Campo Base: il festival che ci dice come viviamo l’emergenza climatica

Dall'1 al 3 settembre in Val D’Ossola, via alla terza edizione di Campo Base, il festival dedicato alla relazione fra essere umano e ambiente

Campanili trasformati in istallazioni audio-video, pani rituali e trekking performativi. La terza edizione di Campo Base è alle porte. Dall’1 al 3 settembre in Val D’Ossola, il festival dedicato alla cultura della montagna, agli sport e alle attività outdoor indaga, nel tempo dell’emergenza climatica, la relazione fra essere umano e ambiente con le gli artisti Nicola Ratti, Ilaria Turba ed Elena Braida.

Per la prima volta venerdì 1 settembre in occasione dell’apertura del Festival si riuniranno gli Stati Generali del Clima per delineare le linee guida per gli esponenti dell’attivismo ambientale, dare vita a una rete italiana per l’azione climatica e creare un documento condiviso che riunisca i risultati ottenuti fino a oggi, che determini i punti fondamentali per attuare la transizione in Italia e che possa avere la funzione di vera e propria piattaforma politica ed entrare nel dibattito pubblico.

Prodotto dalla Fondazione Tones on the Stones nell’ambito di Tones Teatro Natura, con la direzione artistica di Nicola Giuliani, Campo Base Festival sarà dunque il primo headquarter degli Stati Generali del Clima. «In Italia c’è grande partecipazione all’azione per il clima», afferma l’associazione Ci sarà un bel clima che ha lanciato la call to action ambientalista. «Lo dimostrano la pluralità, la varietà e la longevità dei soggetti che si battono per una transizione ecologica rapida e giusta. Alle storiche associazioni che da anni lottano per questa causa si sono recentemente aggiunti numerosi movimenti internazionali rappresentati da tantissimi soggetti attivi sul territorio, spesso formati da attiviste e attivisti molto giovani. Tuttavia, questa grande fetta della società civile è caratterizzata da un’ampia frammentazione. I movimenti in campo agiscono spesso come entità separate, con modi di manifestazione e richieste diverse. Una ricchezza di proposte e di visioni che mostra quanto il tema della transizione sia enorme e complesso, ma che al contempo rischia di creare fraintendimenti comunicativi e di far perdere di vista gli obiettivi comuni».

Quest’edizione del festival si apre nel primo pomeriggio di venerdì 1 settembre nel borgo Ghesc di Montecrestese con I pani del desiderio, l’atelier curato da Ilaria Turba, visual artist che lavora sui temi dell’identità e dell’immaginario collettivo in rapporto fra presente e passato. L’artista condurrà il pubblico alla scoperta dei “pani rituali”, anticamente oggetti di buon auspicio che accompagnavano alcuni passaggi importanti dell’anno legati al ciclo della natura oppure a momenti significativi per una comunità. Attraverso il recupero di questa pratica antica, l’artista ri-crea uno spazio e un tempo protetto di scambio e riflessione.

Per l’occasione, anche Nicola Ratti ha lavorato sul luogo, in particolare sul campanile di Montecrestese – il più alto della Val D’Ossola – dal quale, ogni sera al tramonto, si irradierà una diffusione sonora e luminosa per tutto il territorio circostante. Il suono della campana come “soundmark” caratterizza il luogo e la sua comunità e la forma cava della struttura fa da rimando alla connessione interno/esterno. Il progetto nasce dalla collaborazione fra l’artista (musiche), Concrete Acoustics per l’allestimento sonoro e le luci di Andrea Sanson.

Sabato 2 settembre, dalle 15 alle 18, appuntamento infine con Merenda #2: A Pattern Language, il trekking artistico-performativo proposto da Elena Braida che ruoterà intorno alle pratiche di tracciamento e archiviazione delle caratteristiche naturali di un luogo e del suo ecosistema. Sentieri, modelli naturali, forme e rilievi. Dietro l’attenta guida di un’artista multidisciplinare interessata alle nozioni di convivialità e ai processi di trasferimento generazionale della cultura popolare, una serie di esercizi pratici e talvolta meditativi per raccogliere le impronte dell’ecosistema che ci circonda.

Tutte le info: campobasefestival

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