Storm of Light and Fire Stones, da SpazioC21 la personale di Mattia Turco

La cultura Urban contagia ormai ogni ambito della creatività. Negli ultimi anni, una pratica un tempo considerata sottocultura, è diventata finalmente parte della vita della città, insinuandosi anche nei luoghi più istituzionali della cultura per essere fruita e ammirata nell’ambito di mostre, musei e gallerie. Il substrato metropolitano che nel tempo ha accumulato un’identità sempre più complessa e sfaccettata ha formato l’immaginario di validissimi nomi del panorama artistico internazionale attuale. È esattamente da questo universo che emerge il nome di Mattia Turco, artista originario di Cuneo, classe 1987, che dal 26 febbraio presenta la sua nuova mostra personale, Storm of Light and Fire Stones, all’interno di spazioC21 a Palazzo Brami, Reggio Emilia.

Turco
Ph Fabrizio Cicconi, courtesy Guido Borso

Nell’esposizione sono raccolte quattro nuove grandi tele inedite che l’artista espone in conversazione con un video realizzato dal regista Marco Proserpio dal titolo No land. La personale allo SpazioC21 si presenta come una riflessione intima sulla luce e sulla sua vibrazione. Turco scolpisce il colore, lo attiva e ne trae forme astratte, risultanza di un processo additivo e sottrattivo esercitato con competenza. Tela, carta e fotografia trasmettono un punto di vista intimo su emozioni ed energie. 

L’incontro con l’arte arriva in giovane età, la pittura però non è il primo mezzo grazie al quale Mattia Turco riesce a sprigionare il suo estro: la pratica dello skatebording infatti è la sua principale espressione e nel 2002 arriva il suo esordio come professionista della disciplina. La carriera di sportivo viene però presto scavalcata dal desiderio di portare avanti la sua indagine interiore, portandolo a concentrarsi sull’impegno artistico.

L’arte dello skateboridng è comunque parte integrante del suo linguaggio. L’astrazione pura dei movimenti su tavola e l’improvvisazione sono punti cardine della sua pratica legata alla ricerca di spazio e delle sue modalità di contrazione e espansione.

Un completamento è quello di cui si può essere spettatori nell’osservazione delle opere di Mattia Turco come notano i curatori Francesca Baboni e Stefano Taddei: «L’aspetto interessante è quello di riscontrare come uno skateboarder scelga un’iconografia che va da tutt’altra parte stilistica rispetto a quella classica e illustrativa legata alla sua disciplina, ma nello stesso tempo ne completa il percorso. Tutto ciò che accade sulla superficie non è fortuito. E’ un combattimento elettrico tra pulsazioni intermittenti, come quelle della strada urbana e dei muri, che riecheggiano in modo assordante». 

Turco
Ph Fabrizio Cicconi, courtesy Guido Borso

È una pittura vibrante quella di Turco, che vive di autonome pulsazioni rispedite poi dalla tela allo spettatore che si trova inglobato nelle visioni astratte dell’artista. Queste si dimostrano in grado si incanalarsi in innumerevoli rivoli sensoriali. Dal caos apparente emerge l’istantanea emotiva ricercata dall’artista che però non resta mai statica, continua a evolversi instancabilmente non mettendo a disposizione appigli sicuri ma lasciando il visitatore disperso in questo incandescente magma creativo. 

Info: https://www.spazioc21.com/welcome/

Mattia Turco, Storm of Light and Fire Stones
26 febbraio – 24 aprile 2022
Spazio C21
Palazzo Brami, Via Emilia San Pietro 21, Reggio Emilia