The European Pavillon. Spazi di riflessione sull’Europa

Come, attraverso la metafora del padiglione, possiamo ripensare l’Europa? Che aspetto ha un padiglione europeo e che significato può avere?

“Che aspetto ha un padiglione europeo e che significato può avere? Come, attraverso la metafora del padiglione, è possibile ripensare l’Europa? E quale può essere il contributo dato dall’arte e dalla cultura?”

Il termine “padiglione” fa riferimento alla parte visibile del nostro orecchio: quella che permette l’ascolto. Se immaginiamo l’Europa e il nostro futuro comune, non è possibile non tenere conto dell’enorme diversità di lingue e voci che compongono il continente, soprattutto quelle – troppe – messe a tacere o emarginate. The European Pavilion è un programma ideato dalla European Cultural Foundation per offrire spazi di sperimentazione e riflessione sull’Europa. Ogni due anni, la Fondazione sostiene in tutta Europa diverse organizzazioni culturali affinché possano nascere nuovi programmi artistici ma anche comitati che offrano nuove prospettive sull’Europa immaginando un futuro in comune. Tutti i progetti nati da queste sinergie vengono presentati con un grande evento artistico, che quest’anno si svolge a Roma, dal 17 al 19 novembre, in sei diverse sedi: Bibliotheca Hertziana – Max Planck Institute for Art History, Goethe-Institut, Accademia Tedesca di Roma Villa Massimo, Villa Médicis Académie de France à Rome, Istituto Svizzero e Museo delle Civiltà.

In questo contesto, la città di Roma – caratterizzata da numerosi istituti di cultura, nati come accademie nazionali per consentire agli artisti di avvicinarsi al passato classico e che al tempo stesso hanno accompagnato la costruzione delle nazioni europee – diventa lo scenario adatto a discutere e immaginare forme transnazionali di appartenenza collettiva, con un programma co-curato dalla program manager di ECF Lore Gablier e dalla curatrice ucraina Lesia Kulchynska, in stretta collaborazione con tutte le organizzazioni partecipanti: Ambasada Kultury (Berlino-Vilnius), ARNA (Svezia), Brunnenpassage (Vienna), EUPavilion (Roma-Zurigo), Fondazione Studio Rizoma (Palermo-Roma), Iniva (Londra), L’Internationale (Madrid, Varsavia, Barcellona, Lubiana, Eindhoven), OGR (Torino), State of Concept (Atene), Studio Wild (Amsterdam).

Per tre giorni, artist*, pensator* e ricercator* provenienti da tutto il continente si incontrano in un ricco programma che prevede tavole rotonde, conferenze, workshop, performance musicali, un ambiente di realtà virtuale, installazioni scultoree e multimediali.
Proprio la giornata di apertura del programma sarà dedicata all’analisi di modelli culturali e modalità di coesistenza necessari per affrontare il presente e il futuro dell’Europa come spazio condiviso, aprendo una riflessione sul ruolo che l’European Pavilion può avere nella ricerca di tali modelli, traendo ispirazione da iniziative collettive e individuali impegnate negli sforzi di superamento della colonialità e nella lotta contro ogni forma di politica di sfruttamento e discriminazione.

«In quest’epoca di incertezza costante e di ricatto nucleare – ha dichiarato la co-curatrice Lesia Kulchynska – spero che il padiglione possa rappresentare uno spazio in cui possiamo ancora riunirci e osare tanto da poter sognare il futuro, per immaginarlo migliore e affrontare insieme ogni minaccia. In tempi in cui dipendiamo più che mai gli uni dagli altri, sogniamo un futuro di uguaglianza a prescindere delle frontiere, un futuro che sia accogliente per tutti coloro che sono disposti a prendersene cura con amore».

Il programma completo: culturalfoundation.eu

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