Allo specchio, un titolo evocativo quello scelto per la nuova iniziativa promossa da Coop Culture che porta a conclusione un progetto della durata di due anni e mezzo, in cui Europa e Africa hanno avuto l’occasione di trovare nuovi punti di contatto e occasioni di contaminazione reciproca tra i due continenti. ArtXchange, a cura di CISP (Comitato internazionale per lo sviluppo dei popoli) in collaborazione con CoopCulture, nasce infatti nel 2019 con l’obiettivo di sostenere i giovani artisti e le organizzazioni comunitarie, promuovendo il rafforzamento delle capacità e lo scambio, nei paesi dell’Africa Orientale.
Nella cornice di Palazzo Merulana ha luogo il coronamento di questo percorso con il lancio della nuova serie di eventi in cui sono previsti incontri e performance che si svolgeranno, negli stessi spazi dove sono oggi custoditi i capolavori provenienti dalla collezione dei coniugi Elena e Claudio Cerasi, giovedì 5, venerdì 6 e domenica 8 maggio 2022.
«iI progetto ci vede coinvolti con la Cisp e fa parte di un cammino intrapreso perché siamo certi che la cooperazione possa raccontare al mondo come è possibile recuperare e rigenerare il patrimonio culturale. – Spiega Giovanna Barni, Presidente di Coop Culture – Palazzo Merulana ne è un valido esempio, una volta recuperato dal degrado ha preso nuova vita. Questo luogo svolge oggi un importante attività non solo culturale ma anche sociale, dando nuova linfa vitale all’intero quartiere in cui è inserito». Palazzo Merulana nasce infatti dalla sinergia di forze e comunione di intenti tra la Fondazione Elena e Claudio Cerasi e CoopCulture che recupera dallo stato di abbandono in cui versava fino al 2014, l’ex-Ufficio di Igiene di Via Merulana 121.
La serie di eventi in programma per le tre giornate coinvolgono 20 artisti e artiste, tutti tra i 20 e i 35 anni, provenienti da Kenya, Somalia, Italia, Svezia, Spagna e Turchia. «Negli anni il tema “cultura e sviluppo” è diventato sempre più importante e in questa logica si colloca il progetto artXchange. La frase “La promozione della cultura non è un lusso” è uno slogan, non sono solito usarli, ma nel nostro caso è qualcosa di concreto. – Afferma Alessandro De Luca, Direttore Cisp – Le nostre iniziative in moltissimi paesi dimostrano quanto sia possibile dare un senso alla cultura come strumento di sviluppo economico, dialogo e coesione sociale. Il progetto è focalizzato sui giovani e questo è fondamentale per dare nuovi impulsi all’intera comunità».
Nel concreto l’attività svolta in Africa ha aperto nuove possibilità per le comunità del posto che hanno avuto, grazie a artXchange, la possibilità di confrontarsi con realtà all’avanguardia nella valorizzazione del settore culturale e del patrimonio artistico. Come spiega Chiara Camozzi, Consulente tecnico settore cultura di Cisp: «Lavoriamo con partner internazionali perché ci concentriamo proprio sullo scambio delle esperienze. Il nostro obiettivo è migliorare l’empowerment dei giovani artisti e delle organizzazioni che operano nel settore cultura, sviluppando nuove competenze tecniche. Durante questi due anni abbiamo organizzato corsi di formazione, messo a disposizione borse di studio, promosso l’avanzamento di policies che possano dare nuovo respiro alla scena artistica, supportato partenariati, organizzato award per la valorizzazione dei talenti, aperto residenze d’artista capaci di attivare conversazioni e scambi per la produzione condivisa di opere e installazioni artistiche».
I partecipanti vengono invitati ad utilizzare un approccio sperimentale, mettendo insieme diverse metodologie e discipline, come il Body Mapping, la Danza, lo Storytelling, la Poesia, la Musica, la Fotografia, il Video e la Digital Art. La programmazione si conclude l’8 maggio con una giornata dedicata ai risultati sviluppati durante il progetto Artxchange. I giovani artisti sono stati inoltre invitati a dialogare con un’eccellenza contemporanea in campo artistico, Michelangelo Pistoletto, alla cui pratica e filosofia è ispirato Into the Mirror, risposta artistica all’installazione Terzo Paradiso. L’esposizione racconta l’esperienza di residenza vissuta dagli artisti nel quartiere romano dell’Esquilino, area della capitale da sempre riconosciuta tra le più effervescenti e variegate dal punto di vista della multiculturalità. La mostra include anche alcune opere dell’installazione performativa Look Me in the I, originariamente creata a Nairobi durante una residenza di 3 settimane nel 2022, sempre nell’ambito del progetto ArtXChange.