesco spazio di vetro dell’Eur progettato da Fuksas.

Ideata e diretta da Alessandro Nicosia e con la direzione artistica di Adriana Polveroni e la consulenza di Valentina Ciarallo, nella sua terza edizione la fiera si avventura in nuovi territori, dedicando un focus all’Australia come paese ospite.

Una scelta che sottolinea la forte vocazione internazionale della manifestazione, anche in virtù della partecipazione attiva del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e del Ministero della Cultura. La Farnesina, in particolare, sarà presente in fiera con circa cinquanta opere dalla sua collezione mentre il Mic con uno stand dedicato. 

Alla conferenza stampa del 17 ottobre erano presenti, oltre ad Alessandro Nicosia e ad Adriana Polveroni, Alessandro De Pedys, Direttore generale per la diplomazia pubblica e culturale del Ministero degli Affari esteri e della cooperazione internazionale, Ilaria Miarelli Mariani, Direttrice dei Musei Civici della Sovrintendenza di Roma Capitale, Mary Ellen Miller, Incaricata d’Affari per l’Ambasciata d’Australia, Fabio De Chirico,  Dirigente del Servizio II – Arte Contemporanea, Ernesto Fürstenberg Fassio, Presidente di Banca Ifis e, a concludere gli interventi, il Sottosegretario di Stato alla Cultura Vittorio Sgarbi.

«Siamo felici di patrocinare e partecipare con una selezione di opere della Farnesina – ha affermato De Pedys – Questa è un’occasione importante di diplomazia pubblica e per proporre all’estero l’arte italiana anche moderna e contemporanea. Stiamo facendo su quest’ultima uno sforzo maggiore, è un’attività che portiamo avanti con una certa convinzione. Nel foyer della fiera ci saranno opere che abbiamo in casa, circa una cinquantina e che fanno parte della nostra collezione, iniziata nel 99 grazie a Umberto Vattani che oggi conta circa 680 opere distribuite in tutti i piani».

A concludere la presentazione della fiera Vittorio Sgarbi, che ha concentrato il suo intervento principalmente sull’importanza di garantire al collezionismo e alla circolazione delle nostre opere d’arte maggiore libertà: «Trovo inaudito – ha puntualizzato – che qualcuno blocchi l’uscita di burri dai nostri confini. Le opere italiane devono avere un mercato globale. L’opera è fatta per il mondo, al posto dei committenti oggi ci sono i privati, è una cosa che bisogna riconoscere, accettare e valorizzare».

Tra le grandi iniziative proposte per la terza edizione è una rassegna su Alighiero Boetti, artista fuori dagli schemi, sperimentatore di tecniche antiche e nuove. E non è un caso che in questo focus internazionale della fiera sia lui il protagonista: instancabile esploratore del mondo che amava riprodurre nelle sue mappe e nei suoi arazzi le testimonianze della geopolitica di un globo destinato a continui mutamenti. Oltre a parlare al mondo, coinvolgendo quest’anno anche un numero maggiore di gallerie internazionali – provenienti da paesi diversi, da Londra a Parigi, da Barcellona a Knokke, da Dubai a Tel Aviv fino a New York fino ad arrivare a Osaka – Roma Arte in Nuvola gioca in casa e non perde di vista il suo sguardo sulla città, introducendo importanti novità che interessano e toccano istituzioni pubbliche e private. Oltre al Mic e al Ministero degli Affari Esteri anche il MAXXI, il Museo delle Civiltà e La Galleria Nazionale partecipano a tutti gli effetti alla costruzione del percorso fieristico, contribuendo all’allestimento con importanti prestiti dalle loro collezioni storiche e contemporanee.

Altro dato interessante per una fiera che punta a competere con gli altri giganti fieristici del Nord Italia  è la creazione di una nuova sezione “Fresh” dedicata a gallerie più sperimentali e di ricerca, una scelta vincente che senz’altro la allontana dal monopolio conquistato dalla sezione di arte moderna negli anni passati. In questo modo Roma Arte in Nuvola si propone di dialogare con un pubblico più giovane e più interessato a scoprire progetti nuovi e ad avere nuovi spunti di riflessione oltre che “crash” collezionistici verso opere meno inflazionate.

Tra le iniziative consolidate della fiera, inoltre, un fitto programma di talk, uno a cura di Adriana Polveroni incentrato sull’estetica dell’intelligenza artificiale e sul suo utilizzo nel mercato dell’arte; uno curato da Valentina Ciarallo sui nuovi comunicatori dell’arte al di là della tradizione e un focus sulla sostenibilità in lingua inglese con ospiti internazionali invitati a intervenire da Carolina Conforti, cofondatore del brand Art Talks. È così che l’identità della Nuvola si espande, diventa inclusiva, si plasma sul tessuto di una città dalle mille complessità, al centro di una serie di cambiamenti che si spera la renderanno più solida e più bella di come è oggi. 

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