Radisson Collection Hotel Palazzo Nani a Venezia

Reminiscenze rinascimentali e lagunari evocate da un contemporaneo spirito progressista nell'art hotel veneziano

Lungo le Fondamenta di Cannaregio, subito dopo il ponte delle Guglie provenendo da Campo San Geremia, si trova un gioiello di architettura veneziana cinquecentesca, Palazzo Nani, affacciato sul canale omonimo di uno dei sestieri più caratteristici dell’isola. Antica residenza della famiglia Nani e attualmente sede del Radisson Collection Hotel, punta di diamante nella catena prestigiosa di alberghi, è stato inaugurato nel 2021 dopo una lunga opera di restauro durata ventidue mesi e approvata dal Comitato per il Patrimonio delle Belle Arti, mirata a preservare gli elementi decorativi e architettonici originali della struttura originaria esterna ed interna dell’edificio, prima ancora del riadattamento degli interni ad opera dello studio milanese Marco Piva.

Photo © Andrea Martiradonna 

Situato a pochi passi dal cuore del Ghetto ebraico di Venezia, nella parte settentrionale della città, in un punto fin dal Medioevo urbanisticamente strategico per l’ingresso sull’isola per chi vi giungeva via terra, Palazzo Nani ospita oggi 52 camere d’hotel, di cui 12 suites (una presidenziale), oltre a tre appartamenti – alcune delle quali situate nei due piani nobili – secondo e terzo oggi (corrispondenti a primo e secondo nel disegno originario). Splendidamente affrescate in pieno stile tardo rinascimentale da Alessandro Vittoria, a cui la famiglia Nani, nome di spicco nella vita politica e culturale della Venezia del Cinquecento, commissionò intorno al 1580 la progettazione dell’edificio insieme al disegno decorativo di pregevoli stucchi, elemento incredibilmente lodevole che insieme all’affresco emerge dall’opera di restauro, caratterizzando gli interni. A Vittoria risalirebbe anche il progetto del Palazzo, che ancor prima di passare alla famiglia Nani, fu sede di una ricca collezione di reperti d’epoca romana, due dei quali – si ipotizza le statue di due consoli – anticamente collocati all’ingresso dell’edificio.

Una volta trasferitesi, i Nani vi rimasero sino al 1810, data dello spostamento a San Trovaso in seguito alla fusione con il ramo della famiglia Mocenigo, nell’omonimo palazzo (da allora Nani-Mocenigo), situato tuttora sulla fondamenta Nani. Dopo essere stato a lungo avamposto in mano agli Austriaci durante l’occupazione tra la prima e la seconda metà dell’Ottocento, Palazzo Nani a Cannaregio è stato adibito nel corso del Novecento a scuola e solo nel 2021 è stato inaugurato come Radisson Collection Hotel. L’impianto della struttura è rimasto quello cinquecentesco: tre livelli, due dei quali esclusivamente ad uso privato della famiglia ed un terzo riservato alle maestranze. Il lavoro di consolidamento e protezione dall’acqua alta ha tuttavia portato ad un leggero innalzamento del piano terra – dove attualmente si trova la hall e la reception –  che appare come un mezzanino, ma la cui  trasformazione rimane visibile alla base dei pilastri portanti del grande arco dal quale prende avvio la scala di ingresso ai piani superiori, integralmente cinquecentesca anch’essa, come dimostrato dalle linee sinuose del marmo dei gradini a lungo percorsi e dalla pavimentazione policroma al primo piano.

Il portego del primo e del secondo piano, come viene denominato il tipico ambiente veneziano nei piani nobiliari simile ad un grande atrio, congiunge il lato di terra con il lato di acqua, ed è caratterizzato dalle caratteristiche vetrate a polifora, che irradiano gli spazi di luce, illuminando i bianchi degli stucchi e le tinte pastello dell’affresco. La facciata, adornata con stemmi lapidei in pietra d’Istria, risente dell’ampliamento ottocentesco della zona di destra risultando leggermente asimmetrica, mentre le quadrifore presentano balconi in aggetto sul lato del canale di Cannaregio, elemento ulteriore che caratterizza lo stile architettonico veneziano. 

Ciò che più stupisce è il raggiungimento dell’obiettivo più desiderabile, solitamente, nell’opera di riadattamento di spazi storici: l’integrazione tra uno spirito di evoluzione contemporaneo e uno memore dell’antico e volto alla conservazione. Scopo pienamente raggiunto nell’interior design dello studio Piva in collaborazione con Concreta – azienda d’eccellenza che opera nel settore dell’hotellerie – soprattutto grazie alla ricerca pretenziosa nel sistema illuminotecnico degli spazi che mescola la luce naturale con un sistema di luci artificiali in collaborazione speciale con Artemide, corredato da grandi lampadari e sculture luminose a LED di brand d’eccellenza come Italamp, Flos e Vibia. La combinazione cromatica dei verdi acquatici e dei grigi luminosi, tinte predominanti nelle stoffe d’arredo – come nelle camere e nello Zoja Wine Bar & Terrace – si combina armoniosamente con le sfumature marmoree del palissandro nuvolato e del bardiglio, richiamando alla memoria impressioni sensibili, lagunari si direbbe. Nell’opera di salvaguardia dell’apparato rinascimentale del Palazzo, elemento di prioritaria importanza è l’arredo self-standing, che nelle stanze agisce “ad isola” per non intaccare in alcun modo le pareti, lasciando emergere naturalmente la presenza decorativa dell’affresco che nei soffitti alti anche fino a 4,35 m, è sostituita nelle stanze originariamente occupate dalle maestranze, da travi in legno a vista, anch’esse risalenti al periodo rinascimentale.

Photo © Andrea Martiradonna 

La struttura è inoltre dotata di un piccolo giardino sul lato nord dell’hotel, altra perla nell’organizzazione degli spazi alla veneziana, che contribuisce alla creazione di un unicum di storia e natura. Per non farsi mancare proprio nulla, una palestra è stata inoltre ricavata in una sala affrescata, anch’essa arredata completamente in self-standing, perfettamente rispettosa dell’identità storica dello spazio. È senz’altro questa la cifra più preziosa di Palazzo Nani – il mantenimento dell’identità del luogo – che con il Radisson Collection Hotel combina il sentimento progressista al desiderio letterario di rivivere la Serenissima con lo sguardo incantato da una bellezza che rapisce tutti i sensi, come solo quella veneziana sa essere.