In vendita il Casino Ludovisi ma l’asta è un flop. La dimora romana con l’unico affresco firmato da Caravaggio resta senza proprietari

Roma

A ottobre dello scorso anno è stato annunciato l’avvio delle operazioni di vendita del Casino Ludovisi, dimora romana fatta edificare dal Cardinale Scipione Borghese nel ‘600, che verrà da quel momento conosciuto come Casino dell’Aurora.

Ad oggi il Casino dell’Aurora è il solo elemento rimanente della villa Ludovisi e questo ne aumenta senza dubbio il prestigio, data la sua unicità. Al suo interno è conservata una testimonianza dal valore pressoché inestimabile: l’affresco firmato da Michelangelo Merisi, raffigurante le divinità romane Giove, Plutone e Nettuno. 

L’asta che avrebbe potuto dare alla dimora dei nuovi proprietari, dopo la disputa mai risolta tra gli eredi di Don Nicolò Buoncompagni Ludovisi, però si è dimostrata un vero fallimento, con una scarsissima presenza di interessati all’acquisto. Il Casino dell’Aurora ha certamente suscitato il desiderio di molti collezionisti che nel panorama internazionale hanno preso in considerazione la possibilità di potersi aggiudicare la proprietà che è andata all’asta per la cifra di 471 milioni di euro e che, al suo interno oltre all’unica pittura murale del Caravaggio, custodisce lavori di altri pesi massimi della pittura italiana come il Guercino. Nonostante il fermento che è stata in grado di accendere la notizia circolata in tutto il mondo siamo di fronte però a un niente di fatto.

Il passo indietro dei possibili acquirenti è stato evidentemente dovuto alle clausole che chiunque fosse entrato in possesso del bene avrebbe dovuto tenere bene a mente: la Soprintendenza Speciale Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Roma ha infatti espressamente stabilito che tra gli obblighi dei futuri proprietari ci sarà quello di impegnarsi nel restauro degli ambienti esterni e interni dell’edificio. 

È previsto per la primavera un nuovo tentativo di vendita. Una seconda asta, programmata per aprile 2022, potrebbe avere esito diverso rispetto a quella che ha appena avuto luogo, anche se nulla deve essere dato per scontato. È stata già lanciata infatti una campagna di sensibilizzazione sul portale change.org per porre all’attenzione degli organi di stato la vicenda, affinché la cessione dell’edificio venga annullata e acquisita direttamente come bene culturale destinato alla fruizione pubblica. Tra le proposte che vengono poste sul tavolo c’è quella che vede il Casino dell’Aurora rilevato attraverso i fondi del Pnrr in arrivo dall’Unione Europea ma tutto rimane ancora da definire.