Pop Air, la nuova mostra del Balloon Museum al Parco della Villette di Parigi

Dopo l’esperienza romana al Prati Bus District, il Balloon Museum vola nella capitale francese con un’inedita mostra sotto il segno della leggerezza

Una mostra dedicata all’inflatable art (arte gonfiabile) ravviva il parco della Villette di Parigi. Dopo il grande successo di Let’s Fly, la mostra del Balloon Museum negli spazi del Prati Bus District a Roma, Lux arriva nella capitale francese con Pop Air, attirando un pubblico di tutte le età. Un’esperienza artistica, più che una semplice mostra, in cui il coinvolgimento del pubblico e la dimensione ludica e di intrattenimento occupano uno spazio centrale. Gli spettatori sono invitati a interagire con le opere creando un’atmosfera dinamica e stimolante, in continuo cambiamento, seguita da un team che ha a cuore i suoi visitatori, e li accompagna tra le diverse sale. 

L’evento riunisce i più grandi esponenti dell’arte gonfiabile, provenienti da ogni parte del mondo. Tra le più interessati, segnaliamo Never Ending Story, realizzata dal collettivo italianoMotorefisico, opera in cui 100 sfere colorate, sospese in una sala con le pareti ricoperte di specchi, danno agli spettatori la sensazione dell’infinito e li trasportano in un ambiente assolutamente unico; Battle of Cannaedello scultore canadese Max Streicher, che rappresenta un toro e due cavalli sospesi, figure attraverso le quali l’artista ci riconduce a scene topiche di rappresentazioni storiche della guerra (forte è il richiamo evocativo a Guernica di Paolo Picasso) anche attraverso la suggestione provocata dal contrasto tra la mole degli animali e la leggerezza dell’aria; infine Cupid’s Koi Garden, che apre le porte a questo viaggio nell’arte gonfiabile, una fontana alta sei metri, dai colori vivaci e coinvolgenti, creata dallo studio australiano ENESS, rinomato per le sue installazioni in tutto il mondo.

Durante la visita, abbiamo avuto modo di fare qualche domanda a Roberto Fantauzzi, amministratore delegato di Lux, che ci ha accompagnato in questo fantastico viaggio. 

Sono emerse diverse questioni: innanzitutto, il coinvolgimento dell’aspetto sostenibile della mostra, che, per quanto possibile, cerca di evitare gli sprechi, sia impiegando palloncini in lattice (prodotti dalla GEMAR), assolutamente biodegradabili, sia riutilizzando di mostra in mostra le opere realizzate in plastica, così da evitare che diventino rifiuti. Questo aspetto non è da sottovalutare, anche per vivere a cuore più leggero l’esperienza che il Balloon Museum ci offre.  In secondo luogo, la spiccata internazionalità di questo progetto, che vede le sue prossime tappe a Basilea, Milano e Singapore: un evento di grande successo, emblema di un’era digitale in cui la bellezza delle opere ha reso iconico il Balloon Museum, che è ormai un trend su Instagram. Pop Air è certamente un’esperienza a cui dare una chance, un modo sentirsi sospesi dal tempo e liberi di tornare bambini.