Narrare la guerra e la pace attraverso il Natale, i regali, le calzette: pubblicato da Comicout nella collana Grandi libri, arriva sugli scaffali – e sotto l’albero, come vera e propria strenna – un volume che concilia divertimento e approfondimento. Con il fumetto quale filo conduttore per raccontare la storia del nostro paese dal 1908 al 1968. Sessant’anni distribuiti lungo 128 pagine a colori di brevi storie, ma anche di disegni, giochi e illustrazioni, con i personaggi più noti e le grandi firme del Corriere dei Piccoli (preziosi i commenti di Roberto Bianchi, Alfredo Castelli, Walter Fochesato, Fabio Gadducci, Alessandra Lazzari, Laura Scarpa, Matteo Stefanelli, ovvero studiosi, critici e storici che sviscerano il percorso della storia a vignette).
Grazie a Buon Natale, Corrierino (29.90 euro) ci troviamo di fronte a una parte corposa della storia delle festività in chiave fumettistica. Così rileggere i racconti natalizi del Corriere dei Piccoli, a partire dalle sue origini, fa sì che il lettore riviva in modo vario e differente il senso di una festa attesa tutto l’anno. Apprendendo una serie di informazioni sul secolo che fu, per scoprire (o riscoprire) quello che eravamo e, in parallelo, comprendere ciò che siamo, la nostra storia, la società in cui viviamo. Aspettando, anche idealmente (è un volume sfogliabile tutto l’anno), il 25 dicembre.
Già, perché partito nel dicembre 1908, il Corrierino – primo giornale a fumetti in Italia, nato come supplemento illustrato del Corriere della Sera e pubblicato fino al 1996 per oltre 4.500 numeri distribuiti in 88 annate – ha cominciato subito a tratteggiare, mediante questa celebrazione, la quotidianità di casa nostra. Anni che attraversano due conflitti – vissuti e propagandati in modo differente – e una dittatura (le festività ai tempi del fascismo, con particolare riferimento alla Befana Littoria, che cancella in maniera violenta questa figura folcloristica tipica di alcune regioni del Belpaese, diffusasi poi in tutta’Italia, per trasformarla in mera politica), approdando a un mutamento di costumi senza precedenti.
E ancora, le differenti tipologie di immaginario (sapevate che il panettone simboleggia le feste dal 1908, e con lui l’abete?) e di regali sotto l’albero. Fino agli anni Sessanta, che schiudono le porte a una nuova mentalità e al consumismo. Scherzi, storielline (nel significato migliore del termine), vignette e personaggi – all’apparenza frivoli e leggeri – disegnati da grandi maestri della grafica e del fumetto del 1900. Una raccolta che flirta con la il fascino di illustrazioni senza tempo realizzate da Antonio Rubino e Attilio Mussino, ma anche da Carlo Bisi, Sto, Giovanni Manca, Bruno Angoletta, Mario Pompei, Gustavo Petronio. Senza dimenticare nomi più recenti: Rinaldo Dami, Dino Battaglia, Grazia Nidasio, Iris De Paoli, Dino Attanasio, Leo Cimpellin.
Certo, la storia del Corriere dei Piccoli ha avuto sviluppi vari e imprevedibili, con l’inevitabile mutare di direttori e dei tempi (un’unica sosta, s cavallo tra il 1945 e il 1946, quando per breve tempo prese il nome “Il giornale dei piccoli”). Ma oggi non c’è margine per la malinconia; piuttosto, è tempo di festeggiare tutti insieme, forti di un passato che ci appartiene e bisogna tramandare. Buon Natale, Corrierino.