Arte&sostenibilità: la parola a Ultima Generazione: «Stiamo lottando per la sopravvivenza di ognuno di noi»

Ester Goffi di Ultima Generazione ci racconta perché per difendere l'ambiente sia necessario attaccare anche il mondo dell'arte

Sulla loro pagina Instagram si descrivono così: “Persone comuni che fanno azioni di disobbedienza civile nonviolenta contro il collasso climatico”. Gli attivisti di Ultima Generazione sono dal 2022 al centro dell’attenzione mediatica per i blitz realizzati nelle piazze e nei musei più rappresentativi della cultura italiana. Dal gesto di incollarsi fisicamente al Laocoonte dei Musei Vaticani all’azione di cospargere di vernice il dito medio di Cattelan in Piazza Affari, questo gruppo eterogeneo di componenti ha cercato, con metodi disturbanti, di porre l’attenzione su un’urgenza mondiale, quella ambientale, e di puntare il dito contro il male maggiore, l’indifferenza e l’immobilismo dei governi.

C’è chi li ha chiamati imbrattatori e c’è invece chi ha lodato il loro tentativo di utilizzare l’arte e la cultura come veicolo principale per provocare una reazione, per accendere un motore nella speranza di essere ascoltati: «Vi chiediamo di spostare lo sguardo dal dito alla luna – ci ha spiegato Ester Goffi, operatrice del settore artistico e membro di UG – stiamo solo lottando per la sopravvivenza di ognuno di noi, con i mezzi a nostra disposizione».

Proprio con lei abbiamo cercato di capire meglio perché per arrivare alle istituzioni bisogna “prendersela” con l’arte e se l’arte, come parte del sistema, è a volte complice attivo e a volte vittima silente di un meccanismo perverso che ci sta portando a un’inevitabile (?) distruzione del pianeta.

Ultima Generazione
Ultima Generazione, Laocoonte ai Musei Vaticani (18/08/2022)

Ok, il mondo fa schifo. Ma quanto fa schifo il mondo dell’arte?

In quanto lavoratrice del mondo dell’arte momentaneamente estromessa dal settore, direi che fa abbastanza schifo, almeno in Italia. Per i e le dipendenti mancano tutele, garanzie, stipendi minimi, possibilità di avanzamento professionale, riconoscimenti a livello sociale ed economico, e via dicendo. Degli orizzonti, insomma, assai sconfortanti. Se qualcuno di noi preferisce andare all’estero – scelta non facile e non sempre auspicata – o cambiare ambito lavorativo è perché qui non si trovano né dignità personale, né salariale: questo è un punto di vista dal basso, di cui ho esperienza sia individuale, sia collettiva. Guardando più in alto si vedono tonnellate di soldi incatramati che vengono ripuliti passando per mostre, fondazioni private, finanziamenti a enti museali e progetti culturali, talvolta con velleità di sensibilizzazione sul clima. Si possono fare mille esposizioni l’anno sul collasso climatico e la fine della società, magari con l’obiettivo di impressionare il pubblico e, forse, di spingerlo ad agire: ma se a sponsorizzare è sempre chi inquina e non si fanno i nomi dei veri responsabili, è solo vuota estetica dell’apocalisse.

Ultima Generazione
“Il Seminatore” di Van Gogh esposto a Roma (4/11/2022)

Dalla Primavera di Botticelli al Seminatore di Van Gogh, passando per Fontana di Trevi e Palazzo Vecchio: il vostro bersaglio sono spesso beni storico-artistici. Quali sono le responsabilità del settore cultura nei confronti dell’ambiente?

Queste e altre opere sono state nel concreto i ricettori della nostra vernice, delle nostre zuppe e delle nostre colle, ma non sono l’obiettivo ultimo. Le azioni di Ultima Generazione non sono mai state un attacco diretto contro l’arte e la bellezza generata da mani umane, di cui riconosciamo l’immenso valore: semmai dei tentativi, finora anche riusciti, di rendere visibile qualcosa di non visivamente percepito, accostandoci ad oggetti dalla ben nota identità visiva di cui abbiamo anche riattualizzato il significato.

La vetrina verniciata di una banca finanziatrice di combustibili fossili, per assurdo, non monopolizza la cronaca tanto quanto un vetro protettivo imbrattato di purea di piselli, perché la gente ha più familiarità con gli Impressionisti di quanta ne abbia con l’elenco delle banche amanti del petrolio. A noi interessa amplificare il più possibile il nostro messaggio, perché la faccenda è terribilmente urgente. Il settore culturale dovrebbe farsi portavoce di istanze come le nostre, rivolte al benessere collettivo e alla sopravvivenza della società, supportate da Storia e Scienza: questo si fa anche dialogando con il governo a livello sia locale, sia nazionale.

