Copie al posto dei marmi del Partenone? Arriva la proposta ma il British Museum non cede

Continua la polemica sulla restituzione dei marmi originali del Partenone di Atene alla loro nazione natale. Il British Museum conserva i reperti archeologici da secoli e nonostante le ripetute richieste di cessione non si è mai dimostrato disponibile a cedere ad alcun tipo di compromesso. 

La giustificazione offerta dal museo londinese è che questo permette ai visitatori di osservare il capolavoro di Fidia nel contesto della cultura globale che nel British Museum viene conservata e raccontata. Non cede di un passo il museo neppure di fonte alla nuova soluzione messa sul banco delle trattative da Roger Michel, a capo dell’Institute for Digital Archaeology che prevederebbe la sostituzione dei reperti con delle ricostruzioni di alta qualità che non danneggerebbero il prestigio dell’istituzione in alcuna maniera.

La soluzione in questione non è certo una novità. Altri musei britannici hanno adottato questa pratica già da tempo senza ripensamenti come il Victoria and Albert Museum con le sue Cast Courts, sale che includono le perfette repliche dei più importanti esempi di scultura appartenenti a ogni epoca storica. Altro virtuoso antecedente riguarda l’Arco di Palmira, ricostruito dall’Institute for Digital Archaeology, esposto a Trafalgar Square nel 2016 prima di viaggiare in altre città del mondo, il quale ha attratto l’attenzione di più di 15 milioni di visitatori.

Partenone

Fonte di tensione a partire dall’800, da quando l’intellettuale Lord Byron chiede per primo che i manufatti del Partenone vengano fatti tornare in patria, la questione è rimasta fino a oggi al centro del dibattito delle politiche culturali internazionali. Durante il 2021 anche l’UNESCO non ha riservato alcun genere di timore a porsi contraria al mantenimento dei marmi all’interno dell’istituzione culturale britannica.

Il bene culturale di estremo valore artistico e identitario per l’intera Grecia è ormai divenuto motivo di discordia anche nelle relazioni diplomatiche tra Gran Bretagna e Grecia ma non sono pochi coloro che ancora sperano in un ripensamento. Roger Michel si espone nel dibattito affermando: «A metà del XIX secolo, la Gran Bretagna restituì le isole Ionie alla Grecia per celebrare l’incoronazione del nonno del defunto Duca di Edimburgo come re di Grecia. Forse il giubileo di diamante della regina è l’occasione giusta per restituire una preziosa reliquia dell’antichità alla patria del suo defunto marito».