Un corpo smembrato, l’intervista agli autori Luigi Filippelli e Samuele Canestrari

Scrittore e disegnatore raccontano la lunga gestazione del nuovo graphic novel "Un corpo smembrato" tra sogni, arte e quotidianità

«I fratelli D’Innocenzo non rientrano nei nostri riferimenti né abbiamo mai pensato a un collegamento fra il nostro libro e il loro lavoro. Pensiamo però che una storia come questa, più suggestiva che didascalica, possa venir letta e interpretata in modi diversi, in base al bagaglio culturale di ogni lettore. Quindi, se suggerisce un collegamento di questo tipo, non vediamo perché non potrebbe declinarsi in un film». Comincia così la nostra chiacchierata con Luigi Filippelli e Samuele Canestrari, che hanno – rispettivamente – scritto e illustrato il graphic novel Un corpo smembrato (Eris edizioni, brossurato con sovracoperta, 152 pagine, 16 euro). 

Un’opera poetica in bianco e nero, intima e toccante, ambientata in un piccolo paese della provincia dove Marina culla il sogno di trasferirsi nella grande città. La ragazza intende studiare scultura e trovare la propria strada, ma il suo desiderio viene all’improvviso interrotto da un evento familiare che la obbliga a rientrare nel centro d’origine. Qui Marina tornerà a rapportarsi ad una realtà assai diversa da quella nella quale immaginava di costruire il suo domani. Ciò nonostante insiste e tra un turno e l’altro al supermercato, lavora senza risparmiarsi nel suo laboratorio di scultura – la vecchia officina del nonno – per concludere la sua opera. Ci riuscirà? 

È una storia “reale”, quella di Marina. Come spiegano gli stessi autori. «Mi interessano le vicende vere. Non sono un amante dell’intrattenimento. Magari qualcuno c’è riuscito ma io non conosco vie d’uscita», le parole di Canestrari. Incalza Filippelli: «Per me e Samuele questa è una storia quotidiana, che racconta di persone e situazioni che potremmo incontrare fuori dalla porta di casa. Se nel racconto esiste una sensazione di soffocamento? Certo che sì, è quanto prova e ci racconta Marina, che è bloccata rispetto al proprio presente e al proprio passato, ma coltiva anche il desiderio di raggiungere, attraverso la sua arte, una sorta di futuro ideale». 

Quindi Filippelli (bresciano, classe 1982, è editore, scrittore e fumettista) puntualizza: «La sequenza che apre Un corpo smembrato è un incubo che ho fatto dopo la fine di una relazione. Tutto nasce da quel sogno che ho trascritto in sceneggiatura. Quella sequenza volevo la disegnasse Samuele, così ho iniziato a pensare a una storia che potesse entrare in contatto con entrambi, che raccontasse una sorta di “noi”». Un graphic novel nel quale i dialoghi lasciano spazio alla materia, che Canestrari – nato a Fano nel 1996, è un artista visivo specializzato in illustrazione e animazione – è stato capace di portare sulla carta con una resa unica. 

Paradossalmente, proprio il suo tratto morbido evoca le atmosfere algide e claustrofobiche in cui la protagonista si muove. La completa assenza di confini netti fa sì che nella narrazione ogni cosa, ciascuna persona si assomigli, sfumando l’una nell’altra. A questo proposito è lo stesso illustratore a precisare: «Il ruolo delle ombre, nel disegno, credo sia il medesimo di quello della luce. Ci permette di modellare un corpo. Disegno in bianco e nero, a grafite, perché mi sento ancora uno studente. Il disegno è studio e palestra. La grafite mi consente di lasciare tutto aperto, posso rimodellare il disegno anche a distanza di mesi. Rappresenta una condizione fondamentale, per me, non chiudere l’atto creativo. Fase che avviene nel solo nel momento in cui si va in stampa. A quel punto è tutto indelebile. Ma fino ad un secondo prima metto in discussione ogni singolo tratto». E ancora: «Non lavoro per tavole. L’unico modo che ho trovato fino a questo momento per disegnare fumetti è quello di lavorare vignetta per vignetta in fogli singoli. Alla fine compongo la pagina attaccando tra loro i disegni». 

Sull’argomento – ma nell’ottica della sceneggiatura – interviene Filippelli: «Ho pensato di inserire diverse vignette nere, un’idea che è piaciuta parecchio a Samuele. Questo ci ha permesso di creare dell’omissioni esplicite nella narrazione, frammentandola ulteriormente, ricollegando così la realtà al mondo dei sogni e rendendo anche la storia un vero e proprio “corpo smembrato”». Quindi lo sceneggiatore ripercorre – a voce alta – la genesi del volume. «Quando abbiamo iniziato c’era una forte urgenza narrativa. Samuele doveva dividersi fra lavoro e attività artistica, cosa che lo limitava. Io stavo affrontando la separazione di cui ho parlato prima. Sono entrambi temi che si ritrovano in Marina e nel graphic novel. Tolto il forte stimolo iniziale, però, il libro ha avuto una gestazione lunga, ogni inquadratura è stata scelta con attenzione, abbiamo modificato l’ordine di sequenze e vignette, i testi sono stati limati più volte. Per vedere il prodotto finito ci sono voluti oltre due anni».

Un corpo smembrato, Luigi Filippelli e Samuele Canestrari
Eris edizioni
Info: www.erisedizioni.org

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