Nuova svolta nelle indagini per il furto del celebre gabinetto d’oro di Maurizio Cattelan avvenuto nel settembre del 2019. Stando a quanto riportato dal quotidiano The Sun, le piste dell’indagine seguita dagli investigatori della Thames Valley Police, condurrebbero ora a sette sospetti, probabilmente parte di una banda di ladri. Si stringe dunque il cerchio degli indagati e si gettano le basi per nuovi possibili arresti.
La controversa opera d’arte, ricordiamo, è proprietà del Guggenheim Museum di New York ed era in prestito al momento del furto in Inghilterra, a Blenheim Palace, a qualche chilometro sopra a Oxford, per una mostra nella residenza dov’era nato Winston Churchill. Il wc, va ricordato inoltre, che era perfettamente funzionante a disposizione dei bisogni dei visitatori.
La polizia nel 2019 aveva già dichiarato di aver arrestato un uomo di 35 anni, un uomo di 34 anni e una donna di 36 anni, con l’accusa di aver preso parte al furto del wc, rilasciandoli poi per mancanza di prove. Dell’opera di 103 chili d’oro, d’altronde non c’era e non c’è traccia e da tempo si pensa che sia stata fusa subito dopo il furto.
Il wc d’oro, 18 carati, di Cattelan, battezzato America e datato 2016, non ha mai smesso di far parlare di sé, in particolare nel 2018, quando poco dopo le elezioni di Trump, il Guggenheim lo offri come controproposta a Donad e Melania Trump (che avevano chiesto al celebre museo statunitense una tela di Van Gogh in prestito per la Casa Bianca), ottenendo in risposta un clamoroso “no”.
L’opera d’arte è stata valutata 5 milioni di dollari e, dopo il furto, Maurizio Cattelan aveva detto al New York Times: «Voglio essere positivo e pensare che il furto sia una sorta di azione ispirata a Robin Hood. Vorrei che fosse stato uno scherzo. E invece questa storia è mortalmente seria, anche se un po’ surreale visto che l’oggetto del furto era un water».