Se il pericolo generale non fosse ancora così sentito, c’è sempre quello immediato di cui preoccuparsi: basti guardare i danni incommensurabili subiti dal patrimonio culturale in Emilia Romagna nelle recenti alluvioni, con una quarantina di siti a forte rischio. Oppure i dati dell’Ispra sul dissesto idrogeologico, inasprito dalle conseguenze dalla crisi climatica, che minaccia i beni artistici italiani: a tutto ciò aggiungiamo gli effetti delle piogge acide, delle grandinate, dei tornado, degli incendi, delle inondazioni, capaci di corrodere, frantumare e incenerire quanto di più bello abbiamo nelle nostre città, musei e monasteri. Per non parlare delle vite umane in gioco.

Quali sono le vostre richieste alle istituzioni?

Come Ultima Generazione chiediamo che il governo arresti i sussidi pubblici alle fonti fossili, quali gas, petrolio e carbone, e che al contempo sblocchi gli impianti per la produzione di energie rinnovabili. Troviamo inaccettabile che i nostri stessi soldi vengano investiti in ciò che ci sta conducendo alla catastrofe e i cui primi effetti stiamo vivendo in questi anni. La scienza chiede di tagliare le emissioni da decenni e le agende politiche continuano a rimandare le azioni concrete al 2030, al 2050, ma il tempo è scaduto da un pezzo: bisogna agire ora. Le soluzioni ci sono e i governi ne sono a conoscenza, manca la volontà politica di metterle in atto.

Ultima Generazione
Lo sversamento di carbone vegetale nella Fontana di Trevi (21/05/2023)

A chi vi dice che anche le vostre azioni impattano in termini di costi e di sostenibilità, che cosa rispondete?

Non esiste nessuna azione senza impatto ecologico: anche parlare, respirare e scrivere un commento sotto a un post sono atti che hanno conseguenze, tra cui ad esempio la produzione, per quanto minima, di anidride carbonica. A rendere questi effetti più o meno accettabili è il fine delle azioni stesse. Sono serviti circa 5000 litri di acqua per pulire Palazzo Vecchio, ma quanti ne servono per produrre un chilo di bistecca fiorentina? Quasi 15000, e di questi nessuno si lamenta, per quanto ne siano evidenti l’insostenibilità e la non necessarietà.

È vero che le nostre azioni hanno degli effetti scomodi nell’immediato, tra cui creare code sulle tangenziali, rendere temporaneamente inaccessibili delle aree pubbliche, spargere vernice che poi dovrà essere pulita. Ma se la vostra casa fosse la prossima a crollare per una tempesta o aveste perso una persona cara a causa della crisi climatica, che cosa fareste? Noi stiamo cercando di avvisarvi interrompendo la normalità nella maniera più evidente possibile, sapendo che nessuna protesta è piacevole, ma consapevoli al tempo stesso di quanto sia peggio non fare nulla.

Parliamo di blocchi stradali: negli ultimi mesi tra le cause delle più gravi interruzioni del traffico in Italia non ci sono state le nostre proteste, ma perlopiù gli alberi caduti, le frane, il crollo del manto stradale, i fiumi di fango e ghiaccio senza controllo. Vi chiediamo di spostare lo sguardo dal dito alla luna: stiamo solo lottando per la sopravvivenza di ognuno di noi, con i mezzi a nostra disposizione.

Dopo tutto questo rumore, qualcuno vi ha ascoltato?

Al momento Ultima Generazione sta avendo una certa attenzione da parte delle minoranze parlamentari: all’attivo c’è anche il progetto di una proposta di legge relativa al taglio dei sussidi ambientalmente dannosi. L’8 agosto incontreremo il Ministro dell’Ambiente, così come a suo tempo avevamo incontrato l’allora ministro per la Transizione Ecologica Roberto Cingolani.

Ciò che stiamo cercando di fare, con un discreto successo fino ad ora, è portare il nostro senso di urgenza rispetto al collasso climatico davanti alla politica istituzionale, in una maniera che ai vari movimenti dal basso non era ancora riuscita. I risultati concreti non sono né semplici da ottenere, né vicini in termini temporali, per quanto ci piacerebbe il contrario: questo è determinato anche dalle posizioni in materia del governo attuale, perlopiù negazionista e ancora abbarbicato a un modello sistemico obsoleto e nocivo, che ci promette un mondo che non esiste più da tempo.

Intanto la consapevolezza della gente è aumentata: sempre più persone riconducono quello che stiamo vivendo al grande quadro della crisi ecoclimatica e sociale, e questo è già un enorme passo avanti.

ULTIMA GENERAZIONE

Un movimento composto da cittadine e cittadini comuni che chiedono al governo di agire contro il collasso climatico ed ecologico. Lo fanno attraverso azioni di disobbedienza civile non violenta, per creare risonanza mediatica e smuovere l’opinione pubblica. Hanno diverse età e provenienze sociali: sono genitori, figli e figlie, studenti, impiegati, agricoltori, insegnanti, pensionati, preoccupati per il nostro futuro e che agiscono su base volontaria.

Info: ultima-generazione.com