Le sculture di Giuseppe Penone all’Accademia di Francia per Art Club#34 dialogano con le stanze del cardinale Ferdinando de’Medici

Roma

Grandi ritorni segnano questo inizio del 2022. Uno tra tutti quello dell’artista Giuseppe Penone (1947) a Villa Medici che, dopo l’esposizione personale organizzata nel 2008 da Richard Peduzzi, torna all’accademia di Francia a Roma con un nuovo progetto, questa volta curato da Pier Paolo Pancotto, realizzato con il sostegno della Galleria Gagosian.

Le opere di Giuseppe Penone sono integrate al percorso delle visite guidate di Villa Medici, proponendo così un dialogo fra patrimonio e contemporaneità. Gli spazi dell’accademia di Francia, fondata da Luigi XIV, incastonata sulla collina del Pincio, nel cuore della Capitale, vedono l’artista piemontese, impegnato in un progetto espositivo ideato appositamente per le stanze storiche del Cardinale Ferdinando de’ medici

Giuseppe Penone
© Daniele Molajoli

Penone presenta alcune opere emblematiche della sua poetica che dialogano con le sontuose decorazioni delle sale private del cardinale, la stanza degli Elementi, la stanza delle Muse e la stanza degli amori di Giove. Nelle sue sculture e installazioni il processo di attuazione è parte integrante dell’opera stessa e sono le azioni che Penone compie che danno forma alla materia mentre viene instaurato un dialogo tra queste e quelle che vengono messe in atto dal mondo naturale. Per il progetto vengono selezionati lavori che cercano di mettere in valore la singolarità degli spazi ma allo stesso tempo ponendo in discussione il materiale e il concetto di scultura. 

Pier Paolo Pancotto e Giuseppe Penone attuano un lavoro di selezione che presenta al pubblico un ampio spettro temporale della produzione dell’artista. Vaso, l’opera meno recente presente in esposizione, risale infatti al 1986, fino ad arrivare alle produzioni più recenti come il video Ephemeris, realizzato nel 2016. Il leitmotiv che caratterizza il progetto è pero la scelta di operare attraverso il materiale della ceramica. 

Vaso (1986) è composta da una ciotola in ceramica che ospita un vaso in gesso, la cui silhouette destrutturata porta l’impronta delle mani dell’artista, facendo eco alle funzioni private, quasi domestiche del luogo che la ospita. L’impronta dell’artista si rintraccia anche nell’opera Il vuoto del vaso (2005), una composizione formata dalla struttura in ceramica, incorniciata da tre radiografie di mani, che gioca sulla materialità delle forme e sulla loro percezione visiva. L’incontro tra gesto e materia è presente ancora nel lavoro Avvolgere la terra – vaso (2005), dove viene tentata una sintesi del complesso legame tra uomo e natura. 

L’intervento dell’artista, che ha segnato la storia artistica italiana e internazionale con la sua esperienza nell’arte povera, si inserisce nella serie di esposizioni Art Club sotto la direzione di Pancotto, iniziata nel 2016, e oggi arrivata alla sua 34esima edizione. La mostra, aperta al pubblico il 16 dicembre 2021, rimarrà a disposizione dei visitatori dell’Accademia di Francia fino al 27 febbraio del 2022.

Info: https://www.villamedici.it

Giuseppe Penone, Art Club#34, a cura di Pier Paolo Pancotto

Villa Medici, Accademia di Francia a Roma

16 dicembre 2021 – 27 febbraio 2022