Alan Strani (1989) è un artista italo-svizzero francofono. La sua personale Idolatría concreta è frutto di una collaborazione tra la Casa Suiza de la Boca, l’Istituto Francese e la Casa Curutchet, e sarà visitabile fino al 13 agosto 2023. Alan Strani ha seguito le orme di Le Corbusier, che aveva un progetto per Buenos Aires che non riuscì mai a realizzare, e ha creato delle opere con materiali brutalisti, come il cemento, rappresentativi dello stile modernista. La Casa Suiza, dove ha vissuto durante la produzione, si trova nel barrio popolare della Boca (dove si trova lo stadio del Boca Junior), squadra emblematica in cui ha giocato Maradona.


Tutto parte dall’episodio biblico del Vitello d’oro, Mosè si allontana dal suo popolo per ascendere al monte Sinai e recuperare le Tavole della legge, gli ebrei si sentono smarriti, senza un riferimento da seguire così chiedono ad Aronne di fabbricare una scultura che possa prendere il posto del leader assente. Il sacerdote chiede quindi agli ebrei di donare i loro monili in oro per fonderli e realizzare una miniatura, un idolo che possa “camminare sopra le loro teste”. Allo stesso modo, gli abitanti dI Belgrano, quartiere di Buenos Aires, raccolsero chiavi e oggetti in bronzo per forgiare una statua alta 6 metri che omaggiasse Marcelo Gallardo allenatore della squadra River Plate, la rivale del Boca juniors, nella quale giocava Maradona.
Cultura popolare e religione si fondono in questo caso e, intorno al fenomeno calcistico, si manifesta un vero e proprio fanatismo, tanto che Alan riproduce un’icona. Si tratta della coppa del mondo disegnata da un italiano, Silvio Gazzaniga, in occasione del bando di concorso indotto il 5 aprile 1971 dalla FIFA. Se l’artista italiano si ispirò al cambio della macchina, Strani parte da una matrice in cemento, la spacca e nelle fratture inserisce un pigmento ottenuto con una miscela d’oro. L’artista predispone poi una claw machine, una cabina acchiappa pupazzi, dotata di un braccio elettronico terminante con una pinza, con la quale è possibile giocare, provando a pescare delle emulazioni cinesi in plastica della coppa del mondo.

Oltre alla scultura centrale, Strani ha creato tre installazioni che contengono dei video. Sono delle placche in cemento che pesano 130 chili ciascuna e sono decorate con l’inserzione di alcuni frammenti di carta sotto vetro alla maniera del terrazzo alla veneziana, tipo di pavimentazione tipico dell’area triveneta, un effetto simile al trencadís. La prima placca del trittico contiene delle porzioni dei biglietti che il Qatar ha emesso in occasione dei Mondiali di calcio 2022.
A cosa si vuole alludere? È una critica al sistema economico del Paese e allo sfruttamento dei lavoratori immigrati, giustificato dalla kafala, definita una forma di schiavitù moderna. La forza-lavoro impiegata per la costruzione e la messa a punto delle strutture del campionato proveniva soprattutto da paesi dell’Asia meridionale, come India, Nepal, Bangladesh, Pakistan, Sri Lanka e Filippine. Nel febbraio 2021, un’inchiesta del Guardian ha ipotizzato che i lavoratori migranti morti nei cantieri per la World Cup fossero almeno 6500. Nonostante non abbiamo cifre certe, ciò che è sicuro è che lo sfruttamento a ritmi estenuanti, a condizioni alienanti e disumane nei cantieri, sotto il sole cocente ha provocato la malattia, lo sfinimento o la morte di un numero elevato di lavoratori immigrati. Il video proiettato all’interno della cornice in cemento evidenzia come il calcio e lo sport diventano, in casi estremi, una forma tossica di geopolitica.
La seconda placca-cornice in cemento è decorata con tessere desunte dalle banconote argentine. L’animale della mucca, centrale per l’economia del Paese, viene rievocato nella vicenda biblica del vitello d’oro. Eppure, il calcio e l’allevamento massivo, portentosi traini del sistema economico, ne costituiscono allo stesso tempo delle falle. E come i leader politici – non esenti da corruzione e derive dittatoriali –, anche persone presenti nel circuito dell’attrazione nazional-popolare numero uno subiscono prima i meccanismi dello show-business, poi di una sorta di divinizzazione pagana – come dimostra la scultura di 6 metri dedicata all’allenatore – trasformate in oggetto del desiderio di massa e di un’adorazione fuori dai cardini, miti che si insidiano “nelle reti dell’inconscio collettivo”.

