Le Collezioni ISPRA esposte al Museo delle Civiltà, tra arte e pensiero speculativo

Le collezioni preistoriche del Museo si aprono al pubblico intrecciando scienza, scienze umane e sociali, arte e pensiero speculativo

Si è tenuta questa mattina, 14 dicembre, al Museo delle Civiltà di Roma la conferenza stampa della mostra Animali, Vegetali, Rocce e Minerali: le Collezioni ISPRA > Verso un museo multispecie. Inaugurata dal direttore Andrea Viliani, con la presenza del Sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi, l’esposizione presenta un nuovo allestimento dedicato alle collezioni paleontologiche e lito-mineralogiche dell’ISPRA-Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, facendosi strumento di approfondimento della storia e dei metodi di ricerca di queste collezioni. La presentazione nel Salone d’Onore del primo piano del Palazzo delle Scienze si pone come primo passo verso la musealizzazione delle collezioni ISPRA che si completerà entro il 2024 al secondo piano del museo, integrando e completando il percorso delle collezioni preistoriche.
«I depositi nei musei di solito sono visti come un non-luogo, uno spazio morto, da noi invece saranno un posto vivo dove si faranno lavori di restauro, ma anche studio e ricerca. E ci piacerebbe renderne accessibile una parte con visite guidate. Saremo sempre un work in progress», ha commentato il direttore Viliani in conferenza stampa. Proprio il 26 ottobre scorso sono stati inaugurati i nuovi spazi del Museo Preistorico Etnografico Luigi Pigorini, che un tempo aveva uno scopo puramente didattico, con la mostra Preistoria? Storie dall’Antropocene che presenta al pubblico più di 150 mila reperti, tra cui il cranio neanderthaliano Guattari I, i resti del villaggio neolitico de La Marmotta e le piroghe trovate sul fondo del lago di Bracciano.

Animali, Vegetali, Rocce e Minerali: le Collezioni ISPRA > Verso un museo multispecie, installation view, Museo delle Civiltà, Roma, 2022. Photo Giorgio Benni

Il nuovo grande polo culturale si struttura così in due palazzi uno di fronte all’altro, a Piazza Marconi, all’Eur: il Palazzo delle Scienze che contiene appunto il “Pigorini”, il Museo di Arte Orientale “Giuseppe Tucci”, l’ex Museo Africano già Museo Coloniale, le collezioni di paleontologia e mineralogia dell’ISPRA e il Museo dell’Alto Medioevo; di fronte, invece, il Museo delle arti e tradizioni popolari. Le collezioni ISPRA sono costituite da oltre 150.000 fossili animali e vegetali, campioni di rocce e minerali, rilievi geologici, strumentazioni scientifiche, busti, ritratti, cimeli e documentazioni che formavano le Collezioni Paleontologiche, Lito-Mineralogiche e Storiche del Servizio Geologico d’Italia. Con oltre 2 milioni di reperti e documenti, e nonostante gli ottantamila metri quadrati a disposizione, il Museo delle Civiltà però non può essere tutto visitabile: ci sarà gioco forza una rotazione, anche per mantenere al meglio i reperti più preziosi e delicati. Come per le collezioni preistoriche, il Museo propone un’interpretazione di queste collezioni come premessa di un museo antropologico multi-specie, ovvero che documenta le forme di coesistenza fra le specie animali, minerali e vegetali e trae da esse sollecitazioni che contribuiscono a reimpostare il nostro rapporto con l’ecosistema in cui anche noi, come esseri umani, conviviamo con le altre specie. 

Animali, Vegetali, Rocce e Minerali: le Collezioni ISPRA > Verso un museo multispecie, installation view, Museo delle Civiltà, Roma, 2022. Photo Giorgio Benni

Intrecciando scienza, scienze umane e sociali, arte e pensiero speculativo, il Salone delle Scienze si riconfigura come ambiente fertile e vitale in cui prefigurare le infinite potenzialità derivanti dall’alleanza tra tutte le forme del vivente e la genesi di forme di conoscenza ibride e interdisciplinari. Nel percorso di visita entrano inoltre in dialogo con le collezioni ISPRA gli interventi di tre artiste contemporanee: le opere di Adriana Bustos, Marzia Migliora e Otonong Nkanga mettono in azione l’allestimento attraverso le prospettive fornite da dialoghi immaginifici tra differenti specie, suggerendo la possibilità di nuove esperienze degli oggetti esposti e connettendo le loro storie alle attuali emergenze climatiche e geologiche.

Animali, Vegetali, Rocce e Minerali: le Collezioni ISPRA > Verso un museo multispecie, installation view, Museo delle Civiltà, Roma, 2022. Photo Giorgio Benni

Grazie al supporto del Settore VI del Ministero della Cultura, la serata inaugurale prevede la presentazione delle performance di Marzia Migliora e del coreografo Boris Charmatz, entrambe  a cura di Matteo Lucchetti. Migliora presenta Partitura multispecie andante –commissionata e prodotta dal Museo delle Civiltà e realizzata in collaborazione con lo storico studio romano di rumoristi per il cinema Marinelli – immaginando una vera e propria colonna sonora per le collezioni ISPRA: paesaggi sonori prodotti dall’essere umano che imitano i suoni di un bosco e del mare, nel tentativo di riportare in vita con il suono i milioni di vite celate nei fossili, nelle rocce e nei minerali. Il coreografo Charmatz porta, invece, 20 danzatori per il XX secolo, una nuova versione di 20 Dancers for the XX Century riconfigurata appositamente per il contesto della presentazione delle collezioni ISPRA e delle sale del Museo delle Civiltà.
Alle 20.00 presso il Palazzo delle Arti e Tradizioni Popolari, Salone delle Colonne, sarà il turno del party con djset a cura di NERO, Suth, appuntamento musicale che attraversa gli stereotipi legati alle dinamiche e ai rapporti tra culture e contaminazioni nel Mediterraneo. Ospiti della serata, organizzata da NERO in collaborazione con Reyetto Tapes, i musicisti Basel Naouri & Ibrahim Owais e Fukinsei rivolgono lo sguardo a Sud, partendo dalla constatazione di quanto Roma sia poi di fatto una città porta del meridione. Rivendicando questa essenza e operando da un punto geografico idealmente mediterraneo e meridionale, gli artisti tracciano le rotte del nuovo Suono Meridiano, tra clubbing, sperimentazione elettronica e i ritmi di un continente immaginario fuori dallo spazio e dal tempo.

*Il progetto è il risultato della collaborazione tra la Direzione Generale Musei del Ministero della Cultura, attraverso il Museo delle Civiltà, e l’ISPRA-Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale / Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente, con il sostegno di ALES-Arte Lavoro e Servizi spa.