Un capolavoro sconosciuto di Caravaggio in mostra a Palazzo Chigi ad Ariccia

Con l’inaugurazione lo scorso 14 ottobre, Palazzo Chigi ad Ariccia ha presentato al pubblico “La Presa di Cristo” del Caravaggio, in mostra per la prima volta dal 1951

Le vicende di cui il dipinto è stato protagonista sono varie. Dopo la prima – e finora ultima – esposizione nella celebre Mostra del Caravaggio e dei caravaggeschi a cura di Roberto Longhi e tenutasi al Palazzo Reale di Milano nel 1951, il capolavoro di Caravaggio è riemerso solo nel 2003. E fin da subito i più autorevoli esperti ne hanno confermato l’autografia.

Dopo vent’anni dalla ricomparsa di questo capolavoro sconosciuto, La Presa di Cristo del Caravaggio viene presentato al pubblico per la prima volta a restauro concluso. In mostra presso Palazzo Chigi ad Ariccia dal 14 ottobre 2023 al 14 gennaio 2024, il dipinto è la prima versione della raffigurazione che l’artista ha realizzato della presa di Cristo.

Il restauro e le indagini diagnostiche hanno riportato alla luce elementi del dipinto mai visti: pur essendo già stato esposto una volta, nella grande mostra di Longhi l’opera si presentava sporca e le ridipinture non erano ancora state rimosse. Un’operazione di restauro lunga e meticolosa che ha condotto alla riscoperta dell’autentica mano dell’artista, ripristinandone i chiaroscuri e i giochi di luce e ombra.

Dell’esistenza dell’opera si sapeva, essendoci molte copie e presunti originali. E lo si spiega sì con la fama dell’artista lombardo, ma anche con l’intensità spirituale dell’opera. La tela, raffigurante l’episodio della cattura di Cristo in giardino, rappresenta la fase di svolta del Caravaggio verso una pittura drammatica e dalla marcata espressività, oltre ad allontanarsi dai soggetti mitologici degli anni precedenti. Un passaggio, questo, che avviene con l’opera in questione, insieme alle tele della Cappella Contarelli in San Luigi dei Francesi e della Cappella Cerasi in Santa Maria del Popolo.

Se il dipinto incarna una svolta, la mostra presentata ad Ariccia non può che illustrarne i particolari. Curata da Francesco Petrucci e intitolata Caravaggio. La Presa di Cristo dalla Collezione Ruffo, l’esposizione ripercorre la storia dell’invenzione di Caravaggio e le relative testimonianze pittoriche. Il vertice di queste testimonianze si è ravvisato nell’esemplare della raccolta Ruffo di Calabria – ritrovata da Longhi nel 1943 – e in quello della Compagnia dei Gesuiti di Dublino, depositata alla National Gallery of Ireland dal 1993. Sebbene entrambi siano autografi, i dipinti presentano un margine di autonomia che consente di riconoscere nella Ruffo una versione primaria, poi replicata in quella irlandese, in cui si è ricercato un maggiore decoro classico rispetto all’espressività della prima.

Il rapporto tra i due esemplari è centrale nella mostra, che prevede un’ideale riproduzione dell’atelier dell’artista sull’altana del palazzo: su uno sfondo nero si colloca il quadro, illuminato da un fascio di luce diagonale e riversato dall’alto. Nella stessa sala sono poi esposti dei pannelli in cui, con una luce retro-riflessa, si presenta la radiografia dell’opera, oltre alla riproduzione dell’esemplare di Dublino.

Vicende rocambolesche hanno interessato l’opera, di cui si ripercorrono anche le fasi di composizione in quindici pannelli. Vengono poi esposti dipinti rinascimentali che Caravaggio aveva come riferimenti, accanto a opere contemporanee tratte dal celebre dipinto.

Nell’ampia produzione del Caravaggio, La Presa di Cristo è l’unica opera con una destinazione privata a presentare una tale complessità d’impianto e vicende tanto travagliate: oltre ad aver subito un furto, il dipinto è stato al centro di un’azione giudiziaria. Una lunga serie di episodi che si è conclusa nel 2003 con il ritrovamento dell’opera, il cui restauro ha suscitato un nuovo stupore.

Caravaggio. La Presa di Cristo dalla Collezione Ruffo
Dal 14 ottobre 2023 al 14 gennaio 2024
Palazzo Chigi – Piazza di Corte 14, Ariccia (Roma)
info: palazzochigiariccia.it