Il terzo frame in cemento include delle porzioni dai 10 franchi svizzeri con l’effigie di Le Corbusier. L’architetto costruì Villa Curutchet a La Plata, nella metropoli Buenos Aires per la quale preparò persino un famoso piano regolatore senza che gli fosse stato né commissionato né richiesto. Il video proiettato all’interno, realizzato in collaborazione con Thomas Haferlach, ritrae delle architetture moderniste, selezionate da Chat GPT, alludendo a un inconscio digitale collettivo. La figura dell’architetto è letta qui come una creatura investita quasi di poteri divini, dotata della capacità di ripensare l’uomo e lo spazio.
Tra le opere è presente anche un mini dittico, che rievoca il più grande in cemento. Questa volta, le schegge del mosaico riportano i frammenti di una finta carta moneta con l’effigie di un altro campione. Quando infatti nel 2022 l’Albiceleste vinse i Mondiali, iniziarono a circolare indiscrezioni e rumors sulla volontà della banca argentina di omaggiare l’attaccante e sette volte Pallone d’oro, Lionel Messi come fosse una sorta di eroe nazionale, mettendo il suo volto sui 1000 pesos.
Strani ha creato anche due panche con incise delle epigrafi che fanno ironia sul doppio significato della parola spagnola “banco” – sia banca che panchina – e suona in questo modo: «mentre alcuni giocano, altri se ne approfittano dal “banco”», quindi mentre i calciatori fanno il loro lavoro, contraddistinguendosi sul campo, la banca accumula grana…ancora, dietro ogni sistema che, in apparenza, sembra pulito ci sono dinamiche finanziarie non trasparenti. Il calcio, come l’arte o colossi del mercato possono essere visti come mezzi per riciclare denaro sporco.
Non solo, il calcio ha la potenza di smuovere l’attenzione e manipolare le masse. Come sottolinea l’artista, anche l’ex presidente argentino Mauricio Macri (2015-2019), al pari di Berlusconi con il Milan, è stato – dal 1995 al 2012 – presidente del club fiore all’occhiello sudamericano, per l’appunto il Boca Juniors.


A conclusione, durante l’inaugurazione dell’esposizione, un performer chiamato dall’artista indossa una maschera d’oro dalle fattezze di una mucca mentre suona uno strumento pagano. Le sue nudità sono coperte da un mantello nero, è il cosiddetto bisht. Lo stesso Messi l’ha indossato durante la premiazione della World Cup.
Ma cos’è? È una cappa utilizzata nei paesi del Golfo arabo ed è sinonimo di ricchezza e regalità, soprattutto nell’estetica cerimoniale. Il performer ha convogliato gli spettatori in una stanza ornata con motivi Art Déco nella quale una scultura fatta di sabbia, a foggia di coppa del mondo, si consumava lentamente a causa della caduta dall’alto di gocce d’acqua. Quest’ultima operazione artistica allude alla fragilità – spesso nascosta da un’aura di bellezza – dei miti popolari e al Qatar, paese con il PIL più alto al mondo, 74 mila dollari per i suoi 2,3 milioni di abitanti. Strani spiega: «tutto lì si è forgiato con e dalla sabbia».
Così il curatore Renzo Longobucco descrive alla redazione l’esposizione: «Gli assi tematici sono l’architettura modernista, la religione e lo sport, in particolare il calcio. Da questi, Alan Strani concepisce le sue opere, oggetti scultorei come le coppe del mondo realizzate con oro e cemento. La bellezza dell’oro e la semplicità del cemento sono le premesse della materialità visiva; il dio sacro viene trasposto nella rappresentazione pagana di un idolo sportivo, condensato in un oggetto di desiderio di massa, il culto di quell’immagine si manifesta attraverso il rito e si rafforza nell’inconscio collettivo, come accadeva nell’antichità con il Vitello d’oro.
Dietro l’imponente architetto simbolo del modernismo, Le Corbusier, figura adorata e rifiutata, come accade per i grandi stadi di calcio, si nasconde una parte di storia, il desiderio di un oggetto, il desiderio del corpo dell’idolo, il denaro e la sua capacità di rendere invisibili certi fili del potere, ne sono un esempio le tre videoinstallazioni realizzate da Alan dove bellezza e magia si dissolvono».
info: alianzafrancesa.org.ar