Marzia Migliora in mostra alla Galleria Lia Rumma di Napoli rende visibile e percepibile agli altri sensi la mancanza e quindi la fame d’aria che caratterizza il lato oscuro del tempo che viviamo. Fame d’aria è proprio il titolo e il tema portante di tutta la mostra la quale indaga vita, morte e soprattutto il passaggio veloce ma essenziale che c’è tra queste due condizioni. Una fame d’aria che ci spinge, nei momenti in cui ci ritroviamo a tu per tu con la morte o in situazioni mortifere, a impiegare le nostre forze per conquistare quel minimo d’aria essenziale a sopravvivere.
È infatti con le sue opere che l’artista indaga questi momenti, rappresentando la vita, la morte e tutto ciò di cui sono fatti tutti gli esseri viventi. Lek è la scultura cinetica che apre la mostra e che rimanda in biologia a una naturale forma di corteggiamento messa in atto dai maschi di alcune specie che ricorrono a più accoppiamenti durante la stagione produttiva. È di notevole importanza il passaggio concettuale da questo tipo di fame anche giocosa, dato lo stesso significato della parola svedese “Lek” – “gioco”, a una fame più essenziale che è quella dei pesci i quali con le branchie estraggono ossigeno dall’acqua per respirare. L’artista riproduce un sistema in cui il respiro dei pesci, inascoltabile all’orecchio umano, è visibile attraverso il movimento della scultura.
La mostra si articola tra movimento e opere cinetiche come accade anche per l’opera Danza per capote de brega, la quale esprime la tensione che si crea tra toro e torero attraverso il movimento della mantella di quest’ultimo, fino ad arrivare a sculture come H2O – O2 che mettono in collegamento tra loro i regni animali rendendo erroneamente la natura la minaccia contro cui gli esseri umani combattono. I concetti quindi si ampliano a ragionamenti ancora più essenziali del respiro come il suono, l’errore, la visione messi in atto nell’opera più complessa dell’artista Run Fast and Bite hard (entre le chien et loup) in cui visioni e suoni ci riportano con la mente a un bosco e quindi a una dimensione più essenziale.
Una mostra intensa, collegata inevitabilmente anche alla fame d’aria a cui il Covid ci ha costretto e in cui chi visita mette al centro il proprio corpo e i propri sensi per comprendere che siamo l’insieme di quel gioco e di quella fame d’aria che Marzia Migliora riesce magistralmente a riprodurre.
Marzia Migliora, Fame d’aria
Galleria Lia Rumma – via V. Gaetani, 12, Napoli
info: www.liarumma.it