Intervista a Rebeca Romero, vincitrice dell’OGR Award

L'artista peruviana vince il premio con un'opera che affronta la costruzione di immaginari collettivi nel metaverso

Rebeca Romero, artista di origini peruviane rappresentata dalla galleria Copperfield di Londra, è la vincitrice della quinta edizione dell’OGR Award. Il premio è promosso da Artissima e dalla Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT, in sinergia con OGR Torino. Il suo progetto ha convinto unanimemente la giuria internazionale radunata per METAmorphosis, il secondo episodio della piattaforma Beyond Production, promossa da Artissima e Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT. Abbiamo raggiunto l’artista in occasione della presentazione dell’opera Semilla SAGRADA il 18 maggio 2023 e l’abbiamo intervistata.

Progetto METAmorphosis: OGR Award. L’artista Rebeca Romero e la sua opera Semilla SAGRADA, esposta nel Duomo di OGR Torino. Foto © Giorgio Perottino/ Artissima

Quanto incidono le tue origini nella tua creazione e nella tua poetica?
La mia identità culturale è uno degli assi portanti della mia pratica. Il mio bagaglio di eredità, le mie esperienze con le piante sacre e la mia vita nella diaspora sono tutti elementi che influenzano il mio lavoro. Come peruviana, sono sempre stata consapevole della venerazione dei miei antenati per il sole, la luna, le montagne e i fiumi. Dopo la pandemia, ho notato un cambiamento spirituale nella società occidentale, un desiderio intrinseco di stabilire una connessione più profonda con il nostro pianeta. Ho sentito che c’era un legame tra le due cose e ho deciso di rintracciarlo.
Com’è nata l’idea dietro a Semilla SAGRADA?
Qualche tempo fa, la curatrice colombiana Sara Garzón mi ha presentato il concetto di “pluriverso”, un mondo in cui si possono seminare speranze diverse. Da allora ho pensato molto al concetto di scala, aspettando il momento giusto per introdurlo nel mio lavoro. Da un po’ di tempo penso e lavoro intorno al culto e alle pratiche spirituali, e per questa proposta l’idea di un Seme Sacro è nata organicamente. Quale miglior simbolo del futuro, del potenziale, di un germoglio? Il portatore di una promessa che si trova al di là di ciò che gli occhi umani possono vedere.

Progetto METAmorphosis: OGR Award. L’opera Semilla SAGRADA di Rebeca Romero esposta nel Duomo di OGR Torino. Foto © Giorgio Perottino/ Artissima

L’opera fisica, ora acquisita da Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT, l’indumento centrale è una specie di poncho che si ispira al mondo e alla cultura Inca… ce ne vuoi parlare?
Il punto di partenza del Manto è l’abito andino chiamato Unku, che si trova spesso nei musei con collezioni di arte antica americana in tutto il mondo. Il design e i motivi di questi abiti erano correlati al rango, alla cultura e al contesto cerimoniale o quotidiano. La mia interpretazione incorpora anche elementi di abiti sciamanici contemporanei e di abbigliamento di ispirazione fantascientifica. La componente principale dell’opera è costituita da tessuto e imbottitura in lamina metallica, mentre gli altri elementi sono tessuti fotostampati, ricami digitali, ottone tagliato al laser, lana camelide, paracord e campanelli in alluminio. Ho convogliato in quest’opera diverse tecniche con cui avevo già lavorato in momenti diversi negli ultimi tre anni. È stato splendido vedere come si sono amalgamate insieme.
Come lo hai realizzato?
Come si può immaginare leggendo tutte le tecniche sopra menzionate, ho lavorato con diversi artigiani e tecnici che dispongono dei macchinari e delle competenze necessarie per dare vita ai singoli componenti del “Manto”. Ho perso il conto del numero di ore passate a cucire a mano e ad attaccare uno ad uno ciascuno dei 90 gingilli in ottone personalizzati che creano la costellazione che si trova sul corpo superiore del pezzo. Per la progettazione dell’abito sono stati impiegati mesi di ricerca, scavando negli archivi fotografici dei musei, ma anche esaminando le tendenze della moda più moderna e “futuristica” e i riferimenti e i materiali della fantascienza. I generatori di immagini AI mi hanno aiutato in questa parte del processo, affiancandomi nel compito di reimmaginare il capospalla.

Rebeca Romero, Semilla SAGRADA. Render from Spatial.io by Revibe

La Semilla SAGRADA rappresenta un seme sacro adorato da una civiltà post-moderna, a cosa ti sei ispirata e perché pensi che nel Metaverso possa ripresentarsi un fenomeno di adorazione religiosa?
Non lo descriverei come post-moderno; piuttosto, come post-umano. Ho un forte interesse per l’intersezione tra tecnologie digitali e spiritualità, tema che esploro spesso nel mio lavoro. Approfondisco questa connessione attraverso mezzi come il suono, le letture performative e il cinema. Credo che il filo conduttore di questi tre elementi sia il loro potenziale immersivo, che si allinea alla natura immersiva del Metaverso. Se consideriamo lo stesso come una piattaforma che ci permette di disconnetterci dal nostro corpo fisico, di subire trasformazioni e di coesistere con altre persone che vivono esperienze trasformative simili, diventa evidente come questo fornisca un ambiente ideale per gli incontri spirituali.
Perché hai deciso di creare due piani complementari – digitale e materiale – e di metterli in comunicazione?
Parte della sfida di METAmorphosis consisteva proprio in questo. Creare un’opera d’arte che fosse in grado di illuminare le possibilità offerte dalla fluidità tra il regno digitale e quello fisico. Questa era già una caratteristica della mia pratica, quindi sono stato entusiasta quando mi è stato chiesto di presentare una proposta. 

Progetto METAmorphosis: OGR Award. L’artista Rebeca Romero interagisce con la versione digitale dell’opera Semilla SAGRADA. Foto © Giorgio Perottino/ Artissima

Pensi che Semilla SAGRADA possa avere un continuum nel Metaverso o nelle piattaforme espositive della realtà concreta?
Assolutamente sì. Se si esaminano i miei lavori precedenti si capisce come Semilla SAGRADA appartenga a un universo più grande di sé. Le opere funzionano separatamente ma anche come un tutt’uno. Mi aspetta un anno molto impegnativo e sto già pensando al mio prossimo progetto. È stato molto divertente lavorare di nuovo con i tessuti, quindi penso che la prossima opera che realizzerò potrebbe seguire questa direzione.
C’è stato un progetto di un finalista dell’OGR Award che ti ha colpito maggiormente (anche delle passate edizioni) e perché? 
È una domanda difficile a cui rispondere! Ho molto rispetto e ammirazione per tutti i finalisti di questa edizione del premio. Se proprio dovessi scegliere, forse direi Eva e Franco Mattes. Mi piace l’intelligenza e l’arguzia dei loro lavori. Spero di vedere presto il Mezzo Gatto aggirarsi in uno spazio espositivo.
Puoi parlarmi dei tuoi futuri progetti?
Sto facendo le prove per una prossima performance sonora che farà parte di una mostra collettiva a Londra, un bellissimo progetto curato dalla messicana Sophia Sacals. C’è la possibilità di tornare a Torino a novembre per esporre alcuni nuovi lavori, ma è ancora da confermare. Sto anche preparando una mostra personale che dovrebbe tenersi in autunno e sono nel bel mezzo di colloqui per una nuova commissione museale, anch’essa ancora da confermare.

Rebeca Romero, Semilla SAGRADA. Render from Spatial.io by Revibe

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