“Digitalive”, un percorso tra le traiettorie del nostro tempo

“Digitalive” è la sezione del Romaeuropa Festival curata da Federica Patti che dal 4 all’8 ottobre indaga le movenze della contemporaneità, esplorandone i linguaggi

Digitalive è un progetto che si inserisce nel quadro del Romaeuropa Festival, un complesso di iniziative che nell’edizione corrente sono accomunate nell’intento di esplorare la contemporaneità in tutti i suoi linguaggi. L’iniziativa curata da Federica Patti risponde al richiamo di indagare le geografie del nostro tempo, lanciato dal Romaeuropa, e lo fa con una serie di progetti che si svolgeranno tra il 4 e l’8 ottobre negli spazi del Mattatoio e di Alcazar. In questo contesto, Digitalive indaga il mondo muovendosi tra arti performative, Metaverso e culture digitali, dando luogo a un incontro tra elettronica, intelligenze artificiali e ambienti virtuali.

«Nell’era della simulazione digitale, di Chat GPT e Midjourney, in che modo il presente tecnologico, ibrido e aumentato influisce sulle esperienze sensoriali collettive e sui rituali?», si chiede la curatrice, lanciando con questi eventi una ricerca attorno alle declinazioni e reinterpretazioni contemporanee del pensiero magico. «I partecipanti», continua Federica Patti, «potranno riappropriarsi della struttura della tecnologia per organizzare nuovi rituali di creazione del mondo, al di là di ogni confine», aprendo di conseguenza spazi postcoloniali e queer. E così, le esperienze artistiche diventano l’occasione di sfruttare il magico come forza politica per il cambiamento sociale attraverso un punto di vista multidimensionale. In questa direzione, «il programma di Digitalive vedrà la sperimentazione elettronica italiana incontrare algoritmi e intelligenze artificiali, ambienti virtuali e nuovi formati, combinando l’antica tradizione della fabulazione con forme narrative contemporanee basate sulla tecnologia digitale».

In un processo quasi di resistenza, e quindi di liberazione dai tradizionali schemi di pensiero con il ricorso a esperienze mentali e sensoriali molteplici, si iscrivono gli eventi del progetto curato da Patti. L’opening è affidato a Choy Ka Fai, artista di Singapore che presenterà un nuovo esperimento di danza cibernetica e d’incontro con il paranormale con Unbearable Darkness, che unisce icone religiose con la cultura Internet, emoji e spazi 3D, iconostasi cerimoniale e data visualization. L’artista presenterà poi anche Sometimes I see the Future, un Metaverso creato in origine per il Singapore Art Museum.

Le altre iniziative del progetto si muovono tra esperienze visive, sonore e performative. Le sonorità esplorate da Valentina Magaletti e Riccardo La Foresta puntano a un’immersione totale del pubblico, stimolando il contatto con una dimensione viscerale e prelogica, mentre le performance di NONE e SPIME.IM rivelano la tecnologia che sottosta alle intelligenze artificiali, portando in scena anche la mitologia che si sta alimentando intorno ad esse.

Tra i progetti emerge Cyber Witchcraft, che in un percorso dal cyber-femminismo al digital esoterism ripropone la figura della strega per indagare i processi di dominazione approfonditi dalle pratiche artistiche iper-contemporanee, ma anche la performance Digital Esoterism di Ginevra Petrozzi, che in un progetto co-curato dal collettivo Erinni esegue una lettura degli smartphone mutuata su quella dei tarocchi, esplorando le pratiche divinatorie. Il rapporto tra corpo umano e intelligenza artificiale è poi indagato da Retraining Bodies, una performance lecture che sfrutta strumenti per il rilevamento del movimento del corpo, così che la macchina possa far corrispondere dei suoni alla gestualità. Tra i progetti sperimentali spicca anche Slowly Fading into Data – Live A/V Performance, uno spettacolo frutto di una ricerca di Albert.DATA in cui si racconta la trasformazione di un essere umano in dati.

Le iniziative comprese nel progetto Digitalive, curato da Federica Patti, si svolgeranno tra il 4 e l’8 ottobre tra il Mattatoio e Alcazar.

info: romaeuropa.net

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