FONDALE: esplorare le profondità, far emergere il sommerso

Parte di un progetto più ampio sulla relazione tra la figura della donna e l’elemento dell’acqua, la mostra parigina fa emergere ciò che è solitamente nascosto nelle profondità, della storia e della coscienza collettiva

Quando parliamo di fondale, in italiano, possiamo intendere sia il suolo marino, sia la scenografia di fondo di un set, teatrale o cinematografico che sia. Su questa ambivalenza di significati e di spazi, gioca la mostra concepita dalla curatrice Caterina Taurelli Salimbeni nel corso della residenza ad Atelier 11 – Cité Falguière. FONDALE è appunto un’esplorazione sul concetto di profondità, attraverso il tempo e lo spazio, che si interpone tra ciò che è visibile e invisibile, realtà e percezione.

La mostra raccoglie le opere di Rotem Gerstel, Corinna Gosmaro, Ángela Jiménez Durán e del duo Xolo Cuintle, tutti artist* che condividono in modi diversi una certa ricerca sulla memoria e sulla materia, i cui lavori ascoltano lo spazio come se ne avessero sempre fatto parte, attivando nuove visioni e immagini. La curatrice ha così immaginato lo spazio come un fondale, un luogo sommerso dal tempo nel quale la luce è visibile solo rivolgendo lo sguardo verso l’alto, invitando dunque a un cambio di prospettiva, collocandosi nel passaggio da oggetto a soggetto e mettendone in discussione il rapporto di agency.

Hall of waters di Ángela Jiménez Durán svela l’acqua che scorre dentro i tubi di innaffiamento, realizzando un calco in resina. Forma dell’acqua cristallizzata nel tempo, la scultura si offre allo sguardo sospesa nell’aria e bagnata dalla luce. Con l’installazione Weeping Sun, il duo Xolo Cuintle ci proietta in un ambiente sotterraneo, dove radici e piante rampicanti pietrificate nel cemento superano la forza di gravità, cercando di raggiungere il sole che filtra dalle opache finestre. Le sculture si immergono nel suolo e riemergono dal pavimento, creando un gioco di rimandi dalle numerose direzioni.

All’interno di Baggages, Corinna Gosmaro racchiude paesaggi mentali impressi pittoricamente nei filtri di poliestere, un materiale che l’artista impiega nella sua pratica come un’azione spontanea, intercettando la dimensione intermediale tra il mondo esterno e la memoria stessa. L’ambiente è avvolto nel suono distorto e ovattato di All seagulls look as though their name were Emma, che come una guida si propaga nel seminterrato del luogo in cui ad accogliere il visitatore c’è la documentazione video dell’installazione e performance che Rotem Gerstel ha realizzato negli spazi di Poush: centinaia di palloncini a elio fluttuano nel vuoto, trascinandosi dei campanelli che a contatto con il suolo suonano, seguendo la danza dell’aria.

Punto di partenza di un progetto di ricerca più ampio sulla relazione tra la figura della donna e l’elemento dell’acqua, FONDALE lascia allora emergere ciò che è solitamente nascosto nelle profondità – della storia e della coscienza collettiva – sulla superficie.

L’AiR Arts è un’organizzazione senza scopo di lucro con la missione di sostenere lo scambio interculturale attraverso programmi di residenza artistica internazionale. In collaborazione con le principali istituzioni artistiche e professionisti, i programmi di residenza supportano lo scambio interculturale, la ricerca, lo sviluppo professionale e la creazione, promuovendo al contempo la diversità, l’inclusione e la comprensione internazionale attraverso il patrimonio artistico e culturale. Nel 2020, L’AiR Arts, in collaborazione con l’Associazione Cité Falguière, ha avviato un progetto sul patrimonio culturale per preservare l’ultimo atelier rimasto della comunità di artisti di spicco di Cité Falguière. Un tempo dimora di Gauguin, Modigliani, Soutine, Foujita e Brancusi, l’Atelier 11 Cité Falguière ora opera come residenza internazionale per la ricerca artistica, ospitando artisti e professionisti della cultura provenienti da tutto il mondo. Mantenendo il suo scopo originale e il nome, una nuova casa emblematica per L’AiR Arts, Atelier 11 accoglie professionisti locali e internazionali per progetti solisti e in duo autodiretti, che corrono paralleli a programmi di gruppo curati, residenze partner ed eventi aperti a una comunità più ampia.