Obey, street art e attivismo politico in mostra nella nuova sede capitolina di Wunderkammern

Roma

Il centro della Capitale vede fiorire ogni giorno una nuova galleria d’arte. A queste si aggiunge anche una nuova sede di Wunderkammern, che dopo quasi quindici anni dalla sua prima inaugurazione trova spazio nelle vie più centrali della città dopo aver portato avanti il proprio percorso di ricerca in una delle realtà artistiche più underground del panorama romano, Torpignattara.

È a due passi da Piazza Farnese, infatti, che Franco Ottavianelli, Afra Zucchi e Giuseppe Ottavianelli hanno scelto di basare il loro secondo spazio espositivo romano, dopo aver aperto nel 2016 una sede milanese. In questa location sarà possibile fare riferimento a un nuovo tipo di pubblico che i fondatori intendono però abituare fin da subito al loro marchio di fabbrica e alla linea estetica che ha sempre fatto parte del background di Wunderkammern, fin dal 2008, anno della fondazione.

Non è casuale infatti la scelta di inaugurare il nuovo spazio in via Giulia 180 con un’esposizione coerente con il desiderio di proporre un’offerta artistica internazionale e d’eccellenza. L’estetica accattivante di Obey Giant, all’anagrafe Shepard Fairey, è protagonista di Strategies for a revolution, un percorso che Wunderkammern concepisce per presentare i temi più centrali della carriera dello street artist originario della South Carolina.

Obey
PH. Vittorio Lico, Courtesy WunderKammern

L’attivismo politico mescolato alla cultura underground si traducono in un linguaggio accattivante, che rapisce lo sguardo dello spettatore e rimane fermamente cristallizzato nella memoria. La reinterpretazione delle icone contemporanee attraverso uno stile grafico che raccoglie l’eredità del futurismo e del costruttivismo russo hanno reso Obey una star internazionale del mondo dell’arte contemporanea. Dal grande formato delle installazioni pubbliche realizzate nelle più importanti città da occidente a oriente, fino ai manifesti e agli adesivi che circolano più o meno clandestinamente per tutto il globo, le sue creazioni hanno reso la sua iconografia irresistibilmente popolare.

Giuseppe Pizzuto, curatore e direttore della galleria insieme a Dorothy de Rubeis, commenta: «L’energia sprigionata dalle immagini create da Shepard, indipendentemente da quante volte abbiamo l’impressione di averle già viste è sempre sorprendente. Del resto il linguaggio con cui l‘artista ha scelto di confrontarsi fonda quasi tutto sul “già visto”, avendo interiorizzato non solo la lezione della pop art, ma anche quella del linguaggio pubblicitario e della propaganda politica»

La Capitale ha una nuova occasione di esplorare il mondo di Shepard Fairey dopo l’esposizione che La Galleria d’Arte Moderna Comunale ha organizzato lo scorso anno e che per la prima volta ha dato modo al pubblico romano di prendere coscienza della dirompenza delle immagini che lo street artist concepisce. La società contemporanea con le sue incongruenze e fragilità viene posta a giudizio di se stessa e invitata a ergersi contro l’ingiustizia sociale che è stata in grado di generare. Strategies for a revolution è un inno alla vocazione della galleria, un grido che definisce la volontà di non tradire i propri ideali che hanno da sempre visto Wunderkammern credere nei linguaggi artistici più in grado di creare collegamento tra realtà artistica e cittadinanza. 

Info: wunderkammern.net

Obey Giant, Strategies for a revolution

29 gennaio 2022 – 29 febbraio 2022

Wunderkammern Gallery, Via Giulia, 180, Roma