“Gates”: Andreco presenta la sua ultima opera a Bologna

Nel quadro del progetto “Ginnasio – arte performativa nei luoghi dello sport”, Andreco espone i propri arazzi nel Parco del Polo Panzini, a Bologna

Andreco espone la sua opera in occasione di Ginnasio – arte performativa nei luoghi dello sport, una rassegna curata da Laminarie e DOM la cupola del Pilastro volta a stabilire una temporanea interazione tra cultura e spazi in genere deputati alle attività sportive. Il progetto, tenuto nei giorni 25, 26, 29 e 30 settembre, mette in atto questo dialogo presso il campo da baseball dell’Athletics Bologna Baseball – Pilastro, a DOM la cupola del Pilastro e il Parco del Polo Panzini.

È proprio presso il Parco del Polo Panzini che è in esposizione Gates, l’ultima opera di Andreco, alias di Andrea Conte. L’opera, inaugurata il 25 settembre, è composta da due arazzi in tessuto nautico e propone un’estensione del concetto scientifico della permeabilità all’aspetto sociale delle città. Andreco, formatosi come ingegnere ambientale, si chiede infatti quali possano essere gli indicatori di una permeabilità sociale e mentale, avendo come sfondo la città.

Se la permeabilità è una proprietà delle rocce e dei terreni di essere attraversati dai fluidi, allora una città che presenti un’alta permeabilità viene alimentata nelle sue profondità dalle acque piovane. In caso contrario, queste tenderanno a scorrere sulla superficie, trattenendo agenti inquinanti e alimentando la possibilità di eventi estremi. Andreco non fa altro che immaginare l’estensione di questo ragionamento agli altri aspetti costitutivi di una città, pensata ora «come un ecosistema aperto, come una membrana osmotica, che permette il passaggio e l’inclusione di soggetti esterni». E l’artista aggiunge che «una società permeabile da un punto di vista sociale culturale ed antropologico presuppone un approccio multiculturale e intersezionale». In altre parole, la permeabilità è la chiave socio-antropologica per un contesto aperto e di scambio.

Andreco riflette anche su quali possano essere gli elementi utili ad indicare la permeabilità sociale e mentale di un ambiente e si chiede quali possano essere i benefici di un approccio di questo tipo. Insomma, un’opera tesa a innescare da una parte una riflessione sul rapporto tra la tutela dell’ambiente e delle aree verdi cittadine e la qualità della vita, dall’altra a chiedersi se «inclusività, solidarietà attiva, mutualismo e approccio multiculturale ed internazionalista» possano costituire un esempio di permeabilità mentale.