B per Basement. Galleria Cartavetra inaugura giovedì 12 gennaio la mostra del Collettivo Basement, gruppo romano formato dagli artisti Margherita Giordano, Giovanni Longo, Mattia Morelli e Giulia Spernazza, nato all’interno dello spazio romano Fondamenta Gallery nel 2020.
In mostra opere che raccontano la coesistenza delle diverse ricerche che finiscono per incontrarsi a furia di condividere uno stesso luogo, instaurando un dialogo attivo che propone al visitatore un percorso alternativo, individuato nella lettera B del titolo, simbolo di una seconda opzione, accanto alla scelta principale. È proprio dal confronto tra i diversi background artistici che nasce il percorso espositivo, centrato su una ricerca d’identità nella memoria e nella storia, sul confronto con le immagini dell’inconscio e i diversi mondi immaginifici.
La ricerca di Margherita Giordano si basa sullo studio di forme di riequilibrio energetico basate sulla psicologia del profondo e sulle immagini interiori, risorse fondamentali per conoscere il linguaggio dell’inconscio. Nei suoi lavori suggestioni iconografiche e spirituali della Roma barocca dialogano con filosofie esoteriche e tradizioni orientali. Giovanni Longo indaga, invece, la capacità dei linguaggi di condizionare la narrazione, concentrandosi sul recupero del legno lungo le foci di fiumi in vari luoghi del Mediterraneo. Raccoglie, accumula e classifica forme, dati, informazioni con il fine ultimo di ottenere un’evasione poetica da essi, lasciando talvolta al fruitore la facoltà di scoprire l’origine delle cose. Il fotografo Mattia Morelli si concentra sul rapporto dell’uomo con il paesaggio attraverso due approcci, gli studi empirici e la sua capacità di immaginazione. Le sue opere restituiscono verità valide solo per una minima parte di quello che appaiono, svelando solo una delle interpretazioni possibili e lasciando il fruitore nel mondo della possibilità e dell’incertezza come possiamo vedere nei paesaggi lunari esposti in mostra.
Infine, la ricerca di Giulia Spernazza approccia a medium differenti per indagare la dimensione intima, interiore, spirituale senza mai dimenticare quella della Natura con cui si sente in profonda sintonia. Con carta, garze, tessuti leggeri e cera, crea opere tridimensionali eteree in cui il placido scorrere del tempo è reso palese dalla sedimentazione degli elementi. L’immersione in un’atmosfera sospesa e rarefatta, rende lo spettatore parte integrante dell’opera stessa.
Collettivo Basement, B
12 gennaio – 11 febbraio
Galleria Cartavetra – via Maggio 64/R, Firenze