1991, graphic novel di formazione per imparare a perdonarci

Armin Barducci, disegnatore, storyteller, insegnante ed educatore, scrive e disegna il suo primo graphic novel autobiografico

Un volume a fumetti che «nasce dall’urgenza di voler dare fine ad una rielaborazione personale durata oltre vent’anni. Dopo aver scritto e disegnato storie urbane ed altre ambientate nel fantastico, volevo sottolineare con decisione una mia ferrea regola: “Mai raccontare di cose che non sai”. Cosa c’è di più vero, e di più falso, che il racconto autobiografico?». Parole di Armin Barducci, disegnatore, storyteller, insegnante e educatore, che scrive e disegna il suo primo graphic novel autobiografico – «solo alcuni nomi sono cambiati, altri invece no», puntualizza – dal titolo 1991 (brossurato, Eris edizioni, 128 pagine, 16 euro). 

Un racconto ambientato in piena estate. All’apparenza una come le altre, trascorse in compagnia degli amici di sempre e di quelli nuovi. L’estate di un ragazzino in vacanza con i genitori, forse per l’ultimo anno, in grado però di lasciare segni indelebili che definiscono chi e come si diventerà, da “grandi”. Ma in questa narrazione c’è anche una figura assai ingombrante, la morte, che veste i panni (ancora più oscuri) del suicidio. Ed esplode in faccia senza che nessuno – a maggior ragione se si ha 15 anni – possa reagire, cancellando con un colpo di spugna spensieratezza e condivisione. Una risposta possibile è quella di sentire la necessità, da adulti, di mettere al centro quell’esperienza per farla diventare una storia, narrandola in prima persona. Così come è avvenuta. 
Barducci spiega la gestazione di 1991: «Partiamo dagli ambienti. Racconto di due/tre luoghi del nord Italia, Il lago di Garda, Verona, Bolzano e in minima parte Bologna. Ripercorrere i luoghi della propria infanzia è stato bello. Sono tornato fisicamente sui posti – anche se ora sono radicalmente cambiati – e ho vissuto le stesse sensazioni. Facendo un notevole sforzo per ricostruire il più fedele possibile luoghi e particolari che non esistono più». E per quanto concerne l’aspetto emotivo? «È stata una bella botta – replica l’autore –, mi sono dovuto fermare molte volte in fase di scrittura. Spesso la storia rischiava di diventare troppo personale, quindi ho cercato di mantenere immutato il mio ritmo di narrazione e trattare in parte il graphic novel come se fosse una fiction. Costruendo una struttura adatta alla lettura, lasciando che le emozioni si posino su di essa e prendano il lettore per mano per portarlo fuori dalla sua confort zone». 

Per la prima volta nella sua carriera di fumettista, Barducci – classe 1976, è nato a Bolzano dove tutt’ora vive e lavora – affronta una narrazione autobiografica. Innamorato delle storie di finzione, l’autore si mette a nudo per narrare (in bicromia) il primo grande trauma che ha vissuto nella sua vita, mostrando come gli eventi trascorsi definiscono chi diveniamo, le nostre angosce, il nostro carattere, la modalità con cui affrontiamo i rapporti interpersonali. Tutt’altro che casuale, va da sé, la scelta del colore utilizzato per questo lavoro. «Per quanto io sia una persona che predilige le tonalità calde – ammette –, stavolta ho optato per un colore che doveva sembrare il più tranquillo e rassicurante possibile. Il lettore si sente a casa, e lo è per la prima metà del libro. Poi la storia tradisce le sue aspettative (senza esagerare però) e lo fa proprio con la complicità del colore». Quindi chiediamo a Barducci se 1991 contiene dei rimandi al graphic novel Misantromorfina, che l’autore ha pubblicato nel 2014 (sempre con Eris edizioni; un racconto violento e surreale di un gruppo di amici impossibilitato a vivere senza danneggiarsi a vicenda. «Sinceramente non ci sono dei rimandi diretti – replica – certo il tema dell’amicizia c’è, ma in Misantromorfina è disfunzionale e conduce i protagonisti a volersi del male mediante piccole e quotidiane cattiverie. In 1991, invece, l’amicizia è quella più genuina. Legata all’adolescenza, alla spensieratezza, all’estate, all’innocenza, alle risate.

Info: www.erisedizioni.org

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