Il Vaticano cede al metaverso e annuncia il lancio della sua prima NFT gallery

Lo stato della chiesa è oggi proprietario di uno dei più prestigiosi patrimoni culturali del mondo e per la prima volta si avvicina al metaverso per valorizzarlo

L’immenso patrimonio culturale e artistico dello Stato della Chiesa è ancora oggi uno tra i più preziosi, quasi inestimabili, tesori della storia. I capolavori di ogni epoca che oggi compongono la collezione del Vaticano non sono però ancora a totale disposizione del pubblico.

Questo scenario potrebbe presto cambiare: è infatti in cantiere una collaborazione tra Sensorium, una società di VR, e Humanity 2.0, una no-profit legata al Vaticano, come può essere inteso osservando il suo sito web, che prevede la realizzazione della prima galleria digitale, realizzata tramite No

Humanity 2.0 è presieduta da padre Philip Larrey, una presenza unica nella Santa Sede. Padre Larrey è la cattedra di Logica ed Epistemologia alla Pontificia Università Lateranense in Vaticano, il decano del dipartimento di filosofia, e l’autore di un paio di libri sugli effetti della tecnologia sulla società moderna e sulle implicazioni filosofiche dell’intelligenza artificiale.«Non vediamo l’ora di lavorare con Sensorium per esplorare modi per democratizzare l’arte, rendendola più ampiamente disponibile alle persone di tutto il mondo, indipendentemente dalle loro limitazioni socio-economiche e geografiche» afferma padre Philip Larrey

Il Vaticano è un deposito di alcune delle più belle opere d’arte del mondo. I Musei Vaticani, fondati nel XVI secolo, custodiscono circa 800 opere. Non è ancora chiaro quali saranno i pezzi trasformati in NFT ma è certo che quella di prendere in considerazione le nuove potenzialità dell’universo digitale rappresentano uno slancio in avanti per una delle più antiche e tradizionaliste istituzioni religiose del mondo.

vaticano