L’ora che fugge, a Varese un’esposizione in sei movimenti per ragionare sulla caducità del tempo

Il tema del tempo, esplorato da filosofi, artisti e letterati viene affrontato dalla creatività contemporanea attraverso lo sguardo di sei artisti, guidati dal curatore Davide dal Sasso

Non si può propriamente dire che i tempi siano tre: passato, presente, futuro. Sarebbe più proprio dire: il presente del passato, il presente del presente, il presente del futuro. Essi sono tutti e tre nell’anima. Il presente del passato è la memoria. Il presente del presente è la visione. Il presente del futuro è l’attesa.

Sant’Agostino, Confessioni

Il tema del tempo è sempre stato oggetto di indagine in ogni disciplina, la sua inafferabilità ancora oggi rimane una delle questioni più aperte proprio per la componente irrazionale in grado di suscitare nell’animo umani tanta curiosità quanto timore. Nessun individuo sfugge al tocco del tempo, un inesorabile scorrere che però è connotato da una sempre differente percezione: come spiega Sant’agostino infatti il tempo è soggetto alla variabilità dello spirito, quindi costantemente soggetto al cambiamento, poiché legato alla coscienza umana.

Nuovo stimolo di interpretazione sul tema arriva dal curatore Davide dal Sasso, che organizza nello spazio di Varese Riss(e) una nuova esposizione in cui il tempo è protagonista delle ricerche di sei artisti chiamati a dare la propria interpretazione del tema nella nuova esposizione L’ora che fugge, in apertura l’8 maggio 2022.

A prendere parte a questa iniziativa sono gli artisti Gianluca Brando, Linda Carrara, Nicolò Colciago, Stefano Comensoli, Paolo Inverni, Nuvola Ravera e Fabio Roncato. L’ora che fugge non è una mostra collettiva ma una esposizione in più movimenti. Ciascuno corrisponde a una mostra personale ideata per essere una parte dell’intero progetto espositivo. Ogni movimento presenta la prospettiva poetica di un artista articolando l’intera esposizione nel tempo, dalla prima all’ultima personale. 

Il primo movimento che dà l’avvio a questa nuova serie di esperienze è affidato a Gianluca Brando, finalista del Talent Prize 2021. Originatosi in alcuni dettagli di una immagine che appartiene alla sua biografia, il suo progetto prende forma nello spazio di Riss(e) proponendo una riflessione sul rapporto tra storia identità e presenza. Il presupposto della sua installazione è ritornare sugli stessi elementi attraverso un sistema di proiezioni per accedere a lunghe catene di esistenze. 

Info: https://risseart.jimdofree.com

L’ora che fugge, a cura di Davide dal Sasso
8 maggio 2022 – 6 agosto 2022 
Riss(e), viale San Pedrino 4, Varese