In mostra a Frosinone l’inferno dantesco di Iginio De Luca nascosto sul letto del fiume Tevere

Una grande arteria che attraverso la Capitale è il Tevere, un testimone di ciò che la città è stata un tempo e di tutti i volti che ha saputo vestire nell’arco dei secoli. Il fiume è la memoria della città, silensioso ascoltatore delle sue voci infinite che raccoglie e custodisce. Il progetto Tevere Expo di Iginio De Luca riflette su questo ruolo assunto dal fiume che ingoia il ricordo e lo lascia sommerso tra i suoi flutti.

Iginio De Luca risulta tra i vincitori del Cantica21. Italian Contemporary Art Everywhere, avviso pubblico a sostegno della diffusione dell’arte contemporanea italiana nel mondo, promosso dalla Direzione Generale per la Promozione del Sistema Paese del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura. Il 25 febbraio 2022 al MACA, Museo Arte Contemporanea Accademia di Frosinone, viene inaugurata l’esposizione che racconta il lavoro di De Luca, la quale rimane a disposizione del pubblico fino al 1 aprile. 

Tevere Expo è il risultato delle riflessioni di De Luca sul concetto di abisso; l’artista infatti da sempre si concentra sull’esplorazione del paesaggio suburbano ed è proprio questa la cornice in cui si muove il progetto che prende formai una serie di operazioni pubbliche indipendenti con l’obbiettivo di catalizzare un pubblico più ampio e trasversale possibile. Iginio De Luca ad aprile 2021 produce 15 grandi manifesti a carattere fintamente pubblicitario che posiziona in aree strategiche della Capitale in cui compaiono scarti, rifiuti, oggetti smarriti che riemergono da, come viene descritto dai curatori del progetto Sabrina Vedovotto e Pietro Gaglianò, «un singolare girone dantesco». Il letto del fiume restituisce quella memoria che dopo anni di buio torna alla lucci appartiene e metaforicamente tornano a noi rompendo la membrana del tempo passato. 

«Iginio De Luca ha costantemente porto la sua attenzione alla periferia; ha esplorato i suburbi, il ciglio della memoria. – Spiega il curatore Gaglianò – In queste grandi immagini promozionali (come evocato anche nel titolo del progetto) si mostra la città per quello che è: dall’alto dei cartelloni il Tevere restituisce allo spazio pubblico (inteso come platea degli spettatori, come luogo della ricerca e come medium) l’abisso che vorrebbe dimenticare».

Le opere installate negli spazi del MACA sono la sintesi di questo processo creativo: due grandi manifesti cartacei applicati a muro, due stampe fotografiche di medio formato e un video. Si aggiungono a queste, un maxi cartellone stradale installato, per il periodo della mostra, in via dei monti Lepini a Frosinone e un libro d’arte realizzato dal fotografo Luis Do Rosario che documenta in maniera sensibile e poetica tutte le fasi lavorative del progetto di Iginio De Luca.

Info: https://www.accademiabellearti.fr.it/news/tevere-expo/

Tevere Expo, Iginio De Luca
25 febbraio – 1 aprile
MACA 
Viale Marconi snc, Frosinone

I siti di allestimento dei falsi manifesti pubblicitari a Roma 

1- Via Maresciallo Diaz (Ministero Affari Esteri)
2- Lungotevere Maresciallo Diaz (stadio Olimpico)
3- Piazzale Clodio, angolo viale Mazzini, (Tribunale Ordinario di Roma)
4- Viale De Coubertin, piazza Apollodoro (museo MAXXI, Auditorium)
5- Via Pinciana, 55 (Galleria Borghese, Villa Borghese, galleria Nazionale)
6- Corso Trieste, via Trau, 1 (villa Torlonia, via Nomentana)
7- Via delle Scienze (università La Sapienza).
8- Via Tiburtina, San Lorenzo (Casa della Memoria, Pastificio Cerere)
9- Via Prenestina, piazzale Labicano (Porta Maggiore)
10- Via Palmiro Togliatti, angolo via Serafini (Cinecittà)
11- Via Duilio Cambellotti (teatro Tor Bella Monaca)
12- Via Tuscolana (Acquedotto Claudio, Quadraro)
13- Piazzale 12 ottobre 1492 (stazione Ostiense, Eataly, Piramide)
14- Largo Giovanni Battista Marzi, (lungotevere, ponte Testaccio, Mattatoio)
15- Viale Trastevere, 141 (Ministero della Pubblica Istruzione, Mibact)

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