Dal cappio al cimitero, Cattelan presenta l’installazione Lullaby al Monumentale di Milano e dona l’opera al Museo del Novecento

Nuovo appuntamento con l’artista padovano che presenta l’installazione Lullaby, in memoria della strage mafiosa del 1994

Ore 23:34, 27 luglio 1993, Milano. Le immagini degli omicidi di Falcone e Borsellino sono ben ferme negli occhi degli italiani che sono costretti ad accogliere la notizia di un’altra terribile strage, lontano dalla Sicilia questa volta, dall’altro capo dello stivale. In via Palestro, nell’avanzatissimo capoluogo lombardo, la vita di cinque uomini viene spezzata quella notte da un’autobomba, a due passi della Galleria d’arte Moderna e il PAC. Muoiono i vigili del fuoco Carlo La Catena, Sergio Pasotto e Stefano Picerno, l’agente di polizia municipale Alessandro Ferrari e Moussafir Drissalle, un senzatetto che cercava riparo proprio sotto le mura del padiglione d’arte contemporanea, spazzate via dalla violenza dell’esplosione. È a questo ricordo che fa riferimento Maurizio Cattelan, nel 1994, quando concepisce la sua ninna nanna, lullaby che dal 30 marzo 2022 rimane installata all’interno del cimitero Monumentale di Milano, nella sala del tempio crematorio.

L’opera è rimasta di proprietà dell’artista padovano fino a oggi ma al concludersi dell’esposizione è destinata a prendere parte della collezione permane te del Museo del Novecento. «Spesso la memoria è aiutata dagli oggetti, ci permettono di non dimenticare con il passare del tempo – ha commentato Maurizio Cattelan –  Le macerie di Lullaby appartengono a Milano, per questo ho pensato che fosse un dovere restituire l’opera alla città e alla cura dei milanesi». 

Cattelan

L’opera rappresenta l’esordio dell’artista padovano di fronte al pubblico internazionale, infatti nel ’94 viene esposta nella Laure Genillard Gallery di Londra e in una mostra collettiva al Musée d’Art Moderne de la Ville de Paris. Lullaby, costituita proprio da quelle stesse macerie che hanno coperto i corpi degli uomini morti durante la strage in Via Palestro, viene allestita in diverse modalità in ciascuna occasione. A Londra infatti i detriti vengono raccolti all’interno di borse utilizzate per il trasporto di biancheria contaminata all’interno degli ospedali, mentre a Parigi l’aspetto dell’installazione cambia. Questa seconda versione presenta i frammenti delle mura del PAC all’interno di 40 sacchi di plastica bianca stoccati su due pallet, ed è questo l’aspetto in cui oggi l’installazione può essere osservata in questo secondo appuntamento con Cattelan, che ha già rapito la scena con il suo ennesimo gesto provocatorio, la mostra You, nella Galleria Massimo De Carlo, sempre a Milano inaugurata il 28 marzo.

Courtesy Massimo de Carlo

La morte è il leitmotiv, seppur con valenze differenti, di entrambi gli appuntamenti. Una presa di posizione è quella che vuole manifestare il manichino appeso per il collo in Casa Corbellini-Wassermann, un messaggio chiaro che Cattelan manda al sistema dell’arte, parafrasatile in un «sono io a decidere quando andarmene». Lullaby rappresenta il ricordo, doloroso, lacerante, impresso nella mente di un giovane artista, cronista della follia mafiosa che è, in particolare nella strage di Via Palestro, giudice, giuria e boia di un tribunale senza leggi, che non ha lasciato scegliere niente ai cinque uomini morti quella notte.

L’opera di Cattelan si aggiunge al percorso che il Comune di Milano organizza per valorizzazione dei luoghi della cultura tra i più importanti nel capoluogo lombardo. Il Novecento al Monumentale porta i visitatori alla scoperta dello storico cimitero cittadino attraverso 14 monumenti, realizzati da alcuni tra i più famosi artisti del XX secolo, da Wildt a Martini, da Fontana a Remo Bianco, fino appunto all’opera di Cattelan. Le presentazioni della mostra You e dell’installazione Lullaby impreziosiscono inoltre la Milano Art Week, che si corona con la nuova edizione di Miart, la fiera d’arte contemporanea meneghina diretta quest’anno da Nicola Ricciardi, in apertura il 1 aprile 2022. 

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