«L’idea di questo progetto nasce nel settembre-ottobre del 2020. Stavo lavorando al progetto “Storie di illustrastorie”. Mentre realizzavo il ritratto di Tove Jansson, ho trovato una foto con il modellino della casa dei Moomins che poi ho inserito nella composizione. In un momento di pausa, ho cominciato a fantasticare su questa casa e ho subito pubblicato sui social un dettaglio degli interni con un testo descrittivo che è diventato in un annuncio immobiliare. I miei contatti sono stati al gioco e in molti mi hanno scritto di essere interessati all’acquisto».
Da lì Ericavale Morello c’ha preso gusto. «Ogni due settimane pubblicavo annunci immobiliari di case immaginarie e strambe. Avevo persino coniato un hashtag: #ericavalecase. In primavera mi sono incuriosita alle dimore degli artisti: la prima che ho cercato è stata quella di Jackson Pollock e ne ho poi pubblicato l’annuncio senza svelare l’identità del vecchio proprietario, lanciando però un indovinello. Anche questo è stato un successone».

Quindi la scelta, da parte dell’autrice e illustratrice classe 1983 (è nata a Torino, dove vive e lavora) del secondo artista. «È stato Marc Chagall. Ma non ho cercato la sua vera casa, come nel caso di Pollock. Piuttosto, mi sono ispirata al suo famoso dipinto La casa blu, trasformandola in un’abitazione volante. Quando, insieme alla mia agente, ho incontrato le editrici Camelozampa al Salone del libro di Torino, si sono innamorate dell’idea degli annunci immobiliari delle case d’artista». Nasce così il volume Vendesi casa d’artista (cartonato, collana Le sinapsi, 64 pagine a colori, 24.90 euro) scritto e illustrato da Morello, con progetto grafico di Massimo Pastore (illustratore e progettista visivo, vive e lavora a Bologna).
Un’iniziativa ben strutturata che ha una lunga storia, è cresciuta nel tempo e, quando è divenuto un progetto editoriale sotto contratto, si è trasformato in un lavoro di ricerca. «Io stessa, sebbene sia molto appassionata di arte e insegnante di arte e immagine nella scuola secondaria di primo grado, in questi mesi di approfondimenti ho appreso numerose curiosità che spesso non si trovano sui testi scolastici. Non mi sarei più fermata, ma purtroppo il libro aveva un limite di foliazione che era necessario rispettare. Poi c’è lo studio della tipologia del testo: ho letto per due anni annunci immobiliari veri e ho preso ispirazione da loro, adattando descrizioni surreali, ma reali, alle mie necessità», riprende Morello, per poi soffermarsi sul (tutt’altro che semplice) doppio lavoro che ha compiuto.

«Testi e illustrazioni nascono insieme – incalza, – sicuramente prima tiro giù delle frasi guida che mettono in risalto gli aspetti più interessanti e caratteristici, con continui riferimenti al fare artistico-pratico e alla vita del proprietario. In parallelo ho già in mente l’immagine che voglio realizzare, che non sarà però la definitiva, perché durante la pratica del disegno cambia in base alle nuove ispirazioni che arrivano dai testi. Si potrebbe dire che sia un processo infinito perché i due aspetti, quello della narrazione scritta e quello della narrazione disegnata si influenzano di continuo a vicenda: dallo scritto nascono nuovi caratteri dell’immagine e dall’immagine nuovi testi. Devo dire che il testo per me non è mai finito ma è sempre in dialogo con le illustrazioni, quindi anche lui passibile di modifiche fino alla fine».

Nasce da qui un gioco spassoso e affascinante, che conquista il lettore fin dalle prime pagine, alla scoperta di 25 case appartenute a nomi eccellenti. Vendesi casa d’artista rappresenta un vero e proprio viaggio nell’arte attraverso le dimore, che diventa un divertimento a scoprire a chi siano appartenute queste prestigiose residenze. Un albo che conquista per la mole di rimandi e citazioni, i testi mai banali ma (soprattutto) in termini di impatto visivo. A questo proposito, l’autrice – che dal dicembre 2020, insieme a Francesca Tancini, cura il (già citato) progetto online “Storie di illustrastorie”, dedicato alle vite di famosi illustratori per bambini, diventato anche un libro uscito due anni fa – puntualizza: «Lavoro con una tecnica mista, sono autodidatta e studio sempre nuovi medium e strumenti che mi ispirano e che credo possano permettermi differenti modalità espressive. Non sono una purista della tecnica, ho bisogno di vedere diversi livelli di stratificazione sulla tavola, quindi in alcuni punti sarà più materica e in altri molto più leggera e “semplice”. Adoro il colore, i contrasti cromatici sono gli aspetti compositivi che mi guidano e ispirano. Per realizzare le tavole comincio dando delle basi di tempera e acquerello, poi ci lavoro sopra con matite colorate, carboncino, pastelli a cera e pastelli a olio, a volte anche direttamente con pittura a olio».

E ancora, «trovo limitante elaborare il disegno di base con la grafite, per cui spesso disegno direttamente con il pennello le forme principali che poi definisco nei contorni, mai precisi, con matite colorate o carboncino e con stesure materiche di pastelli a olio». Per il lettore, dunque, il (sano) diletto è quello di sfogliare il catalogo di questa particolare agenzia immobiliare, a cui ha fornito una veste calzante il progetto grafico di Pastore. Ogni doppia pagina presenta la grande illustrazione di una casa in vendita, il relativo annuncio immobiliare e alcune immagini degli interni. Per la gioia di grandi e piccoli. «Con Vendesi casa d’artista, sto ricevendo feedback incredibili, dicono che sia stato il libro più venduto di Bologna children’s book fair 2023. Vero è che in quel caso l’apprezzamento arrivava da un pubblico tutto adulto, ma chi ha in mano questo volume ride e gioca. L’ironia e i giochi di parole presenti nei testi prevedono una certa conoscenza della storia dell’arte (che però si può impartire anche ai bambini della primaria) nonché consapevolezza delle dinamiche del mercato immobiliare: ma i piccoli si divertono a conoscere nuove figure professionali e, se sono un po’ strambe, ancora meglio», chiosa l’autrice.

Info: www.camelozampa.com