Istantanea di un artista: il nuovo documentario Sky svela un misterioso dipinto di Rembrandt

Sky Arte segue il restauro di "Geremia lamenta la distruzione di Gerusalemme", dipinto realizzato nei primi anni da Rembrandt

Geremia lamenta la distruzione di Gerusalemme. È questo il dipinto al centro della puntata di giovedì 27 luglio di Masterpiece – L’Arte Svelata, la serie di documentari che svela la storia dei grandi artisti attraverso lo studio e la riproduzione di una loro opera. Nella nuova puntata, il restauro di Geremia lamenta la distruzione di Gerusalemme è l’occasione per raccontare Rembrandt Harmenszoon Van Rijn, pittore olandese del XVII secolo.

Rembrandt realizza il dipinto nel 1630, quando ha 24 anni ed è all’apice del suo successo. Il periodo dei primi anni ’30 è infatti decisamente prolifico per l’artista, che dipinge episodi mitologici e biblici, come nel caso dell’opera scelta, ma inizia anche a realizzare ritratti su commissione. È una fase, questa, in cui il pittore è ancora vicino – pur nella sua precoce originalità – al senso estetico del tempo, che richiede opere ricche di dettagli e precisamente curate da un punto di vista formale. Rispetto a questi dipinti assimilabili a un gusto più canonico, Rembrandt è per lo più noto per la sua pittura libera e tutt’altro che accademica: è proprio questo percorso di svincolamento dalle forme del suo tempo che lo conduce al declino, ma che poi lo renderà il più grande pittore olandese.

Geremia lamenta la distruzione di Gerusalemme appartiene quindi a una fase antica della pittura di Rembrandt: in esso c’è una minuziosa cura dei dettagli, visibile soprattutto dalla resa di materiali come il velluto e il metallo. Il dipinto rappresenta un uomo seduto su una roccia con alle spalle una città devastata da un incendio: tra tutte le ipotesi relative all’identità dell’anziano, quella più probabile è che si tratti del profeta Geremia. La supposizione è avvalorata non solo dalla corrispondenza dei dettagli con l’episodio biblico, ma anche con il racconto di Giuseppe Flavio. Secondo entrambi i racconti, infatti, il profeta si sarebbe fermato presso la Gerusalemme assediata da Nabucodonosor, re babilonese, che peraltro gli avrebbe donato gli oggetti preziosi presenti in primo piano nel dipinto di Rembrandt.

Come nelle altre puntate di Masterpiece – L’Arte Svelata, in cui sono state esaminate le opere di Vermeer, Mondrian e Van Gogh, il documentario affronta il dipinto in primo luogo da un punto di vista strettamente formale e materiale. Questo aspetto ricorrente della trasmissione è dovuto soprattutto a una ragione pratica, perché l’elemento che caratterizza la serie sta proprio nel tentativo di riproduzione dell’opera. La realizzazione della copia è affidata alla pittrice Charlotte Caspers, che si deve confrontare con la complessità tecnica del dipinto sulla base di uno studio condotto da un team di esperti.

In questo episodio c’è però un fattore in più: al centro del documentario non c’è solo la riproduzione dell’opera, ma anche il suo restauro, che conduce a scoperte piuttosto inaspettate. Michel van de Laar, il restauratore del team di Masterpiece, fa emergere durante il lavoro un dettaglio rimasto sepolto nella vernice del dipinto: un capello di Rembrandt, una sorta di istantanea che consentirà poi di risalire a un suo discendente.

Le tracce nascoste in Geremia lamenta la distruzione di Gerusalemme svelate giovedì 27 luglio alle 21.15 su Sky Arte.

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