Massa Lubrense, piccolo paese situato in un lembo di terra tra il golfo di Napoli e quello di Sorrento, a differenza di quest’ultima, non è stato investito dal turismo di massa ma resta ancora un luogo incantato e incontaminato. Ed è qui che si trova Villa Fiorella, Art Hotel che, unendo eleganza e discrezione, consente di estraniarsi dalla vita di tutti i giorni per immergersi in un modo altro, cullati dal suono delle onde del mare che si infrangono sulla costa, dal fruscio dei rami degli ulivi che circondano la costruzione e inebriati dal profumo di limoni.
A lasciare senza parole, quando si giunge in Hotel, è proprio l’immensità dal mare, il cui colore si confonde con il cielo, e in cui lo sguardo si perde, interrotto unicamente dalla presenza sulla sinistra dell’isola di Capri, cosi vicina che sembra di poterla toccare, e sulla destra l’imponenza del Vesuvio e le isole di Ischia e Procida. Il proprietario, Alberto Colonna, tornato in Italia dopo aver concluso gli studi legati al settore alberghiero in Svizzera, ha preso le redini della struttura del 2016 anno in cui, dopo un periodo di ristrutturazione, è avvenuta l’apertura ufficiale. Alberto ha dato seguito alle passioni di famiglia, quella del nonno per l’hotelleriee quella del padre per l’arte, unendole in un hotel di lusso raffinato e chic. «Fin da bambino mi sono rapportato con le opere d’arte che mio padre, grande appassionato, portava a casa – racconta – Avendo sempre apprezzato gli acquisti da lui fatti negli anni, ho deciso di dar vita a un albergo che facesse di queste opere la collezione permanente».

Addentrandosi nei diversi ambienti di Villa Fiorella, è possibile apprezzare una vera e propria collezione d’arte contemporanea. Non solo negli ambienti comuni, infatti in ognuna delle 23 camere della struttura, è possibile ammirare lavori di Sironi, Miltos Manetas, Chen Zhen, Takeo Hanazawa, Luigi Mainolfi e molti altri, nonché un’opera tessile di Maria Lai, prestito temporaneo che il padre ha fatto ad Alberto. Oltre alla collezione permanente, Villa Fiorella Art Hotel ogni anno diviene la sede di mostre temporanee che permangono per tutta la durata della stagione. Può poi accadere che un’opera di quelle esposte venga acquistata da Alberto e divenga parte integrate della collezione, come è accaduto con Custodi , scultura realizzata dai fratelli Lucio e Peppe Perone, protagonisti della mostra del 2022.
Quest’anno protagonista è Domenico Borrelli, scultore torinese e docente di di scultura all’Accademia di Belle Arti Albertina di Torino. L’artista espone tre sculture realizzate in resina, prodotte per la sua personale RI-CONTENTENERSI allestita nella Shazar Gallery a Napoli: Caraffante 22, Bottiglia 22, e Boccale 22, la prima posizionata nell’area dedicata a Terrazza Fiorella, mentre le altre due in esterno accanto alla piscina. Le opere sono l’elaborazione di un progetto che Borrelli aveva realizzato nel 2004: la fusione dell’immagine classica e dell’oggetto creato dall’uomo pone una domanda esistenziale: “è l’uomo che diventa bottiglia oppure è la bottiglia a diventare uomo?”.




Le tre sculture rappresentano la trasformazione imminente dell’essere, simbolo di una società che si trova di fronte a un cambiamento epocale, che conduce a riconsiderare la forma, la bellezza, lo spazio. Ad accompagnare le sculture, 25 pannelli intitolati la Stanza in resina dipinta, dalle dimensioni di 30×30 cm, posizionati nelle sale del ristorante di Villa Fiorella. In queste opere le sculture di cui sopra, sono ambientate in contesti quotidiani, immaginate in ambienti o “stanze pompeiane”, ricordando le statue realizzate nell’antichità.
A rendere unica la permanenza all’Art Hotel di Massa Lubrense, oltre all’unione di natura e all’arte, contribuiscono altri fattori: la premura e dalla gentilezza del personale sempre attento ma allo stesso tempo discreto e mai invadente; la sensazionale è la cucina di Terrazza Fiorella, guidata dallo Chef Carmine Mazza, il quale dà vita a quelle che potremmo definire opere d’arte commestibili, realizzando un menu dedicato al territorio che unisce i ricordi d’infanzia all’innovazione, dando vita a piatti mai banali; la cantina che conserva più di 700 etichette e circa 3.000 bottiglie, visitabile e all’interno della quale è possibile realizzare degustazioni con il sommelier dell’albergo.
E non si può lasciare Villa Fiorella senza aver goduto di un tramonto dalla Cielo Sky Lounge, posta all’ultimo piano della palazzina, che consente di lasciarsi trasportare dai colori del sole che si immerge nel mare e sparisce oltre l’orizzonte
