Eur, il Museo delle Civiltà si rinnova, trasformandosi in spazio di ricerca e riflessione

Nel contesto più generale del Grande Progetto Museo delle Civiltà, il Museo, diretto da Andrea Viliani, mette in discussione la sua storia

Il 19 luglio il Museo delle Civiltà ha presentato il nuovo programma delle attività 2022, un progetto che prevede il riallestimento progressivo di alcune collezioni, oltre all’avvio di progetti di ricerca di lungo termine, seminari, workshop, nuove produzioni e collaborazioni con istituzioni partner nazionali e internazionali.

Alla conferenza stampa sono intervenuti Massimo Osanna, Direttore Generale dei Musei, Ministero della Cultura, Andrea Viliani, Direttore del Museo delle Civiltà, Stefano Laporta, Presidente ISPRA, Maria Siclari, Direttore Generale ISPRA, insieme a Maria Thereza Alves, artista, Wissal Houbabi, artista, con Kwanza Musi Dos Santos, co-fondatrice QuestèRoma, Lucrezia Cippitelli, curatrice, Johanne Affricot, curatrice e fondatrice, creative/artistic director SPAZIO GRIOT, Adelita Husni-Bey, artista, introdotte da Matteo Lucchetti, curatore per le arti e culture contemporanee, Museo delle Civiltà.

Lo storico dell’arte Andrea Viliani ha preso servizio solo pochi mesi fa come direttore del Museo delle Civiltà  che a Roma raccoglie le collezioni de del Museo preistorico etnografico Luigi Pigorini; museo delle Arti e tradizioni popolari Lamberto Loria; museo dell’Alto medioevo Alessandra Vaccaro; museo d’arte Orientale Giuseppe Tucci; museo italo africano Ilaria Alpi (ex museo coloniale).

L’appuntamento per la presentazione al pubblico del riallestimento del museo è fissato al 26 ottobre 2022. Le modifiche sono piccoli interventi volti a trasformare il museo in uno spazio di ricerca e riflessione, aperto al dibattito e al confronto dei cittadini e dei visitatori. Il Museo delle Civiltà, insomma, ha avviato un processo di progressiva e radicale revisione che metterà in discussione, provando a riscriverle, la sua storia, la sua ideologia istituzionale e le sue metodologie di ricerca e pedagogiche.

La straordinaria articolazione e stratificazione delle opere e dei documenti che il museo conserva – dalla preistoria alla paleontologia, dalle arti e culture extraeuropee alle testimonianze della storia coloniale italiana, fino alle arti e tradizioni popolari italiane – è basata sulla coesistenza fra differenti origini, che hanno però un ricorrente fondamento ideologico nella cultura positivista, classificatoria, eurocentrica e coloniale del XIX e XX secolo. L’urgenza posta dalla tipologia delle sue collezioni, e la necessità di affrontare un rinnovamento dei suoi statuti, sono le ragioni principali che richiedono al Museo delle Civiltà di assumersi e attuare, oggi, una riflessione sistemica sulle sue identità e sulle sue funzioni, interrogandosi se e come possa operare un museo antropologico contemporaneo. 

Il programma 2022 e del prossimo quadriennio sarà dedicato all’avvio di questa riflessione, volta a ripensare e riattivare il museo come spazio-tempo discorsivo, critico e autocritico: basandosi su progetti di ricerca di lungo periodo, il programma riguarderà principalmente il ripensamento e riallestimento delle collezioni e degli archivi museali e la ridefinizione dei criteri di studio, catalogazione, esposizione e condivisione del sapere che il museo esprime.

Nel contesto più generale del “Grande Progetto Museo delle Civiltà” sostenuto dal Ministero della Cultura, il Museo delle Civiltà darà avvio a numerosi cantieri, non solo allestitivi ma anche metodologici, che porteranno gradualmente alla riapertura di tutte le sezioni del museo – molte delle quali non ancora pienamente operative o chiuse da decenni – ma anche alla contestuale e compartecipata discussione sull’opportunità di una loro riapertura, almeno secondo gli usuali formati museali.

info: museocivilta.cultura.gov.it