The volatility of being: gli scatti di Roberto Patella al Gallery Hotel Art di Firenze

Il fotografo italo-americano presenta nella suggestiva cornice fiorentina dell’hotel della Lungarno Collection una serie di fotografie che raccontano il suo amore per la fotografia analogica

Quando si parla di primati Il Gallery Art Hotel Lungarno Collection può permettersi di camminare a testa alta: la struttura infatti si presenta come anticipatrice del trend che guarda alla contaminazione tra discipline artistiche e passione alberghiera. Tale formula, ormai incontrovertibilmente vincente, trova negli spazi dell’albergo fiorentino un connubio affascinante, in grado di presentare agli avventori una formula sempre inedita e capace di stupire con eleganza, avvicinando nuovi pubblici alle discipline artistiche di oggi. 

Il 25 maggio, la nuova stagione turistica si apre con l’inaugurazione, nella struttura in Vicolo dell’Oro 5, dell’esposizione The volatility of being, nuovo appuntamento, a cura di Valentina Ciarallo e realizzata con il supporto dell’agenzia WiB Milano, che vede il proseguimento della focalizzazione sull’arte fotografica, già incontrata nelle precedenti due esperienze attivate dal Gallery Art Hotel. Questa volta è il turno del fotografo italo-americano Roberto Patella. Nato a New York, l’artista non abbandona mai le sue radici: figlio di genitori pugliesi, originari di Altamura, Patella assorbe l’estetica attraente e dinamica tipica della cultura oltreoceanica, fondendo con essa la calda e pacifica dimensione mediterranea, donando alla sua produzione un brillante grado di godibilità.

Da più di 10 anni attivo nel settore della moda, Roberto Patella non si accontenta. Il fotografo infatti continua la sua sperimentazione anche lontano dallo sfavillio delle copertine e delle passerelle del haute couture per abbracciare stimoli personali discreti. Il fascino dei suoi scatti presentati a Firenze deriva proprio dalla sensibilità con cui viene approcciato il mezzo analogico, espediente tecnico che diverge dal digitale proprio per la sua naturale capacità di dare vita ad atmosfere senza tempo. 

Ed è proprio l’elemento temporale che esalta la sensibilità del fotografo: intento a concentrare le sue abilità nell’accuratezza di scatti che scavano nell’intimità del corpo, umano e oggettuale, Patella elabora una cifra stilistica perfettamente in equilibrio con gli spazi della catena alberghiera disegnati da Michele Bönan, raffinatissimo architetto fiorentino. «Nel 2004 ho vissuto a Firenze e qui è iniziato il mio lavoro fotografico», spiega Roberto Patella. «Nel mio lavoro isolo il singolo dal mondo circostante per far lavorare l’oggetto in autonomia, lasciandolo esprimere nella sua individualità. Scattare con l’analogico è un altro omaggio al principio della mia attività fotografica. Quando ho iniziato il metodo analogico non era ancora quello che è tornato a essere oggi. Questo metodo ha una magia, trattiene una tensione acuta. L’osservazione è solo il primo passo. Tutto questo corpo di lavori è un racconto estratto dal mio archivio che mostra anni di lavoro, fino a 10 anni fa. Il tempo scorre nella sua apparente linearità ma è per me in realtà una spirale, un continuo ritorno che ci fa comprendere come, se pur cambiando, manteniamo la nostra essenza invariata».

Un viaggio nell’umanità di un creativo che rincorre l’emersione della dimensione umana pur non limitandosi alla figura antropica. La vita si risveglia anche nell’oggetto: le sue nature morte risultano vibranti e intercettano lo sguardo dello spettatore infrangendo il velo dell’immobilità. Innegabile inoltre la sensualità che Patella riesce a estrarre dalla semplicità dei dettagli: si riesce a cogliere senza alcuna ambiguità infatti la formazione portata avanti al fianco di uno dei grandi nomi della fotografia Contemporanea Bruce Weber. Patella riesce a cavare l’acqua dalla pietra: la semplicità di un bicchiere di vetro e del gambo di un fiore vibrano attraverso la sua macchina fotografica acquisendo un fascino perturbante, capace di rendere impossibile la cristallizzazione del singolo istante. La tenerezza si scontra passionalmente con la caducità: amore e morte si insidiano in un corpus di opere che, senza ombra di dubbio, renderanno ancora più appassionate il soggiorno degli ospiti del Gallery Art Hotel, elettrizzando l’iconica cornice Fiorentina, ancora grondante della bellezza dei secoli classici, con l’effervescenza di una voce ardentemente contemporanea. 

Roberto Patella, The volatility of being
a cura di Valentina Ciarallo
dal 25 maggio 2023
Gallery Art Hotel Lungarno Collection – Vicolo dell’Oro 5, Firenze 
Info : www.lungarnocollection.com