La cosmogonia di Assunta Saulle nel Lab.oratorio di Made in Cloister

La mostra è un omaggio a Giordano Bruno, la visione di un universo che abbraccia infiniti mondi con innumerevoli cieli, popolato da una moltitudine di creature

Assunta Saulle con la sua esposizione Universi e mondi, parte della bipersonale con l’artista Laetitia Ky al Lab.oratorio di Made in Cloister, indaga tutto l’umano possibile e si spinge soprattutto oltre con un vero e proprio percorso che porta visitatori e visitatrici a viaggiare tra spirito, spazio e tempo.

Continenti dettaglio, installazione fotografica e specchi, 50×25 cm, edizioni 1/3

L’ispirazione è Giordano Bruno, il personaggio per eccellenza in cui tangibile e intangibile si incontrano ed è esattamente questo che fanno le opere esposte con i loro continui rimandi alla morte, alle streghe e all’oscurità attraverso l’uso di oggetti e materiali come le sfere in vetro di murano e le cornici tonde, che riportano alla mente gli ex voto delle chiese, fino al raggiungimento della luce. È con la luce e con il movimento, infatti, che l’artista crea le sue fotografie le quali grazie alla lunga esposizione catturano l’essenza e il tempo del movimento trasformandolo in un gioco di luce che assume le più svariate forme tanto che anche a pochi centimetri di distanza dalle stesse si stenta a credere che quei colori non siano raffinate pennellate o sprazzi di pittura.
Interessante è l’uso dei simboli come tegami, larghi piatti, maschere e copricapo, costruiti dall’artista stessa, e catini che, pur richiamando ancora alla mente la stregoneria, riescono a diventare motivo di luce.

La mostra si conclude con una delle due installazioni poste, non a caso, all’inizio e alla fine del percorso. La prima consiste in un tronco carbonizzato ricavato dai resti di un incendio boschivo, sollevato dal potere delle parole di Bruno simboleggiate dal suo stesso libro “De l’infinito, Universi e mondi” che fa da radici e terreno.

La seconda, posta alla fine, è un totem in acciaio e foglia d’oro illuminato dall’interno e circondato da piatti in madreperla che sorreggono sfere in vetro di murano. Il fatto che le due installazioni in apertura e chiusura si sviluppino in verticale, e quindi potenzialmente all’infinito, è la sintesi di ciò che siamo e di quello in cui siamo immersi. In questa esposizione i richiami e i rimandi ad altre conoscenze e materie sono davvero molteplici e la stratificazione di spirito, spazio e tempo si sublima nelle opere di Assunta Saulle che passando ad occuparsi di ciò che abbiamo dentro e sopra le nostre teste completa l’esposizione più corporea e terrena dell’artista Laetitia Ky. È, insomma, un lavoro magico perché come afferma il curatore Simon Njami «ogni tentativo artistico è, essenzialmente, alchimia o magia».

Assunta Saulle, Universi e mondi
a cura di SImon Njami
fino al 5 maggio
Lab.oratorio di Made in Cloister
Piazza Enrico De Nicola, 48 Napoli