Le enormi spade rotanti non traggano in inganno: il graphic novel Fiaba di cenere è lontano anni luce da Berserk, il manga scritto e disegnato da Kentarō Miura (scomparso quasi due anni fa) le cui vicende sono incentrate su Gatsu, un guerriero maledetto costretto a peregrinare senza sosta per sopravvivere e cercare vendetta. Impugnando la sua immancabile, enorme spada: l’ammazzadraghi. Nessun fraintendimento dicevamo e – soprattutto – dice l’autore del volume, Simone Pace: «Forse l’unico richiamo a Berserk che mi sento di ravvisare è il genere dark fantasy dentro cui si muovono entrambe le storie. Pur amando l’opera di Miura, non sento una forte connessione con Fiaba di cenere. Più che una storia di lotta, di vendetta e sangue, con una messa in scena fastosa, un protagonista formidabile e a suo modo eroico, credo che il mio lavoro affondi le sue radici in una mestizia, una lode agli sconfitti che rifuggono il trionfo sul campo. Mi piacerebbe molto un paragone con gli eroi di Hugo Pratt».


Pubblicato da Edizioni Bd, il graphic novel (cartonato, 240 pagine a colori, 22.50 euro) nasce «dalla voglia di dar vita ad un immaginario fantastico con richiami ad un medioevo vicino e territoriale. È una ricerca che mi sta a cuore da anni», ammette l’autore, pur precisando che «non è facile trovare l’origine univoca di una storia, specialmente se lunga e articolata». Come riporta la sinossi della casa editrice nata nel 2006: «L’esercito del fuoco sta avanzando e distrugge tutto ciò che incontra sul suo cammino, lasciandosi alle spalle solo morte e cenere. Un triste destino toccato anche a Marlo e Marfisa, due fratelli sopravvissuti alla distruzione della loro città d’origine, in fuga dalle fiamme della guerra che stanno consumando ogni cosa. Eppure, le leggende parlano di un luogo incantato, un posto sicuro le cui lande lussureggianti non sono mai state toccate dalle fiamme. Così, i due orfani si mettono in marcia, guidati dalla figura evanescente di una dama di fuoco, alla ricerca della salvezza. Un cammino lungo e dai pericoli indicibili, nel quale incontreranno personaggi unici e alcune tra le verità più oscure che si celano nel cuore umano».


I giovanissimi Marlo e Marfisa «sono i perfetti e ingenui esploratori di un mondo nuovo, come ho immaginato di essere io insieme ai lettori», incalza il fumettista e illustratore (nel 2016 ha fondato con altri colleghi il collettivo Sciame, per autoprodurre, pubblicare e promuovere storie a fumetti di genere). «Spesso i protagonisti delle mie storie sono bambini – riprende – e ciò penso sia una chiave per rendere naturale lo stupore di fronte alla novità che spero di suscitare». Quindi sulla gestazione di Fiaba di cenere, Pace – nato a Rieti, fin da piccolo è attratto dalle cronache fantastiche, mitologiche e dai miti del folklore della sua terra – spiega: «Dopo aver visto approvare dall’editor un trattamento generale della storia, ho proceduto alla realizzazione di un capitolo per volta, seguendo le fasi di scrittura, storyboard e concretizzazione dei definitivi. Dato che in principio il racconto è uscito per la piattaforma Tacotoon, ho adattato alla lettura verticale i layout delle tavole».
Il risultato è una narrazione coinvolgente, tutt’altro che confortante, bensì dura e immediata, dove risulta (quasi) impossibile non empatizzare con i due protagonisti. «Il fuoco è arrivato. Nulla sopravvive al suo passaggio. Tranne storie di coraggio nascoste nella cenere», campeggia sulla quarta di copertina. Storie emozionanti come questa scritta (puntando sull’essenzialità) e disegnata (con il colore rosso a fare la voce grossa) da Pace, che resterà ben salda nel tempo – ne siamo certi, poiché già se ne sta parlando molto –, in grado di rievocare atmosfere fantasy «come quelle di Ursula K. Le Guin, di Dino Buzzati, di Italo Calvino, dei poemi cavalleresti duecenteschi, del folklore locale e della pittura del mondo classico», precisa l’autore. Che riconosce: «Rifuggo le influenze del fantasy nordico, più manicheo e inflazionato. Se parliamo del senso di esplorazione, invece, penso che non sarei qui senza essermi imbattuto nell’universo del maestro Leiji Matsumoto».

Info: www.edizionibd.it