“Eternal Struggle of my desire” al Museo Nazionale Romano. Dialogo tra intelligenza artificiale e archeologia urbana

Crypta Balbi ospita le opere inedite di Numero Cromatico, rappresentando il legame tra storia e tecnica, fino alla tecnologia contemporanea

Numero Cromatico, Eternal struggle of my desire, arazzi, 150×440 cm (4 moduli da 110×150 cm), 2022. Photo Numero Cromatico

Intelligenza Artificiale e Archeologia Urbana sono due termini che difficilmente vengono immaginati connessi. Lo ha fatto invece il Museo Nazionale Romano, insieme a Spazio Taverna e al collettivo artistico Numero Cromatico: venerdì 11 novembre il Museo ha aperto al pubblico, presso la sua sede Crypta Balbi, con il progetto Eternal struggle of my desire, ideato dal collettivo romano e curato nella scenografica sede da Marco Bassan e Ludovico Pratesi.
La mostra fa parte del progetto Genius Loci, ideato da Spazio Taverna, una serie di attività curatoriali per riattivare l’energia dei luoghi antichi attraverso il potere simbolico dell’arte contemporanea.
La mostra si articola in un percorso diffuso, che lo spettatore intraprende immergendosi nelle profondità della Crypta e avventurandosi sulle balaustre metalliche che lasciano esplorare l’ambiente. La Crypta si rivela così in tutti i suoi tempi e le opere create da Numero Cromatico vi si dispongono risvegliando le storie stratigrafiche dell’iconico sito di archeologia urbana della Capitale. Il collettivo presenta in questo scenario opere inedite della serie Arazzi (2021- ongoing), che vengono disposte ad-hoc per la morfologia del sito e invitano alla ricerca, ad aguzzare l’occhio per poterle trovarle tutte. E non è una stranezza: il collettivo lavora ormai da undici anni dai meccanismi della percezione umana in relazione all’opera d’arte, alla progettazione di ambienti e percorsi multisensoriali, anche attraverso l’uso di materiali naturali e intelligenze artificiali per la costruzione di dispositivi ambigui e attivanti per l’osservatore. Ed è proprio l’intelligenza artificiale “I.L.Y.”, istruita da Numero Cromatico a formulare poesia d’amore, che compone le tele tattili disseminate per la Crypta. Il dialogo con lo spazio è sotteso e non evidente, bisogna cercare più a fondo per scoprire i segreti dello spazio e come essi si possano articolare con le tele. La superficie delle opere, composta dalla lana che accoglie il testo, segna una continuità storica con un’antica fullonica romana, dove si tingeva la lana, ovvero uno dei tanti esercizi artigianali che prenderanno posto nella Crypta. 

Numero Cromatico, A small gem of poetry, arazzi, 110×150 cm, 2022. Photo Numero Cromatico

Tra i pochi edifici rimasti intatti nel passaggio tra l’Impero Romano e l’epoca medievale, la Crypta ha assistito a evoluzioni e involuzioni delle tecniche, che vengono testimoniate dalle attività manufatturiere risalenti all’XI secolo. Numero Cromatico vuole riprendere questa tradizione artigianale e quasi farne parte, aggiungendo allo sviluppo delle tecniche anche l’avvento della tecnologia. La scelta di utilizzare poesie d’amore, oltre a collegarsi alle altre opere della serie Arazzi, dialoga con un’altra fase storica del luogo ovvero lo stanziamento della Confraternita delle vergini miserabili di Santa Caterina dei Funari. Fondata nel 1543, occupava parte dell’attuale sito e ospitava il Convento delle monache e il Conservatorio delle “zitelle”, donne alle quali venivano insegnate alcune attività manuali, tra le quali il ricamo e il cucito, per trasformarle in “donne oneste e timorate di Dio”. I testi selezionati dall’intelligenza artificiale si ricollegano al concetto di amore negato, dando nuovamente voce al destino dell’anelito di quelle donne, come il ricordo di un’essenza passata che troviamo in A drop of rain (2022).

Numero Cromatico, A drop of rain, arazzi, 110×150 cm, 2022. Photo Numero Cromatico

L’intervento di Numero Cromatico nel sito ambisce a creare un luogo multisensoriale ed evocativo, in cui lo spettatore può percepire il tempo anche nelle sue applicazioni più presenti. Le percezioni del pubblico, grandi ispiratrici del lavoro di Numero Cromatico, saranno analizzate anche grazie a un esperimento di neuroestetica che il collettivo porterà avanti per tutta la durata della mostra insieme a Brainsigns, azienda spin-off dell’Università Sapienza di Roma.
Il 7 dicembre è prevista, inoltre, la presentazione ufficiale del catalogo della mostra e un intervento critico degli autori.

Numero Cromatico. Eternal struggle of my desire
a cura di Spazio Taverna (Marco Bassan e Ludovico Pratesi)
fino all’11 dicembre
Museo Nazionale Romano – Crypta Balbi
via delle Botteghe Oscure, 31, Roma
info: museonazionaleromano.beniculturali.it